vince vaughn in true detective
Marco Giusti per Dagospia
Non l’abbiamo capito subito. Mi dispiace. Magari aveva ragione Zerocalcare, quando ha scritto su twitter “TrueDetective2 mi ha reso una di quelle orrende persone che dormono per più di metà puntata e poi dicono STA SERIE NON SE CAPISCE UN CAZZO”, o quando qualche signorina snob ha arricciato il naso di fronte alle prime verbosissime puntate.
rachel mcadams prende molly in true detective
Magari non ci siamo ancora ripresi dal fatto che Cary Fukunaga, il regista geniale di tutta la prima serie, ha mollato lo scrittore e produttore Nic Pizzolatto, che lo ha sostituito con ben cinque diversi registi più malleabili. Ma le ultime due incredibili puntate della seconda stagione di True Detective dimostrano che anche questa serie, come la prima, è un capolavoro, e, come ben scrive per tutti il Daily Mail, presto “verrà celebrata come un cult favorite”.
le prostitute di classe di true detective
Del resto ci hanno ripensato un po’ tutti i critici, che pure avevano massacrato le prime puntate. Troppe citazioni, troppi dialoghi filosofi, troppo Cioran, adorato da Pizzolatto, troppe variazioni da Mulholland Drive e Twin Peaks. Ma Pizzolatto non ha fatto altro che riprendere un plot ultraclassico da romanzo di Raymond Chandler o da James Ellroy, o da rimescolamenti dei capolavori di Howard Hawks, di John Huston, di David Lynch dove tutti sono più o meno colpevoli o incastrati da ‘inherent vice’ alla Pynchon, per costruire fino in fondo il dramma dei suoi protagonisti e uscirne con un finale che potesse dare un senso alle loro storie e alla nostra visione.
nic pizzolatto con il cast di true detective true detective -season-2
Nessuno di questi personaggi è banale e già visto. Dalla poliziotta Antigone Bezzerides di Rachel McAdams (non si chiamava A. I. Bezzarides lo sceneggiatore del meraviglioso noir di Nicholas Ray, Neve rossa, dove il poliziotto violento Robert Ryan viene salvato dalla cieca Ida Lupino?), al boss Frank Semyon di Vince Vaughn, elegantissimo, altissimo (“Non è da te trovarti in questo luogo” gli dice in sogno nel finale Jordan, la sua donna), dal poliziotto in caduta libera Ray Valcoro di Colin Farrell, abbandonato da moglie e figlioletto obeso, all’eroe di guerra Paul Woodrugh di Taylor Kitsch, che non riesce a uscire dal proprio passato e accettare la propria omosessualità o uscirne, alla ragazza del boss, Jordan appunto, interpretata da Kelly Reilly, che non lo abbandonerà anche quando capirà il lavoro del suo uomo e vedrà i morti per terra.
NIC PIZZOLATTO true detective -season-2
Ognuno di questi personaggi, ma anche di altri, come capiremo nell’ultima puntata, ha un problema con la paternità, con l’accettazione della propria identità e del proprio destino. [ATTENZIONE SPOILER!!] Il padre di Valcoro, interpretato da Fred Ward, compare nel finale solo perché aveva già visto e raccontato al figlio la visione della sua morte.
true detective -season-2
Il padre di Bezzarides forse non è estraneo ai quattro giorni nei quali lei venne rapita da un estraneo e forse stuprata, e a lei piaceva che lui la considerasse carina. La donna di Paul aspetta un figlio che non vedrà mai il padre. E il figlio di Valcoro, ritenuto figlio di uno stupro, è in realtà figlio suo al 99,9 per cento. Tutto il suo dolore, allora? Solo la coppia più solida, formata da Frank e Jordan, non può avere figli, ma nel finale che rovescia completamente il machismo delle prime puntate, vedremo Jordan in coppia con Bezzerides stringere il figlio che lei ha avuto da Valcoro.
TRUE DETECTIVE - SECONDA STAGIONE
E tutta la storia, che apre con l’omicidio di Ben Caspere, ruota in realtà attorno a una vendetta filiale. Un po’ come in Chinatown di Roman Polanski, scritto da Robert Towne, una delle più grandi sceneggiature noir di Hollywood, che lo stesso Towne riprese nel sequel Two Jakes diretto dal suo protagonista Jack Nicholson, un altro film che scava nei terreni da costruire attorno a Los Angeles e sulla corruzione di politici e poliziotti.
rachel mcadams
Pizzolatto riscrive il Noir classico rendendolo molto più complesso e più sofisticato del previsto, gioca sulla paternità dei personaggi come gioca sulla paternità sofferta dello scrittore di noir ai tempi delle serie.
TRUE DETECTIVE - SECONDA STAGIONE
Sull’idea di autore oggi, proprio mentre Cary Fukunaga ritorna al cinema con Beasts of No Nation e lui “riscrive” per Antoine Fuqua una nuova versione western di I magnifici sette. E qui impone la paternità dell’autore sulla paternità del regista (e qualcosa da dire ci sarebbe…). E’ un gioco di incastri difficili, come scrittura, dove si passa da una citazione bellissima di Splendore nell’erba di Elia Kazan al gioco di specchi di Mulholland Drive, ai finali alla Don Siegel o alla A.I. Bezzarides dove ci si può dare appuntamento nel parco di El Obelisco a Barquisimeto in Venezuela vestiti di bianco e dove un boss apprezza la dignità della poliziotta A. Bezzarides e la chiama Lady.
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Ci mancheranno i personaggi di True Detectives2 come ci mancano i due protagonisti di True Detectives e i loro dialoghi in macchina. E ci mancherà la meravigliosa canzone di Leonard Cohen che apre con strofe sempre diverse ogni puntata. Per T Bone Burnett Nevermind è “la canzone del secolo”. Ormai il cinema è questo.