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    IL SESSISMO 'STRISCIA' SOLO DA UNA PARTE - LE FEMMINISTE RIBADISCONO: ''GIOVANNA BOTTERI VITTIMA DI BODY SHAMING, MA NOI NON ABBIAMO MAI CITATO 'STRISCIA' NEL NOSTRO COMUNICATO'' - LA REPLICA DI RICCI: DOPO AVER ALIMENTATO LA POLEMICA, IL TWEET DI TIZIANA FERRARIO, UNA DELLE FONDATRICI DELL'ASSOCIAZIONE GIULIA GIORNALISTE, CHE DISSE ALLA HUNZIKER CHE SI COMPORTAVA COME UN'OCA A 43 ANNI. E MENO MALE CHE LE REGOLE DEL VOSTRO MANIFESTO DICONO CHE…''


     
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    ANTONIO RICCI E IL CASO BOTTERI (INTERVISTA DI CAZZULLO)

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    1. «NOI, GIORNALISTE, CONTRO IL LINGUAGGIO D'ODIO IN RETE»

    Dal ''Corriere della Sera''

     

    GIOVANNA BOTTERI GIOVANNA BOTTERI

    Siamo costrette a intervenire a proposito dell' intervista di Aldo Cazzullo a Antonio Ricci ( Corriere , 21 giugno), poiché di nuovo tirate in causa sul caso-Botteri. «Pompati da Fnsi, Usigrai e GiULiA Giornaliste - dichiara Ricci -, centinaia di sinceri democratici si sono lanciati in insulti e minacce di morte verso Michelle Hunziker e sua figlia». Smentiamo questa ricostruzione, oltretutto offensiva. È grave che Ricci ci addossi una qualche responsabilità per gli attacchi a Michelle Hunziker (alla quale va il nostro sostegno).

     

    michelle hunziker michelle hunziker

    Nella nota di solidarietà a Giovanna Botteri vittima di body shaming - a cui Ricci si riferisce - firmata dalle Commissioni pari opportunità di Fnsi, Usigrai, Ordine dei giornalisti insieme all' associazione GiULiA giornaliste, non viene fatto cenno alcuno a «Striscia la notizia» (né ad altri), nascendo la nostra preoccupazione dal linguaggio d' odio scatenato in rete. E nonostante lo avessimo già ribadito direttamente a Ricci, «Striscia» ha continuato per alcune sere a indicarci come sobillatrici e propalatrici di fake news. Abbiamo fatto male a non cercare ulteriore replica, magari di fronte a una telecamera? Forse.

     

    tiziana ferrario tiziana ferrario

    Non volevamo alimentare una polemica che non ci interessa, poiché siamo al contrario impegnate contro il linguaggio d' odio della rete e contro le fake news che colpiscono l' informazione e in particolare le giornaliste, con un progetto insieme a «Vox - Osservatorio sui diritti», così come con la «Rete nazionale per il contrasto ai linguaggi e ai fenomeni d' odio».

     

    Mimma Caligaris, presidente Cpo Fnsi, Monica Pietrangeli, coordinatrice Cpo Usigrai, Paola Dalle Molle, coordinatrice Cpo CnOG, Silvia Garambois, presidente ass. GiULiA giornaliste

     

     

    2. STRISCIA LA NOTIZIA E LA POLEMICA SUL CASO HUNZIKER

    Dal ''Corriere della Sera''

     

    Caro Direttore, siamo costretti a intervenire a proposito della replica di Mimma Caligaris, presidente Cpo Fnsi, Monica Pietrangeli, coordinatrice Cpo Usigrai, Paola Dalle Molle, coordinatrice Cpo CnOG, Silvia Garambois, presidente ass. GiULiA giornaliste all'intervista di Aldo Cazzullo ad Antonio Ricci ( Corriere della Sera , 21 giugno).

     

    offese a michelle hunziker dopo il servizio su giovanna botteri 2 offese a michelle hunziker dopo il servizio su giovanna botteri 2

    Loro smentiscono la ricostruzione dei fatti ritenendola oltretutto offensiva, noi la ribadiamo, ritenendoci oltremodo offesi dalla loro smentita. Sin dai primi giorni delle polemiche abbiamo contestato a Fnsi, Usigrai e GiULiA giornaliste il fatto che avendo dato credito (senza peritarsi di verificare la cosa) alla fake news dell'attacco di Strisci a a Giovanna Botteri, e grazie alla loro riconosciuta autorevolezza, avessero in qualche modo legittimato l'indegna gazzarra scatenata da giornalisti, commentatori e cosiddetti «leoni da tastiera» contro Michelle Hunziker. Per fare immediatamente chiarezza, senza equivoci, sarebbe bastato che le solerti paladine del politicamente corretto avessero chiarito pubblicamente che tutta la vicenda era stata costruita su una bufala.

     

    tiziana ferrario tiziana ferrario

    Invece, a rompere l'assordante silenzio, arrivò il tweet di Tiziana Ferrario, una delle fondatrici dell'associazione GiULiA giornaliste, che «cinguettò» così: «Hunziker hai 43 anni sei una donna matura e ti comporti come un'oca. Non si pigliano in giro gli altri. Si chiama bullismo. Pensa, prima di leggere quello che gli autori ti scrivono. Chiedi scusa a Giovanna Botteri e cresci. È ora!». Davvero un bel modo di «non alimentare una polemica» e rispettare il punto 10 del Manifesto di Venezia delle GiULiA giornaliste, sottoscritto dalla Ferrario stessa nel 2017 che, lo ricordiamo, recita «obbligo di un uso corretto e consapevole del linguaggio, evitare: espressioni che anche involontariamente risultino irrispettose, denigratorie, lesive o svalutative dell'identità e della dignità femminili».

     

     Insomma, invece che prendersela con Striscia , che però ha le spalle ben larghe dopo oltre 30 anni di battaglie contro le fake news e le omertose omissioni della categoria, e numerosi Tapiri Giganti consegnati già imbavagliati alla Fnsi, una tra le più autorevoli Giovanne d'Arco «...da sempre impegnate contro il linguaggio d'odio...» pensò bene di dare della decerebrata a Michelle Hunziker. Ma non è tutto. Sempre nello stesso periodo venne fuori che da un gruppo di giornaliste autrici del libro

    ANTONIO RICCI ANTONIO RICCI

     

    Ai tempi del virus, cento voci tra sentimenti e realtà (Edizioni All Round), era partita la richiesta di eliminare il contributo che l'editore aveva chiesto a Michelle Hunziker in virtù del suo impegno con l'associazione Doppia Difesa. Alla nostra richiesta di chiarimenti all'Usigrai, noi contrariamente a loro le notizie le verifichiamo, seguì un imbarazzato e imbarazzante silenzio. Ma, evidentemente, qualcuna si deve essere preoccupata, visto che pur non smentendo la notizia dell'odiosa proscrizione, la Hunziker è stata poi riassunta nel paradiso dei giusti e il libro è andato in stampa con anche il suo contributo. Per concludere, ci fa piacere che almeno oggi, a quasi due mesi dall'accaduto, venga espressa solidarietà a Michelle, ma restiamo fortemente convinti che una strumentale intempestività abbia favorito lo squallido spettacolo andato in scena.

     

     

     

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