Marco Antonellis per Dagospia
RENZI ZINGARETTI
Sicuri che Matteo Renzi darà una mano a Nicola Zingaretti? "Onore a chi ha vinto, rispetto per il voto. Vivo come una liberazione il fatto che ci sia un nuovo segretario. Tocca ad altri. Noi daremo una mano in modo leale e trasparente". Queste le parole pronunciate dal senatore di Rignano al Corriere della Sera ma, dalle parti del Nazareno, sponda Zinga la pensano diversamente: "Sta solo aspettando il nostro primo passo falso, a cominciare dalle europee" spiegano.
Già perchè le elezioni per il parlamento di Strasburgo saranno il primo vero banco di prova per il neo segretario Pd: "Se non si dovesse superare l'asticella del 20% i renziani rialzerebbero la testa" spiegano dalle parti del Governatore. Che infatti, almeno per il momento, vuole evitare polemiche e cerca di tenere unito il partito in vista delle prossime elezioni.
IL MEME DI OSHO SU RENZI DOPO LA VITTORIA DI ZINGARETTI ALLE PRIMARIE
Per questo, si spiega, ha fatto buon viso a cattivo gioco anche quando ieri Matteo Renzi, nelle medesime ore in cui il segretario Pd incontrava il socialista Timmermans , firmava l'appello (assieme a Sandro Gozi, Giachetti, Ascani e Marcucci) per Macron (che non ha certo simpatie socialiste e che potrebbe confluire nei liberali dell'Alde): "Proprio lo stesso giorno...se lo poteva risparmiare".
Ciononostante, almeno per il momento, l'ex Premier Matteo Renzi è costretto ad abbozzare. E c'è un motivo ben preciso, che non è stato detto nell'intervista al Corsera: sta perdendo il controllo dei gruppi parlamentari. E' cominciata la transumanza, lenta ma inesorabile, dei peones verso il neo segretario: in molti sono pronti a salire sul carro del vincitore (tra le fila del governatore il più attivo nello scouting è Dario Franceschini ma c'è anche chi chiede lumi a Gentiloni). Nel pallottoliere di Zinga ci sarebbero già almeno una cinquantina di deputati e una ventina di senatori. Insomma, Renzi rischia di perdere pure l'ultima cosa che gli rimaneva: il controllo dei gruppi parlamentari.
EMMANUEL MACRON MATTEO RENZI