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    SI COMINCIA BENE: A MENO DI 24 ORE DALLA SCELTA DI JD VANCE COME CANDIDATO VICEPRESIDENTE, ARRIVA IL PRIMO SCAZZO DIPLOMATICO – JAMES MURRAY, VICEMINISTRO DEL TESORO BRITANNICO, SI È INCAZZATO PER UNA VECCHIA BATTUTA DI VANCE, CHE SOSTIENE CHE IL REGNO UNITO SIA “IL PRIMO PAESE ISLAMISTA” IN POSSESSO DI UN ARSENALE NUCLEARE – SECONDO MURRAY, “SIAMO IN DISACCORDO CON QUESTE AFFERMAZIONI, MA LA RELAZIONE SPECIALE TRA I NOSTRI PAESI RIMARRÀ SALDA"


     
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    JAMES MURRAY JAMES MURRAY

    (ANSA) - Il viceministro del Tesoro britannico, James Murray, si è detto oggi "in disaccordo" con una battuta polemica attribuita qualche tempo fa al senatore Vance, scelto ieri da Donald Trump come candidato alla vicepresidenza Usa nel ticket repubblicano per la Casa Bianca, secondo cui il Regno Unito sarebbe avviato a diventare "il primo Paese islamista" in possesso di un arsenale nucleare (dato il peso demografico crescente dei britannici di radici musulmane) .

     

    Intervistato da Sky News sulla politica economica del nuovo governo laburista moderato di Keir Starmer, Murray è stato incalzato anche su questa vicenda: premesso di non sapere cosa Vance abbia voluto dire con esattezza, si è limitato a replicare che "noi naturalmente siamo in disaccordo con queste particolari affermazioni".

     

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    Pur aggiungendo immediatamente che "la relazione speciale" fra Usa e Regno Unito è destinata a restare salda con qualsiasi amministrazione e a prescindere dai ruoli ricoperti da "singoli individui".

     

    A proposito della cosiddetta "special relationship", il giornale I (ex Independent) apre del resto la sua prima pagina di oggi con rivelazioni - attribuite a fonti governative ufficiose - sulla strategia di apertura di Starmer di fronte a un possibile ritorno di Trump alla presidenza.

     

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    Strategia improntata, secondo le fonti citate, alla volontà di costruire comunque una "relazione speciale personale" fra il premier e The Donald, come dimostrato dalla scelta di chiamarlo direttamente al telefono dopo l'attentato di Filadelfia per testimoniargli solidarietà, fargli gli auguri e condannare l'atto di violenza subito. Una decisione adottata da sir Keir, stando sempre al giornale, contro le cautele di alcuni consiglieri: che gli suggerivano di limitarsi - al pari di altri leader occidentali - a un messaggio scritto.

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