FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

COSIMO COMITO - GIOVANI PER SEMPRE

Estratto dal libro “Giovani Per Sempre” di Cosimo Comito – In Vendita Su Amazon

(Comito è considerato uno dei massimi esperti nella prevenzione delle malattie dell'apparato cardiovascolare e nella cura dei pazienti ultra novantenni)

 

Durante le vacanze estive si ha più tempo per organizzare piccole gite, cene romantiche con paesaggi spettacolari che ti lasciano senza fiato…insomma si creano più occasioni per vivere momenti di coppia, di romanticismo e d’intimità.

Cosa succede al nostro cuore durante un rapporto sessuale?

 

In condizioni normali, in ambiente confortevole e con la giusta temperatura, un rapporto sessuale equivale a fare 2-3 piani di scale a passo svelto.

Il cuore reagisce aumentando i battiti cardiaci e in contemporanea aumenta anche la pressione del sangue.

Se noi facciamo lo stesso rapporto in un ambiente caldo-afoso, lo sforzo equivale a fare 4-5 piani di scale a passo svelto.

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Fatta questa premessa, una domanda nasce spontanea: rischio qualcosa durante un rapporto sessuale? La risposta è più semplice di quanto si possa pensare, se sono un uomo sano non rischio nulla, ovviamente.

Come faccio scientificamente ad escludere la possibilità di avere un infarto o un ictus durante un rapporto sessuale?

 

Per gli uomini che hanno più di 50 anni e sono seguiti da un cardiologo la risposta è scontata perché sicuramente avranno già fatto una tac coronarica (che ci consente di escludere la presenza di stenosi/ostruzioni coronariche) ed un ecocolordoppler delle carotidi (che ci consente di escludere la presenza di una stenosi/ostruzione carotidea).

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Se questi due esami non presentano stenosi importanti, posso stare tranquillo, sono coperto da eventuali infarti o ictus.

 

Il proprio cardiologo deve diventare un amico, un punto di riferimento.

Il cardiologo non giudica, aiuta il paziente e lo consiglia sempre per il meglio.

Non bisogna avere timori di fare domande su tutto.

 

Vi posso assicurare che in quasi 40 anni di lavoro ne ho sentite di tutti i colori: da uomini che non hanno rapporti sessuali da 10 anni (per qualche trauma o ansia di prestazione) a uomini allegri, che hanno piccoli harem.

 

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Sono anni che molti dei miei pazienti ultranovantenni mi chiedono “l’aiutino”.

Vi confesso che ogni volta che prescrivo “l’aiutino” vedo nei loro occhi una luce di gioia, di serenità, di compiacimento.

 

Non dimentichiamo che: il sesso, il cibo, l’amicizia… sono gioie della vita e pertanto vanno vissute con serenità, a qualunque età e senza pregiudizi.

Un’altra paura da vincere è quella di chiedere “l’aiutino”.

Io ho pazienti che prendono l’aiutino a 30-40 anni così come a 80-90 anni.

 

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Pertanto se avete dubbi parlatene liberamente con il vostro cardiologo, conoscendo tutto il quadro clinico vi saprà consigliare al meglio, così sarete sempre pronti ad affrontare con serenità i vostri 5-6 piani di scale con qualunque temperatura.

 

Un’ultima raccomandazione è quella di non fare il passaparola, cioè “il mio amico usa questo e lo uso anch’io”.

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Sono farmaci e come tali vanno prescritti dal medico che ben conosce il vostro quadro cardiovascolare.

Sono tanti i farmaci in commercio oggi che hanno potenza e durata diverse.

Pertanto per ognuno di noi esiste il farmaco più adatto.

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