#Mattarella: Per la nostra Repubblica tutte le violazioni dei diritti umani vanno denunciate e contrastate.
— Quirinale (@Quirinale) May 16, 2024
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MATTARELLA, OMOTRANSFOBIA INACCETTABILE, BASTA CON BRUTALITÀ
sergio mattarella giorgia meloni ignazio la russa
(ANSA) - ROMA, 17 MAG - "L'intolleranza per il diverso, l'indifferenza di fronte alle compressioni delle altrui libertà, costituiscono lacerazioni alla convivenza democratica. L'Italia non è immune da episodi di omotransfobia: persone discriminate, schiacciate da pregiudizi, che spesso sfociano in inaccettabili discorsi d'odio, aggredite verbalmente e fisicamente. Non è possibile accettare di rassegnarsi alla brutalità".
Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Giornata Internazionale contro l'Omofobia, la Transfobia e la Bifobia, invitando le istituzioni a impegnarsi "per una società inclusiva e rispettosa delle identità".
sergio mattarella a civitella in val di chiana 25 aprile 2024 11
"I principi di eguaglianza e non discriminazione - sottolinea il capo dello Stato - sanciti dalla nostra Costituzione, sono un presupposto imprescindibile per il progresso di qualsiasi società democratica e per la piena realizzazione di ogni persona umana.
Sono più di sessanta i Paesi nel mondo in cui l'omosessualità viene punita con la reclusione, in alcuni ancora si rischia persino la pena di morte". "L'impegno delle Istituzioni deve essere orientato a fornire, soprattutto alle nuove generazioni, gli strumenti per comprendere le diversità delle esistenze e delle diverse esperienze umane, per una società inclusiva e rispettosa delle identità", conclude.
MATTARELLA ALLA SAPIENZA «A GAZA SERVE IL CESSATE IL FUOCO»
Estratto dell'articolo di Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"
sergio mattarella a la sapienza di roma 4
Volevano incontrarlo sul «pratone» delle tende montate per protesta otto mesi fa all’interno dell’Università, proprio là dove lo striscione steso sull’asfalto accusa: «Italia e Sapienza complici del genocidio». E il presidente Sergio Mattarella non si è sottratto al richiamo degli studenti, che in tutto il mondo gridano il loro sdegno per le violazioni dei diritti umani.
Ha risposto ai ragazzi e alle ragazze dei collettivi studenteschi pro-Palestina della Sapienza, da giorni in agitazione e lo ha fatto rilanciando l’urgenza del cessate il fuoco e l’importanza del confronto: «Le università sono la sede del libero dibattito e talvolta anche del dissenso dal potere».
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L’XI Giornata del Laureato arriva dopo giorni di tensione nel più grande ateneo d’Italia, con le bombe carta e i lanci di uova piene di inchiostro. Mattarella prende la parola prima della premiazione dei 400 neo-laureati più brillanti e subito ribadisce l’importanza del dialogo per la libertà, la pace e il rispetto dei diritti umani: «Venendo ho visto un cartello che mi chiedeva cosa pensassi di quel che avviene a Gaza. Non voglio lasciare questa domanda senza risposta».
[...] La risposta del presidente arriva dall’Aula magna: «Il nodo è la questione della pace in Medio Oriente, del diritto all’esistenza in sicurezza di Israele, dei diritti del popolo palestinese e, tra i diritti, quello di avere uno Stato». Mattarella ora legge i suoi appunti, ora parla a braccio. Ribadisce l’urgenza del cessate il fuoco già invocato alle Nazioni Unite.
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Ricorda che «l’esigenza di rispettare il diritto umanitario è nella nostra Costituzione» e che «tutte le violazioni vanno denunciate e contrastate. Tutte, ovunque e sempre». Vale «per il popolo palestinese, per i ragazzi stuprati e uccisi mentre ascoltavano musica in un rave lo scorso 7 ottobre in Israele, per i bambini sgozzati quel giorno».
Vale per il rapper condannato all’impiccagione in Iran. Vale «per Mahsa Amini e per tante ragazze iraniane incarcerate torturate e spesso uccise per il rifiuto di indossare il velo o perché non lo indossavano bene». Vale per «le ragazze a cui è proibito frequentare scuole e università in Afghanistan».
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[...] I ragazzi e le ragazze con le kefiah in testa e gli striscioni in mano, inizialmente poche decine, sono ora più di cento. Prima sventolano la bandiera della Palestina, cantano e ballano davanti a pannelli e muri con su scritto in rosso e in verde «free Gaza», «Israele boia», «Viva la resistenza palestinese». Stendono lenzuola «A Gaza ci si laurea sotto le bombe», quindi gridano dentro i megafoni slogan a dir poco aggressivi: «Mattarella pagherai tutto».
[...] Sparano acqua con le pistole di plastica verso gli agenti e, quando cominciano a premere sulle transenne, le forze dell’ordine in assetto antisommossa reagiscono alzando gli scudi di plexiglas. Qualche minuto di tensione, ma nessun incidente e i ragazzi tornano verso le tende. [...]
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