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    SI FA PRESTO A DIRE EUROPA - ZELENSKY PREPARA LE RIFORME, DOPO CHE L’UE HA RICONOSCIUTO ALL’UCRAINA LO STATUS DI PAESE CANDIDATO A ENTRARE NELL’UNIONE - SECONDO L'INDICE INTERNAZIONALE CHE MISURA LA PERCEZIONE DELLA CORRUZIONE IN 180 PAESI, L'UCRAINA SI TROVA AL 122ESIMO POSTO (L'ITALIA AL 42ESIMO) - VIA AL TAGLIO DEI MINISTERI E RIMPASTO DI GOVERNO - IL COSTO PER LA RICOSTRUZIONE POST-BELLICA POTREBBE RAGGIUNGERE I 750 MILIARDI DI DOLLARI…


     
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    Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

     

    URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY

    È atteso per questa settimana l'annuncio da parte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di una riorganizzazione del governo: i ministeri da 20, ha spiegato al Corriere una fonte vicina al dossier, scenderanno a 12. E il titolare degli Affari esteri dovrebbe occuparsi anche dell'Integrazione europea (la definizione dell'incarico sarà doppia). I dettagli non sono ancora tutti definiti e non è chiaro se la riorganizzazione comporterà solo una riduzione del numero dei ministri con accorpamento delle funzioni o se ci sarà anche un taglio del personale. Probabilmente ci sarà un rimpasto di governo.

     

    URSULA VON DER LEYEN DURANTE IL COLLEGAMENTO DI ZELENSKY URSULA VON DER LEYEN DURANTE IL COLLEGAMENTO DI ZELENSKY

    L'Ue ha concesso a Kiev lo status di Paese candidato nel Consiglio europeo di fine giugno - una decisione definita «storica» - fermo restando che vengano adottate entro fine anno alcune misure, tra cui un rafforzamento della lotta alla corruzione, in particolare ad alto livello. In questa logica si inserirebbe la semplificazione dell'esecutivo. Secondo l'indice internazionale che misura la percezione della corruzione in 180 Paesi, il Corruption perception Index , l'Ucraina si trova al 122esimo posto (l'Italia al 42esimo).

     

    Emmanuel Macron con Zelensky Emmanuel Macron con Zelensky

    Per rimettere in piedi il Paese devastato dalla guerra scatenata dalla Russia ci sarà bisogno di investimenti ingenti. Alla Conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina che si è tenuta una settimana fa a Lugano, a cui hanno partecipato 41 Paesi e 19 organizzazioni internazionali, il primo ministro Denys Shmyhal ha stimato che il costo potrebbe raggiungere i 750 miliardi di dollari, e ha detto che per Kiev «la principale fonte di recupero dovrebbero essere i beni confiscati alla Russia e agli oligarchi».

     

    Una mossa giuridicamente molto difficile da realizzare. Alla Conferenza la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen , ha spiegato di avere proposto a Kiev di istituire una piattaforma per mappare le esigenze di investimento, coordinare l'azione, incanalare le risorse e sostenere «un ambizioso programma di riforme».

    VOLODYMYR ZELENSKY IN COLLEGAMENTO CON L'ISPI VOLODYMYR ZELENSKY IN COLLEGAMENTO CON L'ISPI

     

    Il giorno successivo nel suo intervento il vicepresidente Valdis Dombrovskis ha chiarito che «la piattaforma consentirebbe di monitorare i progressi nell'attuazione del piano di ripresa e ricostruzione». Insomma, verificare se i fondi vengono impiegati bene. Dei 9 miliardi di euro promessi finora dall'Ue per il 2022, il primo miliardo sarà consegnato prima della pausa estiva.

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