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    TALMENTE FINTO CHE LA GENTE MUORE DAVVERO – SI È SPENTA DOPO IL PARTO CESAREO LA RAGAZZA TRASPORTATA IN BARELLA FUORI DALL’OSPEDALE DI MARIUPOL BOMBARDATO DAI RUSSI: IL BAMBINO CHE PORTAVA IN GREMBO È NATO MORTO E LEI SE N’È ANDATA MEZZ’ORA DOPO – EPPURE PER LA BECERA PROPAGANDA RUSSA QUELLA DONNA ERA MARIANNA PODGURSKA, LA BLOGGER CHE, DOPO ESSERSI FATTA FOTOGRAFARE IN FUGA SULLE SCALE DELL'OSPEDALE, SI SAREBBE CAMBIATA PER… - VIDEO


     
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    Caterina Bonvicini per “La Stampa”

     

     bombardamenti a mariupol  bombardamenti a mariupol

    Una grande scritta rossa FAKE, incorniciata da rettangoli e un paio di scarabocchi che aggiungono una certa aria d'urgenza, copre due foto del bombardamento del 9 marzo all'Ospedale numero 2 di Mariupol, l'ospedale pediatrico. Sono scatti del famoso fotografo di AP, Evgeniy Maloletka.

     

    In una fotografia si vede una donna incinta con un pigiama bianco a pois e il viso insanguinato che si allontana dal reparto sventrato e nell'altra una donna incinta distesa su una barella coperta da un telo, sempre a pois, trasportata fra le macerie da cinque uomini, il fumo nero che ancora si alza sullo sfondo. Fake, tutta una sceneggiata, annuncia in un tweet del 10 marzo l'ambasciata russa in Gran Bretagna.

    MARIUPOL OSPEDALE BOMBARDATO MARIUPOL OSPEDALE BOMBARDATO

     

    Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, da Antalya, sostiene che l'ospedale pediatrico non era operativo da un pezzo, era usato come base dal battaglione Azov, il reparto dell'esercito ucraino di estrema destra nazionalista. Va tutto bene, quindi. Non sono scene di guerra, è solo un'operazione militare molto speciale. E nel caso del battaglione Azov, chi può negarlo, si tratta di denazificazione doc.

     

    Marianna Podgurskaya durante i bombardamenti a mariupol Marianna Podgurskaya durante i bombardamenti a mariupol

    A riprova che gli ucraini sono tutti dei commedianti come il loro presidente Volodymyr Zelensky e che il massacro dell'ospedale pediatrico è soltanto una nuova puntata della sua fortunata serie tivù, il Cremlino si accanisce su Marianna Podgurska, la donna con il pigiama a pois e il viso insanguinato. Di professione attrice, secondo loro, in realtà beauty blogger.

    bombe sull'ospedale di mariupol bombe sull'ospedale di mariupol

     

    Vedete? Anche in piena economia di guerra (ops, operazione speciale) si trova un po' di trucco. Mariupol assediata è senza acqua, senza medicinali, senza elettricità, la gente fa chilometri sotto i bombardamenti per bere da terra, come raccontano gli operatori di Medici Senza Frontiere, che confermano l'attacco, e qualunque giornalista sul posto. Completamente isolati, tirano fuori vecchie radioline a pile per sapere quello che succede in città.

     

    Ma una nuova puntata non si nega a nessuno (solo i russi sono rimasti senza Netflix). Il Cremlino però non si ferma qui: riconosce anche nell'altra donna, quella in barella, il viso di Marianna. Si tratta della stessa attrice, chiaramente. Si è cambiata in fretta dietro un albero carbonizzato? Gli aiuti occidentali non sono abbastanza, come lamenta Zelensky, e a Marianna Podgurska, per risparmiare sui costi di produzione, è toccato interpretare una strage intera da sola?

    Ospedale pediatrico di Mariupol 2 Ospedale pediatrico di Mariupol 2

     

    Peccato che Marianna Podgurska non fosse lì per lavoro. Era solo una partoriente come tante. Il giorno dopo, il 10 marzo è nata sua figlia Veronika. Fra le tante immagini di quel bombardamento mi ha colpita quella di una bambina di pochi mesi con una mascherina chirurgica sugli occhi, usata come una mascherina da aereo, di quelle che ci mettiamo per dormire durante un volo. Torna utile persino la pandemia per non fare vedere ai propri figli la guerra. Se riescono a sopravvivere, naturalmente.

     

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    Che regista raffinata, la realtà. L'altra donna incinta, quella trasportata in barella, invece non ce l'ha fatta. Non era un personaggio di Marianna Podgurska, era solo una ragazza che, fino a un mese prima, probabilmente pensava a cosa mettere nella valigia da portarsi in ospedale. Nemmeno in uno di quei trolley stipati che vediamo alla frontiera. Una valigia normale, da partoriente. Ieri le hanno fatto un cesareo d'urgenza, ma il bambino non dava segni di vita. Quando lei (vorrei tanto sapere come si chiamava) se ne è resa conto, ha urlato: uccidetemi subito. Desiderio avverato, anche se i medici hanno fatto di tutto per salvarla. Trenta minuti dopo, ha smesso di respirare. Quei tweet sono stati rimossi, ma rimane, e brucia, l'oltraggio alla verità. Può essere considerato un crimine di guerra?

    Marianna Podgurskaya durante i bombardamenti a mariupol Marianna Podgurskaya durante i bombardamenti a mariupol

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