Marco Bresolin per la Stampa - Estratti
GIORGIA MELONI E OLAF SCHOLZ
La ratifica della riforma del Mes da parte dell'Italia «è estremamente necessaria». Perché ci troviamo «in tempi incerti, caratterizzati da elevata volatilità, con conflitti geopolitici» ed è necessario «aumentare la stabilità dei mercati». A lanciare l'ennesimo appello al governo e al parlamento italiano è Pierre Gramegna, direttore esecutivo del Meccanismo europeo di stabilità.
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È dunque probabile che la questione possa finire sul tavolo dell'Eurosummit, il vertice dei leader dei Paesi dell'Eurozona, in programma il prossimo 27 ottobre al termine del Consiglio europeo. Al tavolo ci sarà la premier Giorgia Meloni, che in più occasioni ha fatto un legame tra la ratifica del Mes e la riforma del Patto di Stabilità, anche se i vertici delle istituzioni Ue e le altre capitali hanno sempre considerato le due partite come totalmente separate. In ogni caso la trattativa per cambiare le regole di bilancio dell'Unione europea non sembra andare nella direzione auspicata dall'Italia.
GIORGIA MELONI E OLAF SCHOLZ
Nelle ultime due settimane, nonostante la proposta di mediazione spagnola che andavano decisamente incontro alle richieste del governo Meloni, c'è stata una brusca frenata. I Paesi Bassi e la Germania, oltre a insistere sulla necessità di introdurre salvaguardie comuni attraverso un taglio minimo del debito annuale, hanno ribadito la loro contrarietà a qualsiasi "Golden rule" per gli investimenti.
Anche uno scorporo "limitato" nel tempo e con un ammontare massimo pre-definito, come proposto da Giorgetti, non trova sufficiente sostegno tra i governi Ue, nonostante la Spagna abbia messo questa ipotesi nella sua bozza di compromesso. Per questo motivo, Madrid è già stata costretta a rivedere la prima versione del suo documento di mediazione e all'Ecofin di martedì potrebbe essercene addirittura una terza con ulteriori modifiche. Ma l'intesa resta lontana.
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