palermo sit in per salvini
Al processo Open Arms è stato il giorno della difesa di Matteo Salvini. Nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo l’arringa dell’avvocata Giulia Bongiorno che alla fine ha chiesto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”. In contemporanea, la manifestazione della Lega in piazza Castelnuovo davanti al Politeama.
L’ex ministro dell’Interno, oggi vicepremier e ministro delle Infrastrutture, è imputato di sequestro di persona per aver tenuto bloccati 147 migranti sulla nave ong Open Arms nell’agosto del 2019. "Open Arms – ha detto Bongiorno - ha avuto innumerevoli possibilità di fare sbarcare i migranti ma ha opposto innumerevoli, innumerevoli, innumerevoli rifiuti. Ha scelto di bighellonare anziché andare nel suo Stato di bandiera".
Al sit-in di solidarietà per Salvini in centro a Palermo hanno preso parte i ministri leghisti Roberto Calderoli (Affari regionali e Autonomie), Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanze), Francesco Valditara (Istruzione e Merito), Alessandra Locatelli (Disabilità).
GIANCARLO GIORGETTI IN UN BAR DI PALERMO
Ma al netto dei dirigenti leghisti, la piazza è rimasta vuota. A Roberta Righi, pm del processo, è stata assegnata la scorta dopo le minacce subite. L’Anm l’ancia l’allarme: “Se si crea intorno al processo un clima di tensione mediatica, gli effetti possono anche essere questi”. La sentenza il 20 dicembre.
Bongiorno: “Chiedo l’assoluzione di Salvini perché il fatto non sussiste”
“Nell’agosto 2019 il ministro Matteo Salvini non stava combattendo una battaglia contro i migranti, che sono stati tutelati, assistiti, la Guardia costiera è stata in ginocchio. Non esiste il diritto di bighellonare, il diritto di non rispondere agli Stati, il diritto di scegliere come e quando, dove sbarcare. I confini – dice l’avvocata Giulia Bongiorno – non sono strumenti di discriminazione, ma lo scudo della pace, altrimenti un paese piomberebbe nel caos, nella violenza”.
leghisti a palermo
Bongiorno: “Nessun sequestro di persona, potevano scendere. Nessun tentativo di suicidio”
La difesa offre un’altra ricostruzione di quei giorni. “Salvini è stato sbeffeggiato dicendo che difendeva i confini. Ma l’esigenza di tutelare gli Stati non è inventata. L'errore di fondo dell'accusa è di considerare gli interessi dei migranti e di ritenere le esigenze di sicurezza estranee al processo di accoglienza.
Esistono anche gli interessi dello Stato”. Per la difesa non ci furono tentativi di suicidio: “I migranti si lanciavano con il salvagente dalla nave solo perché volevano raggiungere la riva”. L’avvocata Bongiorno contesta pure le gravi condizione di salute a bordo: “Qualcuno disse di avere un disagio, uno stress, persino la stipsi. E fu fatto sbarcare con un accompagnatore. Nessuno era sotto sequestro”.
giorgetti a palermo
Il presidente di Anm Santalucia: “La scorta alla pm Righi colpa dei sospetti che generano minacce”
“Se si crea intorno al processo un clima di tensione mediatica, gli effetti possono anche essere questi. I processi devono svolgersi nel clima di maggiore serenità possibile a beneficio di tutti.
Operazioni che creano intorno al processo un'aura di sospetto possono produrre questo tipo di effetti: attacco alle persone, quindi dei magistrati, con violenze e minacce verbali”, così il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, in merito alla scorta assegnata a Giorgia Righi, pm al processo Open Arms, che vede imputato il ministro Matteo Salvini. “Non posso che appellarmi – aggiunge Santalucia - alla saggezza di chi ruota intorno al processo. Quel tipo di approccio con polemiche è solo dannoso e pregiudiziale e non può che produrre scorie”.
salvini a palermo
giuseppe santalucia