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    SI CHIAMA ANTHONY COMELLO L’UOMO ARRESTATO PER L'OMICIDIO A NEW YORK DEL BOSS FRANK CALÌ - HA 24 ANNI E LAVORA COME OPERAIO - IL FATTO CHE CALÌ SIA STATO UCCISO DAVANTI CASA SUA POTREBBE AVVALORARE IL MOVENTE “NON MAFIOSO” - ANCHE SE RESTANO APERTI ANCORA MOLTI INTERROGATIVI: HA AGITO PER CONTO DI ALTRE PERSONE? AVEVA COMPLICI?


     
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    Francesco Semprini per “la Stampa”

     

    ANTHONY COMELLO ANTHONY COMELLO

    Ha un viso apparentemente da bravo ragazzo, complici i suoi 24 anni, il presunto assassino di «Franky Boy», il boss della famiglia Gambino ucciso mercoledì sera davanti alla sua abitazione di Staten Island. Il giovane, attualmente in custodia, risponde al nome di Anthony Comello, professione operaio, anche lui residente nel quartiere di New York. E' stato fermato nel New Jersey ed è accusato di aver preso parte all' agguato che ha portato all' uccisione di Francesco Calì, questo il nome all' anagrafe del mafioso italoamericano.

     

    «Siamo fiduciosi del fatto che l'uomo sarà incriminato per l'omicidio di Calì», afferma una fonte della polizia. Anche se restano aperti ancora molti interrogativi: se ha agito per conto di altre persone, ad esempio, o se aveva complici, e soprattutto quale fosse il movente.

    FRANK CALI FRANK CALI

    Alcune indiscrezioni farebbero pensare che non si tratti di un sicario affiliato o assoldato da cosche rivali e che, addirittura, non si sia trattato di un regolamento di conti come si è creduto sin dall' inizio.

     

    Anche il fatto che Calì sia stato ucciso davanti la sua abitazione potrebbe avvalorare il movente «non mafioso», visto che, secondo un codice etico della mala locale, la vittima di mafia non va uccisa davanti casa per rispetto dei suoi familiari. L' assassinio di Calì è poi il primo caso di omicidio su commissione di un boss della criminalità organizzata di New York dal 1985.

     

    FRANK CALI FRANK CALI

    Il boss dei Gambino è stato ucciso da sei colpi di pistola davanti alla sua villa in collina nel quartiere residenziale di Todt Hill, con vista sul ponte di Verrazzano, una dei luoghi del film «Il Padrino». Faceva una vita da fantasma, lontano dalle luci dei riflettori, ma questo non è bastato per sfuggire ai suoi carnefici, che sono passati sopra il suo corpo con un pickup blu dopo avergli sparato.

     

    A portare gli inquirenti sulla pista del regolamento di conti tra gang mafiose era stato anche il fatto che l' omicidio è avvenuto a poche ore dall' assoluzione e scarcerazione di Joseph Cammarano Jr., il boss dei Bonanno, altra famiglia mafiosa con la quale però Calì era imparentato. Oltre al fatto che la vittima era un esponente di spicco della criminalità italo-americana, considerato «l' ambasciatore dei Gambino presso le famiglie siciliane» e vantava un particolare legame col clan Inzerillo di Palermo. «Calì è considerato un uomo di influenza e potere da parte di membri della criminalità organizzata in Italia», ha detto di lui il procuratore Joseph Lipton.

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