Simona Marchetti per www.corriere.it
sienna miller jude law 4
Essere la ragazza di Jude Law ha protetto Sienna Miller da eventuali molestie sessuali da parte del produttore Harvey Weinstein, che sta scontando 23 anni di prigione per violenza sessuale e stupro. L’attore britannico era infatti apparso in film come «Il talento di Mr.Ripley» e «Cold Mountain», prodotti proprio da Weinstein e questo avrebbe fatto la differenza nei rapporti fra il produttore ora in disgrazia e la 40enne attrice, quando i due hanno lavorato insieme in «Factory Girl» del 2006. «Jude era un nome importante per Harvey - ha spiegato infatti la Miller, la cui storia con Law è durata dal 2003 al 2011, in un’intervista al Guardian - e il fatto che io fossi la sua ragazza è stata probabilmente una protezione».
sienna miller jude law 6
«Lo chiamavo papà»
Ma a suo dire non è stato solo per quello che si è salvata dagli assalti sessuali di Weinstein. «Fin dal primo giorno ho chiamato Harvey “Pops” (ovvero, «papà», ndr), il che ha sicuramente aiutato», ha continuato l’attrice, sottolineando la connotazione non sessuale del soprannome, salvo però poi ammettere che una volta il produttore le urlò contro in malissimo modo, facendola piangere. «Un giorno stavo provando con Steve Buscemi, quando Harvey mi ha chiamata e mi ha detto di andare subito nel suo ufficio - ha detto infatti la Miller, che interpreta Sophie Whitehouse nella miniserie Netflix “Anatomia di uno scandalo”, uscita lo scorso 15 aprile - . Al che gli ho risposto “Sto provando” e lui mi ha urlato “Ora!” e ha mandato una macchina a prendermi.
sienna miller jude law 3
Quando sono arrivata, mi ha fatto sedere su una sedia nel suo ufficio e mi ha detto “non uscirai più, c***o, non andrai più a una festa”. Io mi stavo divertendo molto (in quel periodo), ma facevo in modo di arrivare al lavoro in tempo. Lui era sopra di me, che ero seduta con le labbra tremanti, poi è uscito sbattendo la porta e io sono scoppiata in lacrime».
sienna miller jude law 7
«Mai in pericolo»
Al rientro nella stanza, Weinstein ha voluto spiegarle il motivo del suo comportamento. «È perché sono fottutamente orgoglioso di te», le ha spiegato non a caso il produttore, prima di andarsene sbattendo nuovamente la porta. La Miller ha però considerato quell’incidente una sorta di rito di passaggio e non c’è stato un solo momento in cui si sia sentita realmente in pericolo con Weinstein. «Non avevo paura di lui - ha spiegato l’attrice - . Non potevi sentirti realmente introdotto (nell’ambiente) fino a quando Weinstein non ti faceva piangere.
Ho immaginato che i produttori di Hollywood facessero così e sentivo che in questo modo lui mi aveva dato la conferma più grande ed ero davvero grata. Non sapevo che stuprasse la gente. Aveva chiesto un incontro con me in hotel e io ho portato degli altri produttori ed è stato innocuo. Non ho mai ricevuto avance da nessuno per un lavoro».
sienna miller jude law 2 sienna miller jude law 5 jude law e sienna miller sienna miller e jude law sienna miller jude law 1