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    SFREGIO A MARZABOTTO! DOPO IL GOL ESULTA COL SALUTO ROMANO E UNA MAGLIETTA CON LO STEMMA DELLA REPUBBLICA SOCIALE: SCOPPIA IL PUTIFERIO NEL PAESE FERITO DALLA STRAGE NAZIFASCISTA – LA SQUADRA SOSPENDE IL CALCIATORE, LUI SI SCUSA: "SONO PENTITO E DISPIACIUTO" – LA RABBIA DI SINDACO, ANPI E DEL MINISTRO DELLO SPORT LOTTI: "INACCETTABILE"


     
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    Eleonora Capelli per repubblica.it

     

    Una partita di calcio di seconda categoria dilettanti che si trasforma sul finale in un episodio di triste attualità. In campo ieri erano schierate le squadre del Marzabotto e quella del 65 Futa e il secondo gol della squadra ospite  ne decreta la vittoria. Un giocatore, autore del gol contro il Marzabotto, dopo aver segnato si toglie la maglietta e scopre una t-shirt con una bandiera italiana e il disegno di quello che gli spettatori riconoscono come lo stemma della Repubblica sociale italiana. Il braccio che leva al cielo in segno di esultanza richiama il saluto romano.

     

    • IL GIOCATORE SI SCUSA

    "Sono qui ad esporre il mio più totale e sincero pentimento - scrive sulla bacheca della società Eugenio Maria Luppi, il giocatore che ha fatto il saluto romano - Sono consapevole di aver recato offesa non solo alle associazioni partigiane e antifasciste ma a tutta la comunità di Marzabotto. Ho agito con leggerezza senza pensare alle conseguenze che questo mio gesto avrebbe scaturito tanto a livello personale quanto comunitario. Ho lasciato passare un terribile messaggio di cui, ribadisco, sono totalmente pentito e dispiaciuto. So che nessuna mia parola potrà cancellare ne il mio sconsiderato gesto ne il dolore che esso ha causato. Ma era mio dovere morale scusarmi .

    Dichiaro inoltre che la società FUTA65 e i miei compagni di squadra sono stati da me tenuti all'oscuro della maglia incriminata che portavo sotto quella da gioco e delle mie intenzioni di mostrarla .. fino a fatto compiuto!".

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    • "ABBIAMO SOFFERTO PER IL NAZIFASCISMO"

    Dopo il caso degli ultras della Lazio e dell’immagine di Anna Frank con la maglietta della Roma, il mondo del calcio torna quindi al centro delle polemiche. Il sindaco di Marzabotto, Romano Franchi, interviene con un comunicato: "La nostra comunità ha sofferto tanto a causa del nazi-fascismo, questo atto ingiustificabile è stato premeditato. L’amministrazione comunale procederà per vie legali per chiedere l’applicazione delle leggi esistenti che puniscono il reato di apologia di fascismo. Chiediamo anche alla Federazione Gioco Calcio di prendere immediate misure nei confronti della società 65 Futa che prevedano l’allontanamento del giocatore dai campi di calcio".

     

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     "NON SONO RAGAZZATE"

    Per Franchi "è una questione di rispetto per la memoria di chi ha dato la vita per la libertà e la democrazia". L’Anpi condanna l’episodio sottolineando: "Il fascismo è un reato, non una semplice opinione, chiediamo alla società calcistica e all’atleta di venire al Sacrario dei Caduti e chiedere pubblicamente scusa. Non possiamo archiviare episodi di questo tipo come semplici ragazzate, perché crediamo che il calcio debba essere portatore di valori come il rispetto e l’amicizia".

     

    • SOSPESO E MULTATO

    "In seguito ai gravi fatti accaduti ieri nella partita Marzabotto-Futa65, in cui un nostro tesserato si è reso protagonista di gesti che vanno oltre le regole dello sport - si legge in un post della società su Facebook -, la società Futa 65 comunica che non era a conoscenza della maglia indossata dal ragazzo, e che nel caso un qualsiasi giocatore o dirigente l'avesse vista ovviamente avrebbe impedito categoricamente di indossarla". Ribadendo "l'estranietà al fatto, la società comunica inoltre che il calciatore in questione è gia stato sospeso dall'attività agonistica e verrà multato secondo il regolamento interno vigente. Ci scusiamo per l'accaduto con tutte le persone colpite nel profondo da questo gesto... e chiediamo scusa a tutti a nome nostro e del nostro tesserato", conclude il post.

    • L'ECCIDIO

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    Nell’autunno del 1944 le campagne attorno a Marzabotto furono teatro di uno dei più efferati crimini di guerra ricondotti al nazi-fascismo, l’eccidio di Monte Sole. Nella frazione di Casaglia la popolazione si rifugiò in chiesa ma i nazisti uccisero il parroco e tutti i civili: 197 vittime di cui 52 bambini. Tra il 29 settembre e il 5 ottobre furono comprovate 775 morti. In questo contesto si colloca l’episodio partito da un campo da calcio, ma che ha implicazioni ben più profonde.

     

    • IL MINISTRO LOTTI: "INACCETTABILE"

    "Fare il saluto romano è reato", ricorda in una nota il Pd di Marzabotto. "Il rifiuto del fascismo è inoltre un patrimonio comune che sta alla base della nostra Carta Costituzionale. Il Pd chiede quindi una punizione sportiva e civile esemplare, perché oltre alla grave violazione delle leggi, con

     questi gesti è stato umiliato e offeso l’intero territorio di Marzabotto, che degli orrori di quella ideologia è stato vittima". "È inaccettabile ciò che è avvenuto ieri durante una partita di calcio a Marzabotto, un luogo simbolo di un'immane tragedia che merita il rispetto della memoria. Un gesto che non va sottovalutato ma condannato con fermezza. Non bisogna mai abbassare la guardia". Lo afferma il ministro per lo Sport Luca Lotti.

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