Marco Romani per “il Venerdì di Repubblica”
vaso shiva 2
Il Gabinetto segreto del Museo archeologico nazionale di Napoli si entra in piccoli gruppi e l'accesso è rigorosamente vietato ai minori. Luci basse, corridoi stretti. Sulle pareti gli affreschi strappati dalle pareti delle ville di Pompei con scene di sesso esplicite, uomini e donne in posizioni semplici semplici o incastrati in elaboratissime contorsioni, figure mitologiche con falli che gli attori porno di oggi nemmeno se li sognano.
Poi, nelle bacheche, gli oggetti d'uso quotidiano (vasi, piatti, ex voto, candelieri, bracieri, tintinnabula) dove il fallo, simbolo di fertilità e buona sorte, è esposto, esibito, venerato.
vaso shiva 1
Ma la lava del 79 d.C. sembra aver ricoperto e pietrificato per secoli il rapporto tra corpo e design, anche se in forme velate, stilizzate, carsiche, l'erotismo non ha mai abbandonato del tutto l'arredamento domestico.
Spiega l'architetta Silvana Annicchiarico, ex direttore del Triennale Design Museum di Milano che nel 2012 ha curato la mostra Kama, la prima (e l'ultima) dedicata al tema sesso e design: «In epoca contemporanea a giocare un ruolo inibitorio è stato il movimento Moderno dei primi decenni del Novecento.
Il razionalismo ha piallato e cancellato qualsiasi componente progettuale riconducibile a un'impronta del corpo: il suo unico scopo era rispondere a delle pure necessità funzionali.
up5 poltrona di gaetano pesce
La sessualità è stata quindi rimossa dal punto di vista creativo e il corpo veniva indagato solamente per rispondere alle domande poste dall'ergonomia: come afferrare bene un oggetto? Come far sedere l'utente in maniera comoda?».
Dagli anni Sessanta le cose sono però cambiate radicalmente. E in un periodo come questo che stiamo vivendo, in cui i corpi sono distanziati, sterilizzati, disinfettati, può essere utile riscoprire come alcuni grandi designer hanno affrontato il tema dell'erotismo riscrivendo i codici del paesaggio domestico.
IO SONO MIA
Fortemente influenzata dalle tematiche del femminismo è per esempio la poltrona Up5 del 1969 di Gaetano Pesce per B&B Italia: il blocco di poliuretano assume la sagoma di una enorme donna dalle gambe divaricate, accogliente, su cui distendersi appoggiando la testa sui due grandi seni fonte di vita e di crescita. Il pouf sferico collegato alla poltrona attraverso una corda, denuncia esplicitamente la condizione di schiavitù a cui la donna è costretta da secoli.
tavolino di fornasetti
La Grande Madre, divinità ancestrale venerata in molte culture, è quindi ridotta a segmento riproduttivo della società capitalista e patriarcale. Sempre del '69 è il letto Lullaby di Luigi Massoni per Poltrona Frau.
Il designer marchigiano imbocca una strada apparentemente opposta a quella di Pesce ma che ha la stessa matrice politica, ovvero quella del movimento del Sessantotto. Massoni immagina un letto rotondo con ruote e con una testiera di pelle imbottita e colorata.
tongue hook appendiabiti
Nulla richiama l'anatomia umana, ma è chiaro l'intento del designer: prefigurare sfrenate notti di sesso rotolandosi liberamente senza temere di cadere giù. Se non c'è più un sopra e un sotto, un alto e un basso, anche i ruoli possono essere rimessi, appunto, in circolo. «A partire dal Sessantotto» dice Annicchiarico «il design entra in rapporto con il sesso sia in chiave giocosa, ironica e vitale sia in chiave politica e di denuncia. Ma queste componenti si intrecciano inestricabilmente e, a seconda del progettista, prevale o l'una o l'altra».
nudo vaso di olimpia zagnoli clodomiro
UN VASO DA ADORARE
A rompere gli indugi, come gli è capitato spesso nella sua straordinaria carriera, è stato però Ettore Sottsass. Preso dal fuoco erotico per una ragazza catalana, l'architetto iniziò a fare la spola tra Milano e Barcellona e volle consacrare questo amore con un piccolo vaso, Shiva (ancora oggi prodotto da bdBarcelona): un fallo eretto in ceramica rosa che, proprio come quelli dell'antica Roma, vuole essere adorato su un altare domestico come simbolo dell'energia vitale primaria che sconfigge la morte.
«Sottsass» dice Annicchiarico «quando progettava non lo faceva semplicemente per rispondere a delle esigenze funzionali o per risolvere un problema pratico. Lui ha sempre introdotto nel progetto le questioni fondamentali dell'esistenza della vita dell'uomo. Per lui il sesso era il motore sacrale della vita, e nei suoi oggetti questo furore erotico è sempre presente. Nel vaso Shiva del 1973 lo fa in maniera direttamente figurativa».
LA SACRA FIAMMA
noe porta ombrelli di franco bertoli
Camuffato in forme da missile Space Age, c'è un pene anche nella lampada Katiuscia, anche questa del '69, di Gianni Celada per Fontana Arte: per aumentare l'intensità luminosa bisogna tirare verso l'alto con le mani la calotta superiore che termina con un forellino circolare. Ma il fenomeno diventa pop agli inizi degli anni Novanta, quando Guido Venturini disegna per Alessi l'accendigas Firebird che finisce in tutte le vetrine dei negozi di casalinghi.
In poco tempo centinaia di migliaia di persone, al mattino appena alzati, impugnano Firebird e fanno partire la scarica elettrica per prepararsi il caffè. «In tanti in azienda sconsigliarono ad Alberto Alessi di metterlo in produzione» ci dice Venturini «perché temevano che il pubblico non avrebbe accettato la provocazione. E invece fu un successo immediato».
lullaby letto di luigi massoni
Ma come gli venne in mente di mettere in cucina un accendigas così? «Sa quando da bambino si disegnano cazzetti sui banchi o nei bagni della scuola? Lo si fa per un misto di goliardia e di spirito anarchico, lo stesso che è alla base di tanti miei progetti. Ero stufo delle forme fredde e raffinate di certo design, e allora ecco Firebird, un oggetto di protesta rispetto all'immagine standardizzata.
lullaby letto di luigi massoni 1
Dentro c'è il gioco, la boutade e un discorso anche più serio: la scintilla che accende il fuoco richiama una dimensione sacrale, così come il vaso Lingam, sempre per Alessi, che è un omaggio al fallo adorato dagli induisti».
Il passo successivo era disegnare sex toys. «In realtà Alberto Alessi me lo chiese e un prototipo fu anche presentato durante una crociera ai Caraibi con grande successo dei partecipanti. Ma per fortuna quella volta l'azienda decise di non produrlo».
katiuscia lampada di gianni celada
LASCIARE DELLE TRACCE
A saltare il fosso ci ha pensato Karim Rashid, l'architetto anglo-egiziano star internazionale del design. Dopo aver reimmaginato gli ambienti del sex shop Fun Factory di Monaco con l'idea di voler dare una forma esteticamente innovativa ai bisogni primari, ha deciso di disegnare il dildo Mr. Pink, uno spermatozoo gigante in silicone attraversato da un'anima rosa shocking.
«Questo dei designer che progettano sex toys» dice Annicchiarico «è un passaggio ulteriore, anche se quel tipo di oggetti risponde a un principio funzionale più che a uno espressivo». Non solo organi sessuali maschili, però.
him her
Nella mostra di dieci anni fa Annicchiarico aveva diviso gli oggetti per parti del corpo (seni, glutei, bocche, vagine) rappresentate direttamente o in forma allusiva, come il vaso Guscio di Giò Pomodoro per Alessi, realizzato in acciaio e interno in plastica rossa con due orifizi molto femminili, o il portaombrelli Noè di Franco Bertoli e Max Pajetta (Fontana Arte, 1972) che richiama la forma di due gambe e dell'inguine muliebre.
him & her sedie di fabio novembre
«Molti oggetti che richiamano l'universo erotico» conclude Annicchiarico «non hanno una figuratività esplicita. Il progettista ha una consapevolezza che non necessariamente denuncia: lascia delle tracce che vanno interpretate in maniera soggettiva. Sta poi al fruitore vedere ciò che gli piace vedere».
firebird accendigas bocca divano guscio vaso in acciaio