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    “SI ERA PAGATA IL FUNERALE” – IL COMMESSO DEL NEGOZIO DI GENOVA DOVE È STATA UCCISA CLARA CECCARELLI, LA 69ENNE MASSACRATA CON 40 COLTELLATE DALL’EX COMPAGNO, RACCONTA CHE LA VITTIMA AVEVA PAURA: “NON CE LA FACEVA PIÙ, DICEVA DI AVER FATTO DEI SOGNI STRANI. LUI LA TORMENTAVA CON CHIAMATE CONTINUE, ERA TUTTI I GIORNI DAVANTI AL NEGOZIO” - LA DONNA AVEVA ANCHE PRESENTATO UNA DENUNCIA ALLA POLIZIA MA ERA STATA ARCHIVIATA PERCHÉ RITENUTA TROPPO GENERICA…


     
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    Eloisa Moretti Clementi per "Il Messaggero"

     

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    «Era andata a pagare il suo funerale perché non ce la faceva più, diceva di aver fatto dei sogni strani» racconta con un filo di voce, e un buon italiano «che mi aveva insegnato lei», Herbert Lima Da Silva, il commesso della pantofoleria nel centro di Genova dove venerdì Clara Ceccarelli, la titolare 69enne, è stata massacrata con 40 coltellate. Dopo una breve fuga, l'ex compagno Renato Scapusi è stato arrestato e ha confessato.

     

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    Lo attende una perizia psichiatrica. Intanto, però, emergono elementi che avrebbero dovuto far suonare più di un campanello d'allarme: «Lui la tormentava con chiamate continue, era tutti i giorni qui davanti al negozio - dice ancora il 28enne brasiliano che lavorava con Clara da un anno - Abbiamo fatto un cambio turno perché lei doveva portare suo figlio in ospedale e purtroppo è finita così». Non solo. La donna, a quanto pare, aveva anche presentato una denuncia alla polizia ma era stata archiviata perché ritenuta troppo generica.

     

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    Davanti alla saracinesca del negozio, gli amici commercianti posano rose bianche e girasoli: «Ti ricorderemo sempre con grande affetto». Una cornice di mimose circonda l'ingresso della bottega in cui si è consumato il dramma: «Sarà un 8 marzo davvero triste - si stringe nel cappotto rosso l'assessora al Commercio Paola Bordilli, intervenendo alla manifestazione delle donne all'indomani del primo femminicidio del 2021, a Genova - Clara è stata presa tra le mura dove viveva, perché per gli esercenti il negozio è casa. A 69 anni continuava a farlo, tenendo una luce accesa sulle nostre strade. La sua morte è una sconfitta per la società».

     

    La saracinesca del negozio di Clara Ceccarelli è nascosta da uno striscione rosa con su scritto «Non è un raptus ad ucciderci. Basta crederci», appeso dalle attiviste di Se non ora quando e dalle volontarie del vicino Centro antiviolenza, dove però Clara non aveva chiesto aiuto. L'associazione dei commercianti dipingerà di rosso le panchine davanti a Jolly calzature e apporrà una targa in sua memoria, insieme al numero di emergenza.

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    I COLLEGHI Tra gli esercenti della zona più vivace della Genova commerciale, c'è sgomento: «Scapusi ha lavorato qui per anni, poi si vedeva che era andato giù, non sapeva come mangiare, era disperato. Siamo rimasti tutti sconvolti perché sapevamo dei suoi problemi ma nessuno se l'aspettava» dice la merciaia Raffaella Benatti. «Era dolcissima. Per gioco le chiedevo di sposarmi e lei rispondeva che ero troppo giovane per lei si commuove Basilio Perez, titolare cubano di un bar In Italia servono leggi più severe».

     

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    «Se il giorno prima la polizia l'avesse trattenuto, invece di portarlo in ospedale e poi rilasciarlo, questa tragedia non sarebbe accaduta dice Piero Prostano, con il quale la donna si era confidata Questa settimana, Clara mi aveva raccontato di essere andata a comprarsi il posto al cimitero e che desiderava farsi cremare. Io non l'ho presa sul serio, pensavo esagerasse... Invece si vede che se lo sentiva, e non voleva lasciare problemi al papà anziano e al figlio disabile».

     

    IL PARROCO «Le persone e le istituzioni che sono chiamate a servire il popolo lo facciano veramente e ci pensino. Non bisogna relegare chi ha questi problemi, ma anche la povera gente deve sentirsi sicura, non solo i potenti. Le persone vanno protette»: Pierluigi De Giacomi è il parroco della vicina Nostra signora della consolazione e conosceva bene entrambi. «Sicuramente la situazione è stata sottovalutata, io sono rimasto senza parole» ammette preparandosi alla messa delle 18 in cui reciterà una preghiera per la povera Clara.

     

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    Prima del Covid nella sala parrocchiale si riuniva l'associazione contro la ludopatia, ma Scapusi non aveva chiesto aiuto neppure al centro d'ascolto della Caritas: «Aveva bisogno di soldi ma non voleva farsi seguire». Padre De Giacomi è stato a lungo parroco a Roma, Tor Bella Monaca, dove ha aiutato una donna vittima di violenza da parte del marito, vicino al clan Casamonica: «Ho testimoniato al processo. Dopo tanti anni, la signora lo ha denunciato».

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