John Carmack MARK ZUCKERBERG
Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
«Abbiamo messo in campo un volume enorme, ridicolo di risorse e persone. Dedite a un continuo autosabotaggio: abbiamo solo sprecato energie». L'ultimo ad andarsene da Meta, denunciando e sbattendo la porta, è stato John Carmack, il capo della tecnologia di Oculus la società produttrice dei visori per realtà virtuale comprata da Mark Zuckerberg e centrale nel suo progetto: essere il condottiero che trasferisce la carovana digitale di internet dal mondo sempre più problematico delle reti sociali alla «terra promessa» del Metaverso, una realtà virtuale alternativa a quella reale nella quale, trasformati in avatar, lavoreremo, studieremo, giocheremo, socializzeremo, compreremo.
John Carmack
È il futuro che ci attende? Sono in molti a considerare questa prospettiva agghiacciante, distopica. Ma a frenarla, ora, non sono le masse spaventate, ma i fedelissimi del fondatore di Facebook che hanno scommesso sulle sue visioni più audaci. Spaventati anche loro, ma dall'enormità (dieci miliardi di dollari l'anno) degli investimenti ingoiati da un progetto che richiederà almeno dieci anni per arrivare in porto, molti finanziatori chiedono a Zuckerberg di innestare la marcia indietro.
MARK ZUCKERBERG
In questo tormentato 2022 nell'universo della tecnologia hanno fatto notizia soprattutto la tragicommedia dello sbarco di Elon Musk nel pianeta Twitter e il fallimento di FTX favorito dalla condotta fraudolenta di Sam Bankman-Fried: un colpo durissimo per il già precario sistema delle criptovalute. Ma la partita più drammatica per il futuro del nostro rapporto di esseri umani con la tecnologia, è quella di Mark Zuckerberg.
mark zuckerberg e il metaverso
Da anni i giganti di big tech non lanciano nuove tecnologie trasformative come, in passato, il personal computer, il motore di ricerca, lo smartphone, le reti sociali e lui ritiene di avere le chiavi per aprire il prossimo capitolo della civiltà digitale: il Metaverso. È deciso ad andare avanti, anche se i rischi sono enormi e può farlo perché è l'unico dei fondatori della Silicon Valley che è ancora capo della sua azienda con controllo sulla maggioranza del capitale.
Marck Zuckerberg con il visore
Ma ormai, oltre all'ostilità dei finanziatori, deve fronteggiare anche quella degli utenti e del personale di Facebook Meta. Zuckerberg cerca di mantenere la rotta ma il suo braccio destro Andrew Bosworth ammette che il 2022 è stato un anno infernale per la società. Che si gioca tutto sulle ambizioni «imperiali» del suo leader.
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