Francesco Bonazzi per Panorama - Estratto
panorama copertina su urbano cairo
La prosecuzione dell’Austerity con altri mezzi. Molti mezzi. E soprattutto non con l’espressione da cappellano del cimitero, ma con il nasone e il ciuffone sorridenti. Come un venditore capace di rifilarti una cucina componibile dopo un after-hours sulla Riviera romagnola. E poi il giaccone blu sportivo, che va bene su tutto, con sciarpa annodata da bambino con la tosse, al posto del bigio loden da professore.
Il nuovo Mario Monti della politica italiana, l’uomo che dovrebbe rimettere in ordine i conti e ricacciare i 5 stelle all’opposizione, imbrigliando Matteo Salvini in un europeismo di maniera e bene intonato ai famosi mercati, potrebbe essere Urbano Cairo, proprietario di La7 e del Torino calcio.
urbano cairo silvio berlusconi
Ma soprattutto augusto tenutario di Rcs Mediagroup, il colosso dai piedi di argilla che edita il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport e che le banche creditrici gli hanno affidato nell’estate del 2016, stufe com’erano di perder soldi con editori più blasonati ma incapaci. E adesso, i creditori dell’Italia, e del suo maxidebito pubblico da oltre 2.300 miliardi di euro, sono pronti a mettergli in mano direttamente la nazione, fidandosi delle sue mitologiche cesoie.
Ma Cairo, alessandrino, 61 anni, nato e cresciuto con il mito di Silvio Berlusconi, può sottrarsi a questo climax ascendente pubblicità-televisione-calcio-editoria-politica? Non può più. Si è dato due anni per la personale «discesa in campo», perché da pianificatore di campagne gli piacciono le cose fatte bene. Da mesi appare e riappare sui propri giornali a getto continuo. E si fa testare e misurare dai suoi uomini di marketing, per capire quanto può valere in termini elettorali. Rilevazione che riservatamente anche Berlusconi ha fatto fare nelle ultime settimane. […]
urbano cairo
«Cairo ormai è ovunque, aspetta solo che Berlusconi crolli alle Europee e poi si offrirà come nuovo capo del centrodestra», dicono dalle parti della Casaleggio e associati. E lo stesso presagio attraversa la fronte spaziosa di Nicola Zingaretti, nuovo segretario del Pd, preoccupato di dover fronteggiare anche un Cavaliere reloaded. Del resto, a Roma, tutti sono convinti che alla fine sarà lo stesso Berlusconi a incoronare Cairo con l’immancabile «l’ho inventato io». Che poi, questa volta, sarebbe anche abbastanza vero. Lo ha anche licenziato, però. […]
Ventisei anni dopo che cosa resta di tutto ciò? Resta che Berlusconi ha visto la crescita del suo ex pupillo e ne va fiero. Cairo gli telefona spesso e parlano un po’ di tutto, politica compresa. Del resto l’allievo non troverà pace finché non avrà fatto tutto quello che ha fatto il suo Maestro. E che cosa gli manca, anche se Andrea Belotti non è Marco Van Basten, La7 non è Mediaset e questa Rcs non è la Mondadori? Gli mancano la politica e il picchetto d’onore mentre sale al Quirinale.
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Da inizio anno, il prossimo Unto delle Banche è stato gratificato di citazioni e ricche foto dal Corriere della Sera per ben 51 volte, ovvero più di una volta ogni due giorni. Per fare un parallelo, per trovare una foto di Francesco Gaetano Caltagirone sul suo Messaggero bisogna che in Via del Tritone vadano in visita minimo Sergio Mattarella e papa Bergoglio.
Se invece mettiamo il contatore dall’estate 2016, ovvero da quando Intesa Sanpaolo, per volontà di Giovanni Bazoli, Carlo Messina e Gaetano Miccichè gli ha messo in tasca le chiavi di quel che restava di via Solferino, il nome di Cairo è comparso per ben 554 volte. [...]
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Cairo è «editore puro» per necessità. […] Il capolavoro però lo fa con La7, nel marzo del 2013, quando si porta a casa l’emittente tv per un milioncino di euro da Telecom Italia, con tanto di dote da 88 milioni che, secondo i dipendenti, non avrebbe mai speso nella tv. […]
Ma che padrone di tv è Urbano Cairo? Assai capace, e non solo per i conti in ordine. Ha saputo sfruttare le nicchie che il famoso duopolio Rai-Mediaset, contro il quale mai tuonò, gli ha graziosamente lasciato. Ovvero, si è dimostrato capace di fare un’informazione di qualità, coccolando le sue star come Enrico Mentana e Lilli Gruber. […] Che editore sarà da politico, è presto per dirlo. Ma basta vedere il recente scatenamento di Giovanni Floris sui conti pubblici per capire che Cairo è pronto ad abbandonare i vecchi equilibrismi da imprenditore che, se gli parlavi di politica, letteralmente si addormentava.
urbano cairo foto mezzelani gmt049
Va detto, che se Berlusconi è il suo mito, Cairo non ha al proprio fianco uomini del livello di Fedele Confalonieri, Gianni Letta o Ennio Doris. Urbanetto è fondamentalmente un autocrate, non solo per risparmiare a fine mese su paghe e contributi. Il manager più brillante e spendibile all’esterno è ritenuto Uberto Fornara, amministratore delegato della Cairo communications, che lo ha seguito da Publitalia e ha scalato tutte le gerarchie. [...]
ANDREA BIAVARDI URBANO CAIRO FABIANA BRITTO 1
Cairo, poi, si appoggia molto anche al più anziano Giuseppe Ferrauto, palermitano, 66 anni, storico dg del gruppo e bravissimo nel tenere a stecchetto le redazioni. L’unico vero freno alle ambizioni politiche, del resto, è il conflitto d’interessi. A chi lascerebbe il suo polo un accentratore del genere? Sarebbe disposto a rimetterci anche un solo centesimo?
La parsimonia, del resto, è il carattere distintivo della ditta. […]
URBANO CAIRO CORRIERE DELLA SERA
Ecco, Cairo è simpatico e capace, ma se gli italiani diventeranno i suoi fornitori sono avvertiti: paga quanto e quando dice lui. E il prossimo giardiniere che ci manderanno, parlerà tedesco.
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