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    SI PREPARA IL VIETNAM A PALAZZO MADAMA PER GIORGIA MELONI – TRA MINISTRI E RUOLI DI SOTTOGOVERNO LA MAGGIORANZA PERDE 19 SENATORI. CONSIDERANDO CHE IL PRESIDENTE DELL'AULA, IGNAZIO LA RUSSA, PER PRASSI NON VOTA, SI TRATTA DI 20 VOTI CHE PER FORZA DI COSE NON POTRANNO ESSERE SEMPRE GARANTITI: LA MAGGIORANZA (A QUOTA 96) ORA È SUL FILO. L'OPPOSIZIONE, CHE PERO’ E’ DIVISA IN TRE, È A 88-90 - IL RISCHIO INCIDENTE DIETRO L'ANGOLO AD OGNI VOTAZIONE ORDINARIA…


     
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    Emilia Patta per il Sole 24 Ore

     

    GIORGIA MELONI IGNAZIO LA RUSSA SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI IGNAZIO LA RUSSA SERGIO MATTARELLA

    Con il giuramento dei sottosegretari (8 viceministri e 31 sottosegretari) si chiude oggi la partita della squadra di governo e l'attenzione si sposta in Parlamento: le molte delusioni nella maggioranza per il mancato ingresso nel governo potranno essere "compensate" con la carica di presidenti delle commissioni permanenti di Camera e Senato.

     

    Le trattative andranno avanti ancora per una decina di giorni (la dead line sarà dettata dalle riunioni delle Conferenze dei capigruppo delle due Camere convocate per giovedì), ma tra i partiti della maggioranza i pesi già sono definiti: la fetta più grossa spetta al partito di Giorgia Meloni, con le presidenze di 5 commissioni a Palazzo Madama e 7 alla Camera.

     

    Alla Lega dovrebbero invece andare 3 presidenze al Senato e 4 alla Camera (a Palazzo Madama Giulia Bongiorno è in pole per la Giustizia e Roberto Marti alle Attività produttive, a Montecitorio il leghista Igor Iezzi dovrebbe essere confermato alla presidenza della Affari costituzionali), mentre a Forza Italia spettano 2 presidenze al Senato e 3 alla Camera.

     

    IGNAZIO LA RUSSA GIORGIA MELONI IGNAZIO LA RUSSA GIORGIA MELONI

    Ma a preoccupare di più la premier Giorgia Meloni e i suoi sono i numeri del Senato: dopo i 9 senatori divenuti ministri, con le nomine del sottogoverno se ne sono aggiunti altri 10. Considerando che il presidente dell'Aula, Ignazio La Russa, per prassi non vota, si tratta di 20 voti che per forza di cose non potranno essere sempre garantiti.

     

    La maggioranza di centrodestra ha 116 voti su un totale di 206 (sei sono senatori a vita), sottraendo i 20 senatori al governo si arriva dunque a 96: una soglia pericolosamente vicina ai voti contro il governo delle opposizioni e del gruppo delle Autonomie, dove siedono due senatori a vita Giorgio Napolitano ed Elena Cattaneo), ossia circa 88\90. Se infatti i voti contrari alla fiducia sono stati 79 (M5s, Pd, Terzo polo e i 4 senatori di Verdi\Sinistra italiana che siedono nel Misto), a chi non fa parte della maggioranza vanno aggiunti i 7 senatori delle Autonomie e alcuni altri senatori del gruppo misto tra cui la senatrice a vita Liliana Segre.

     

    giorgia meloni ignazio la russa giorgia meloni ignazio la russa

    Pochissimi i voti di scarto, dunque, con il rischio incidente dietro l'angolo ad ogni votazione ordinaria. Da qui, anche, il richiamo delle scorse ore del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e della stessa Meloni ai suoi parlamentari. «L'indicazione è stata molto chiara: i sottosegretari devono venire a votare perché sono stati eletti per fare i turisti, a maggior ragione quei sottosegretari che sono attivi nell'ambito dei lavori parlamentari presenziando in commissione». C'è però da dire che il mancato coordinamento delle opposizioni, divise in tre (38 senatori Pd, 28 M5s e 9 Azione\Italia Viva) e spesso su posizioni diverse riguardo ai singoli dossier, aiuterà la maggioranza: i blitz riescono se la minoranza è compatta.

    IGNAZIO LA RUSSA GIORGIA MELONI OSHO IGNAZIO LA RUSSA GIORGIA MELONI OSHO

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