Vittorio Buongiorno e Laura Pesino per “il Messaggero”
alessio d'amato nicola zingaretti
E' un mini lockdown quello imposto dalla Regione Lazio alla provincia di Latina. Da ieri e per quattordici giorni il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti ha adottato misure restrittive per tentare di arginare l'aumento dei contagi da Covid 19 saliti del 155% solo negli ultimi giorni. In quaranta giorni 750 nuovi casi (tanti quanti ne erano stati registrati da marzo ad agosto), mille circa le persone in quarantena, cento i ricoverati, frenetica l'attività di tracciamento che impegna su più fronti e senza sosta una ventina di operatori del Dipartimento di prevenzione della Asl di Latina, con l'aiuto delle forze dell'ordine per rintracciate tutti i contatti dei positivi.
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Nell'ultimo mese tre cluster da brivido: quello partito da una festa nuziale a Roccagorga, l'altro propagatosi dalla più nota e frequentata azienda ittica di Formia, e, da ultimo, il focolaio partito dall'evento elettorale della Lega a Terracina a cui hanno partecipato centinaia di persone. Oltre a questo, decine di casi sparsi, di cui non si riesce a ricostruire il link e che per questo preoccupano le autorità sanitarie. E' stata una nota del manager della Asl di Latina, Giorgio Casati, a far scattare i provvedimenti restrittivi.
LE MOTIVAZIONI
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«A seguito del costante monitoraggio dei casi COVID-19 in Provincia di Latina si è rilevato un aumento significativamente rilevante dei contagiati» spiega l'ordinanza pubblicata ieri - dal 4 ottobre «un dato medio giornaliero pari a 51 nuovi casi con conseguente incremento percentuale». Le persone attualmente positiva sono 820, con 98 ricoverati.
Numeri che assumono un peso in relazione alla popolazione residente. L'età media dei contagiati - segnala la Regione - è scesa a 49 anni. Un trend che ha fatto «ritenere necessario l'adozione di misure urgenti» per almeno due settimane consecutive.
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IL PROVVEDIMENTO
Sono otto le misure restrittive. Intanto una sorta di coprifuoco alle 24: locali, pub e ristoranti dovranno chiudere a mezzanotte. «L'ordinanza Cenerentola» l'hanno definita i titolari delle attività nelle zone della movida.
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Ma non solo: nei ristoranti al tavolo non ci si potrà sedere in più di quattro persone; alle feste private non si potrà essere più di 20 «previa registrazione e adozione delle misure generali di prevenzione», limitazione valida anche per le feste «civili e religiose», quindi dopo battesimi, comunioni, cresime e matrimoni (mentre per le cerimonie continueranno ad osservarsi i provvedimenti tuttora vigenti); stretta anche per «palestre, scuole di ballo e altre attività di natura sportiva effettuata in luoghi chiusi» con il contingentamento del numero di persone che possono frequentare contemporaneamente le diverse aree di attività delle strutture inclusi gli spogliatoi, nel rispetto del distanziamento sociale, assicurando la sorveglianza.
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Vietati gli assembramenti davanti a scuole, poste, banche, uffici pubblici, ma anche nelle piazze, nei parchi e sulle spiagge. Le attività inoltre avranno l'obbligo di esporre il cartello «che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente, in rapporto alle dimensioni dei locali» e infine l'invito a «favorire il lavoro agile, laddove praticabile, nelle Aziende con sede sul territorio della Provincia di Latina».
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LE REAZIONI
Basterà a invertire la tendenza? Bisognerà attendere almeno due settimane, il tempo di una quarantena, per capire se l'ondata dei contagi si abbasserà. «Facciamo in modo che queste misure ottengano il risultato che si prefiggono - ha commentato a caldo il sindaco di Latina, Damiano Coletta - Ora è la comunità tutta che deve saper rispondere in maniera responsabile per far sì che questo sacrificio sia efficace e dia i risultati attesi».
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«Una misura necessaria - ha commentato invece l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato - Confidiamo in uno spirito di collaborazione da parte di tutti e nell'attivazione degli opportuni controlli da parte delle istituzioni preposte. È indispensabile rispettare queste regole che non vogliono minimamente essere punitive, ma di prevenzione per evitare ulteriori e più gravose limitazioni sull'intera provincia».
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