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    1. SI SCRIVE CHICCO TESTA, SI LEGGE FRANCO BERNABÈ – L’INTRECCIO VERTIGINOSO DI SOCIETÀ TRA I DUE MANAGER – RENZI AVREBBE SCELTO AL POSTO DI FEDERICA GUIDI DI SICURO L'EX PRESIDENTE ENI/TELECOM/ETC. MA IL PERSONAGGIO E’ UN POCHINO INGOMBRANTE (EUFEMISMO) 2. MITOLOGICO PLAYBOY, TUTTE LE SIGNORINE TRAFITTE DAL CHICCO LIBERTINO (FOTO GALLERY) 3. COME CHICCO TESTA FA A PEZZI DAVIGO: ‘’PER FAVORE SI CALMI. RALLENTI. LEI NON UN PREDICATORE. NÉ UN SOCIOLOGO. NEANCHE UN POLITICO..."


     
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    Posted by andreagiacobino

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    Della nomina di Enrico (detto “Chicco”) Testa alla guida del Ministero dello Sviluppo Economico sarà contento Franco Bernabè. L’ex amministratore delegato di Eni e di Telecom è stato infatti sempre legato all’ex presidente di Enel e di Acea, da in presidente di Assoelettrica, e i due, oltre a un comune trascorso professionale nella banca d’affari Rothschild, sono anche soci. Testa, infatti, è presidente della bresciana Eva Energie Valsabbia di cui la Fb Group di Bernabè ha il 15% e che è rappresentato in consiglio da Marco Bernabè, figlio di Franco.

     

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    Testa è inoltre presidente di Sorgenia, principale operatori del mercato libero dell’energia elettrica e del gas naturale, con circa 300.000 clienti su tutto il territorio nazionale. Sorgenia è oggi controllata da Sorgenia holding partecipata dai principali istituti di credito italiani che lo scorso anno ne rilevarono il controllo per il 65% dalla Cir di Carlo de Benedetti e per il 35% dalla società elettrica austriaca Verbund.

    Chicco Testa Chicco Testa

     

    Testa è poi presidente di Telit Wireless Solutions e di Telit Communications, vicepresidente di Assembly Data Systems (Ads) di proprietà della famiglia Emiliani, consigliere di Idea Capital Funds, veicolo di fondi di private equity dei Boroli-Drago, padroni del gruppo De Agostini e del gigante delle lotterie, di Newlisi e di Molitor, di cui è pure azionista al 49%. E di chi è l’altro 51%? Di Rocco Attisani, imprenditore e immobiliarista ed “ex” di Ilaria D’Amico, conduttrice di Sky.  

     

    Chicco Testa e Ilaria Damico Chicco Testa e Ilaria Damico

    Ma torniamo a Bernabè perché tra fine 2014 e inizio 2015 Testa assume prima e lascia poi la presidenza di Treerre, azienda romana di smaltimento rifiuti controllata da Emilia Fiorani che aveva vinto nel 2014 una gara del valore di 6 milioni di euro per bonificare l’area di Novambiente nella Terra dei Fuochi. Nel marzo 2015, però, Treerre fu giudicata “inidonea” a eseguire i lavori per l’invaso dal commissario anticorruzione Raffaele Cantone.

     

    Bernabè era stato socio anni prima di Treerre e a rappresentarlo nel board aveva mandato Testa, per poi assumere la carica di vicepresidente di Rothschild quando conferì nella banca la sua società di consulenza Franco Bernabè & C., di cui uno dei partner era ancora l’inossidabile “Chicco”.

    Luisa Todini Chicco Testa Luisa Todini Chicco Testa

     

    Che oggi trova anche il tempo, fra presidenze e consigli, di scrivere anche sulla nuova “Unità” schierata col premier Matteo Renzi. Lo stesso Renzi che il mese scorso ha visitato il quartiere generale di Ads, di cui Testa è presidente, additandola come azienda “esempio”. Non è che, una volta che “Chicco” è diventato ministro, dobbiamo aspettarci una visita del premier all’headquarter di Sorgenia?

     

    2. TESTA DI CHICCO SBRANA DAVIGO

     

    23 aprile 2016 –Chicco Testa per http://www.unita.tv/opinioni/presidente-si-calmi/

     

    Egregio Dott. Davigo, per favore si calmi. Rallenti. Lei è il Presidente dell’Associazione dei magistrati, non un predicatore. Né un sociologo. Neanche un politico. E nemmeno un prete. Da Lei ci si attende un comportamento sobrio ed efficace. «Continente», direbbe il Consiglio Superiore della Magistratura, che, se capisco bene, significa il contrario di «incontinente».

    P. Davigo a Radio2 P. Davigo a Radio2

     

    Invece esordisce con due interviste in due giorni in cui ripropone, mi scusi, tutti i peggiori stereotipi dell’invadenza di campo della magistratura al di fuori dei ruoli che le sono costituzionalmente affidati. Affermazioni sui politici (tutti?) che non si vergognano di rubare, mi creda, né Le fanno onore né corrispondono alla verità. Sembrano piuttosto sottratte alle conversazioni di qualche bar di periferia. Infila considerazioni sociologiche non propriamente meditate. Se la prende pure con l’inno nazionale che non mostrerebbe sufficiente autostima da parte di noi italiani.

    di pietro colombo davigo di pietro colombo davigo

     

    Si lancia in considerazioni politiche su destra e sinistra. Cosa c’entra tutto questo con le necessarie riforme che devono essere fatte? Magari ci sarebbe piaciuto anche ascoltare qualche parola di scusa per i tanti innocenti messi in galera ancor prima di avere trovato le prove della loro colpevolezza o per la reputazione rovinata dal commercio fra giornali e Procure.

    Piercamillo Davigo Piercamillo Davigo

     

    Fanno parte queste cose della civiltà giuridica di un Paese o no? E l’Italia può essere descritta solo come un Paese fatto da magistrati buoni e politici cattivi? Come una gara fra guardie e ladri? Faccio fatica in tante pagine di interviste a trovare una sola proposta costruttiva per non parlare di qualche cenno autocritico. E il bello è che conclude affermando che un magistrato non dovrebbe mai fare politica. Dovrebbe forse, seguendo la sua analisi, farsi una domanda.

     

    P. Davigo a Radio2 Un Giorno da Pecora P. Davigo a Radio2 Un Giorno da Pecora

    Come mai dopo stagioni e stagioni di inchieste, interviste e galere, Lei è costretto a riconoscere un enorme fallimento? Se l’Italia è piena di ladri, come Lei dice, io cittadino sono prima di tutto quello stupito e Le domando «Come mai, visto che toccherebbe a voi fare giustizia?». Ah, già dimenticavo. Non ci sono abbastanza galere. Ecco il problema.

    chicco testa chicco testa MATTEO MARZOTTO VICTORIA CABELLO CHICCO TESTA MATTEO MARZOTTO VICTORIA CABELLO CHICCO TESTA

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