Michele Di Lollo per ilgiornale.it
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Al ritorno dalle ferie estive ci aspetta una pioggia di tasse da pagare. Ci attende, in particolare, un settembre di fuoco con 257 appuntamenti tra imposte e balzelli vari. Gli italiani sono avvisati: vietato sbagliare. È un mese pazzo settembre. E, se all’appuntamento con il fisco aggiungiamo lo sciopero dei commercialisti, tutto diventa dannatamente complicato. Si parte il 16 settembre con ben 174 tipologie di versamenti tra rate di saldi e acconti Irpef, Ires e Irap. Poi si contano gli acconti Irpef sui redditi destinati a tassazione separata non soggetti a ritenute alla fonte. Lo ricorda Italia Oggi.
Le "maxi rate" delle tasse: come si pagano adesso
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In questa data si aggiungono altri tributi da saldare. I cittadini italiani saranno chiamanti all’invio di due comunicazioni all’Agenzia delle entrate e ben tre adempimenti contabili. Si tratta di beni consegnati o spediti ad agosto e l’annotazione, per i commercianti, delle operazioni per le quali è rilasciato lo scontrino fiscale o la ricevuta fiscale effettuate sempre nella mensilità di agosto.
Ma non è finita qui. Il 21 settembre si dovrà comunicare al fisco il dettaglio dei dati relativi al canone tv addebitato, accreditato, riscosso (sulle bollette) e riversato ad agosto. Il 25 settembre sarà, invece, la data in cui si dovranno presentare gli elenchi riepilogativi (Intrastat) delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi rese nel mese precedente nei confronti di soggetti Ue per gli operatori con obbligo mensile. Poi è la volta del 28 settembre.
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Questo è l’ultimo giorno utile per le persone fisiche non obbligate all’invio telematico della dichiarazione dei redditi, per sanare la mancata presentazione, in formato cartaceo, della dichiarazione dei redditi modello "Redditi PF 2020". E della busta contenente la scheda per la scelta della destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’Irpef.
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Altro appuntamento quello del 30 settembre. Sempre Italia Oggi spiega che tra i principali versamenti si contano quelli relativi alle domande da spedire per i soggetti interessati al riparto della quota del cinque per mille, le richieste di rimborso Iva assolta in altri stati membri Ue, la revoca della dichiarazione per la costituzione dell’Iva di gruppo e il cosiddetto "esterometro", cioè la comunicazione delle cessione di beni e servizi effettuate e ricevute da soggetti non stabiliti nel territorio italiano. Sempre il 30 settembre, infine, si chiude l’ultima finestra temporale per l’invio dei modelli 730.
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Ecco riassunto il mese di fuoco di cui si parlava a inizio articolo. I cittadini italiani, contribuenti e intermediari, non avranno vita facile. Si tratta di scadenze che il fisco è pronto a riscuotere a qualsiasi costo. E poco conta se la terribile crisi economica innescata dal coronavirus abbia falcidiato le speranze di imprenditori piccoli, medi e grandi. Lo Stato batte cassa. E il popolo, quello tartassato e deluso dal governo giallorosso, è costretto a pagare. Ancora una volta.
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