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    SI SCRIVE MANTOVANO, SI LEGGE MELONI – LA SCONFESSIONE PUBBLICA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, CARLO NORDIO, PRONUNCIATA DAL SOTTOSEGRETARIO A PALAZZO CHIGI, È STATA “ORDINATA” DALLA DUCETTA – LA SORA GIORGIA INIZIALMENTE HA SPOSATO LA LINEA BARRICADERA DI NORDIO CONTRO I MAGISTRATI. MA QUANDO IL GUARDASIGILLI HA MESSO IN DISCUSSIONE IL CONCORSO ESTERNO, A UNA SETTIMANA DALLA COMMEMORAZIONE DI BORSELLINO, È SBOTTATA…


     
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    giorgia meloni carlo nordio giorgia meloni carlo nordio

    1. FDI PROCESSA IL MINISTRO E SULL’ABUSO D’UFFICIO MELONI PROMETTE MODIFICHE A MATTARELLA

    Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

     

    Nel frattempo, però, una rivolta contro Nordio scuote Fratelli d’Italia. Quando mercoledì scorso il responsabile di via Arenula pronuncia le contestate frasi sul concorso esterno, lo fa dal palco della festa romana di FdI, organizzata da Fabio Rampelli.

     

    CODICE NORDIO - POSTER BY MACONDO CODICE NORDIO - POSTER BY MACONDO

    È una posizione che nega l’approccio dominante nella destra post missina. Il ministro non viene fischiato soltanto perché ha la prontezza di premettere che si tratta soltanto di un discorso di tecnica giuridica. Non basta, ovviamente, a placare il partito. E spinge Meloni alla bocciatura pubblica di Nordio.

     

    È l’ennesimo capitolo di un rapporto complesso, che produce uno zig zag politico complesso da gestire. Dopo aver frenato il Guardasigilli, infatti, nel momento di massimo scontro Meloni ha sposato la linea barricadera del ministro contro i magistrati.

     

    CARLO NORDIO SERGIO MATTARELLA CARLO NORDIO SERGIO MATTARELLA

    Una cosa, però, non può accettare: che a una settimana dalla commemorazione di Paolo Borsellino Nordio metta in discussione il concorso esterno.  E siccome le turbolenze nell’esecutivo suscitate dalle inchieste non le permettono una sconfessione diretta, delega il compito ad Alfredo Mantovano. […]

     

    2. MA IL GOVERNO FRENA IL GUARDASIGILLI RILANCIO SULLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA

    Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

     

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    Il governo non intende seguire il ministro della Giustizia nella sua «fuga in avanti» sulla «rimodulazione» del concorso esterno in associazione mafiosa. «C’è una giurisprudenza consolidata, non riaprirei altri discorsi», taglia corto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, uno dei due magistrati (insieme a Nordio) arruolati nell’esecutivo Meloni.

     

    Piuttosto, lascia intendere che ci sarà un intervento che va nella direzione opposta al paventato abbassamento della guardia nel contrasto alla criminalità organizzata; addirittura un decreto legge per rimediare ai possibili danni prodotti da una recente sentenza della Corte di cassazione che mette in discussione la matrice mafiosa di alcuni delitti (compresi gli omicidi) quando non è contestato il reato associativo. […]

    riunione del Consiglio Supremo di Difesa riunione del Consiglio Supremo di Difesa

     

    Si tratta dei «problemi determinati dalla giurisprudenza dell’oggi» che Mantovano richiama per allontanare l’attenzione da quelli della giurisprudenza di ieri evocati dal Guardasigilli Nordio a proposito del concorso esterno.

     

    Che peraltro non è un reato previsto dal codice penale, quindi non c’è nulla da abolire o modificare; si tratta di una costruzione giuridica immaginata dai tempi del pool antimafia di Falcone e Borsellino, ma addirittura fin dagli anni Trenta del Novecento […].

     

    Se si vuole immaginare qualche riforma, […] si può prendere spunto dalla «giurisprudenza molto consolidata» e trasformarla in una nuova norma, «ma sul versante dell’associazione mafiosa, nel senso di individuare ulteriori forme tipizzate di condotte che non sarebbero più concorso esterno ma una vera e propria partecipazione all’associazione mafiosa». In ogni caso, fa capire Mantovano, l’argomento non è all’ordine del giorno.

     

    GIORGIA MELONI CARLO NORDIO GIORGIA MELONI CARLO NORDIO

    […] «Mettere in discussione il concetto di criminalità organizzata significa creare un certo allarme in tutto il sistema», insiste Mantovano. Non solo per le intercettazioni, «ma anche per le aggravanti speciali, i benefici penitenziari, le pene e così via». Significa, in soldoni, indebolire il «doppio binario» secondo cui per i reati di criminalità è più facile condannare e più difficile (se non impossibile) avere accesso ai benefici.

     

    E in attesa che a dirimere la questione posta dal nuovo verdetto siano le Sezioni unite della Cassazione (com’è successo per il concorso esterno), il governo sta studiando la possibilità di intervenire d’urgenza con un decreto legge. Le prime riunioni tra i tecnici degli uffici coinvolti si sono già svolte.

     

    CARLO NORDIO CARLO NORDIO

    Per dare «una definizione di criminalità organizzata attraverso una legge, come quarant’anni fa per definire l’associazione mafiosa», ha spiegato Mantovano in questi incontri. E forse anche per uscire dall’angolo del confronto-scontro con l’Associazione nazionale magistrati, per una singolare coincidenza: nel collegio di cinque giudici che ha emesso la sentenza finita nel mirino del governo c’era anche (sebbene non nelle vesti di relatore) Giuseppe Santalucia, il presidente dell’Anm […].

    sergio mattarella giorgia meloni alla riunione del Consiglio Supremo di Difesa sergio mattarella giorgia meloni alla riunione del Consiglio Supremo di Difesa CARLO NORDIO GIORGIA MELONI - FOTOMONTAGGIO IL FATTO QUOTIDIANO CARLO NORDIO GIORGIA MELONI - FOTOMONTAGGIO IL FATTO QUOTIDIANO sergio mattarella giorgia meloni alla riunione del Consiglio Supremo di Difesa sergio mattarella giorgia meloni alla riunione del Consiglio Supremo di Difesa LEGA NORDIO - MEME BY EMANUELE CARLI LEGA NORDIO - MEME BY EMANUELE CARLI

     

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