ACCORDO ISRAELE-HAMAS, TREGUA E RILASCIO OSTAGGI
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(AGI) - Roma, 22 nov. - Il governo israeliano e Hamas hanno concordato una pausa di quattro giorni nei combattimenti per consentire il rilascio graduale di 50 ostaggi detenuti a Gaza, in cambio di 150 prigionieri palestinesi in Israele e l'ingresso di aiuti umanitari nell'enclave assediata. L'intesa riguarda da entrambe le parti la liberazione di donne e bambini. Si ritiene che Hamas detenga oltre 230 ostaggi, catturati quando i suoi miliziani hanno fatto irruzione nel Sud di Israele il 7 ottobre, uccidendo 1.200 persone.
i tunnel sotto l ospedale al shifa a gaza 4
L'accordo, salutato da piu' parti con favore, e' stato mediato in settimane di negoziati segreti da Qatar, Usa ed Egitto. Washington ha fatto sapere che tra gli ostaggi da liberare ci sarebbero anche tre cittadini americani, tra cui una bambina di tre anni. Se attuata, l'intesa lascerebbe comunque circa 190 ostaggi a Gaza, di cui circa la meta' si ritiene siano militari. Non tutti gli ostaggi sono detenuti da Hamas, alcuni sono nelle mani della Jihad islamica palestinese, una fazione estremista separata, e di altre bande criminali a Gaza. La maggior parte degli ostaggi sono israeliani, ma quasi la meta' hanno doppia nazionalita', tra cui Argentina, Germania, America, Francia, Thailandia, Nepal e Russia.
Gli ospedali in Israele sono gia' pronti ad accogliere le persone rilasciate, hanno riferito i media locali secondo cui il rilascio avverra' attraverso il valico di Rafah. Il ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato una lista con i nomi di 300 prigionieri palestinesi che potrebbero essere liberati. Una mossa dovuta, per permettere a chi volesse, entro 24 ore, di presentare ricorso alla Corte Suprema contro la scarcerazione; come, peraltro, ha gia' annunciato di fare un'associazione di vittime del terrorismo.
truppe israeliane a gaza 5
E' per questo che l'accordo dovrebbe entrare in vigore a partire da domani. Secondo fonti statunitensi, i primi ostaggi saranno liberati domani mattina e il loro numero totale potrebbe aumentare. L'accordo, a cui nel governo israeliano si sono opposti fino alla fine i tre ministri di estrema destra, prevede una clausola 'd'incentivo': per ogni 10 ostaggi aggiuntivi rilasciati da Hamas, la tregua sara' prolungata di un altro giorno, ma in questo caso non si fa menzione dell'ulteriore rilascio di prigionieri palestinesi.
Il premier israeliano, Benjamin Netanyhau, ha parlato di "decisione giusta", avvertendo pero' che dopo la pausa la guerra riprendera'. "Il governo israeliano e' impegnato a riportare a casa tutti gli ostaggi. Stasera ha approvato l'accordo proposto come prima tappa per raggiungere questo obiettivo", si legge nella dichiarazione ufficiale del governo pubblicata nella notte.
i tunnel sotto l ospedale al shifa a gaza 1
L'accordo di tregua consentira', inoltre, a centinaia di camion di aiuti umanitari, medici e di carburante di entrare a Gaza, ha fatto sapere Hamas, secondo cui Israele si e' impegnata a non attaccare o arrestare nessuno in tutta la Striscia durante il periodo di pausa. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha accolto con favore la chiusura del faticoso negoziato.
"L'accordo dovrebbe riportare a casa altri ostaggi americani e non mi fermero' finche' non saranno tutti rilasciati", ha promesso il capo della Casa Bianca, mentre la prossima settimana in Medio Oriente e' atteso per una nuova visita il segretario di Stato, Antony Blinken. L'accordo e' la prima tregua in oltre sei settimane di combattimenti in cui l'esercito israeliano ha raso al suolo vaste zone della Striscia, governata da Hamas, uccidendo oltre 13.000 civili e lasciando senza casa circa due terzi dei suoi 2,3 milioni di abitanti, secondo i dati delle autorita' di Gaza.
ospedale al shifa a gaza 8
Netanyahu ha ribadito che la missione piu' ampia di Israele e' rimasta invariata. "Siamo in guerra e continueremo la guerra finche' non raggiungeremo tutti i nostri obiettivi. Distruggere Hamas, restituire tutti i nostri ostaggi e garantire che nessuna entita' a Gaza possa minacciare piu' Israele", ha spiegato il premier sotto crescente pressione interna per via della gestione della crisi.
L'accordo e' un significativo colpo di propaganda per Hamas e una vittoria personale per Yahya Sinwar, il leader del gruppo terrorista a Gaza e mente dell'assalto del 7 ottobre, secondo Israele. "Mentre annunciamo la firma di un accordo di tregua, affermiamo che le nostre dita rimangono sul grilletto e che i nostri combattenti vittoriosi rimarranno all'erta per difendere il nostro popolo e sconfiggere l'occupazione", ha avvertito Hamas. Ue, Russia e Cina hanno tutte accolto con favore la tregua temporanea, che secondo gli auspici di Egitto, Qatar e Giordania dovrebbe ora portare a piu' seri colloqui di pace.
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OPPOSIZIONE ISRAELE APPROVA L'ACCORDO VOTATO SUGLI OSTAGGI
(ANSA) - TEL AVIV, 22 NOV - Yair Lapid, leader dell'opposizione israeliana al governo di Benyamin Netanyahu, ha detto di "appoggiare" l'accordo per la liberazione di una parte degli ostaggi votato la notte scorsa dall'esecutivo. Sottolineando che circa 200 ostaggi rimarranno nelle mani di Hamas a Gaza, Lapid ha affermato su X che "Israele ha la suprema obbligazione di continuare a lavorare per riportare tutti gli ostaggi, fino all'ultimo, a casa”.
CINA, BENE ACCORDO HAMAS-ISRAELE SU STOP AI COMBATTIMENTI
(ANSA) - PECHINO, 22 NOV - La Cina accoglie con soddisfazione l'accordo raggiunto tra Israele e Hamas per la pausa umanitaria di quattro giorni dei combattimenti a Gaza e per il rilascio di ostaggi e prigionieri. E' quanto riferisce la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning.
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GAZA: VON DER LEYEN, BENE ACCORDO, ORA INVIO AIUTI
(ANSA) - BRUXELLES, 22 NOV - "La Commissione europea farà tutto il possibile per utilizzare la pausa per l'invio di aiuti umanitari a Gaza. Ho chiesto a commissario Janez Lenarcic di incrementare al più presto possibile la consegne a Gaza per fare fronte alla crisi umanitaria". LO scrive su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Lyayen nel dare il benvenuto all'accordo raggiunto per una pausa nei combattimenti e lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi.
Anche il presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha espresso la sua soddisfazione per l'intesa tra Israele e Hamas. "Accogliamo con favore l'accordo sul rilascio delle donne e dei bambini tenuti in ostaggio a Gaza. Ringraziamo il Qatar e l'Egitto che hanno contribuito alla mediazione. Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi. È inoltre fondamentale utilizzare questa pausa nelle ostilità per consentire ai soccorsi umanitari di raggiungere chi ne ha necessità", ha scritto su X Michel.
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BORRELL, 'SOLUZIONE IN MEDIO ORIENTE È CONVINVENZA DI DUE STATI'
(ANSA) - STRASBURGO, 22 NOV - "L'unica soluzione è far coesistere, in due Stati, due popolazioni che vivono da oltre 100 anni" in quell'area. "Noi europei ci impegniamo per superare il dolore che gli avvenimenti del 7 ottobre hanno causato. Questa può essere un'opportunità per costruire la pace. A Gaza deve esserci un'autorità palestinese, gli stati arabi devono impegnarsi ma questa è una soluzione che deve contenere un accordo che permetta di far convivere due popolazioni sullo stesso territorio". Lo ha detto l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell parlando alla plenaria del Pe.
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BORRELL, 'CRITICARE GOVERNO DI ISRAELE NON È ANTISEMITISMO'
(ANSA) - STRASBURGO, 22 NOV - "Dovrebbe essere possibile riconoscere il diritto di autodifesa di Israele e al contempo dirsi indignati per quello che sta accadendo a Gaza. Dovrebbe essere possibile criticare la politica del governo israeliano senza per questo essere accusati di odiare gli ebrei. Dobbiamo superare le emozioni. Certo il volto cattivo dell'antisemitismo non aiuta la causa palestinese".
bombardamenti nella striscia di gaza
Lo ha detto l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell intervenendo alla plenaria dell'Eurocamera. "Ospedali, scuole, moschee, sono tutti siti protetti. E se ci sono dubbi sul fatto questi siti siano usati per altri fini allora chi attacca deve comunque fornire delle prove e aspettare che questi siti siano evacuati", ha continuato Borrell citando quanto spiegato dal procuratore della Corte Penale Internazionale dopo il suo viaggio a Rafah. "L'Ue è molto preoccupata anche degli attacchi dei coloni in Cisgiordania, che continuano ad aumentare", ha spiegato ancora l'Alto Rappresentante.
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