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    "SIGNORA, SUO PADRE È MORTO". MA ERA UN ERRORE - L'INCREDIBILE STORIA IN PROVINCIA DI LIVORNO, DOVE UNA DONNA SI È SENTITA COMUNICARE DALL'OSPEDALE DI CECINA IL DECESSO DEL PADRE 76ENNE, RICOVERATO - MA DOPO IL DOLORE E LO SGOMENTO, È ARRIVATA LA SECONDA TELEFONATA: "NO, SCUSI, CI SIAMO SBAGLIATI. È MORTO UN ALTRO, NON SUO PADRE, ARRIVEDERCI” - "È STATO UN SOLLIEVO, MA PER POCO NON MUOIO IO DALLO SPAVENTO"


     
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    Sabrina Chiellini per https://iltirreno.gelocal.it/

     

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    «Signora, suo padre è morto». È domenica e la figlia dell’uomo, un 76enne di Castagneto Carducci, ricoverato nel reparto di medicina dell’ospedale di Cecina, è di turno al lavoro in una Rsa di Bibbona, dove fa le pulizie.

     

    Durante la mattina viene raggiunta da una telefonata. Dall’altra parte c’è un medico: si presenta e poi le comunica la dolorosa notizia. In pochi minuti la donna vede scorrere i ricordi di una vita, piange il genitore morto, le colleghe si stringono intorno a lei, cercando di darle coraggio, come Veronica Sozzi, racconta a Il Tirreno, rimasta colpita dall’accaduto.

     

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    Salvo poi scoprire che c’era stato uno scambio di persona, oltre che del numero sulla cartella clinica. Andiamo con ordine nel ricostruire una vicenda che ha dell’incredibile. Anche se, per fortuna, tutto si chiarisce prima che la donna abbia il tempo di chiamare le pompe funebri.

     

    «Per prima cosa – racconta la figlia – ho telefonato alla sorella del mio babbo, poi ho chiamato la mia mamma. Anche se i miei genitori non vivono più insieme sono rimasti legati, una notizia così non potevo certo non dirgliela.

     

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    Non sapevo più cosa fare. Non mi aspettavo una comunicazione del genere. In questi giorni, a causa del Covid, non possiamo andare in ospedale. Dal reparto mi avevano detto di stare tranquilla e che di domenica non mi avrebbero contattato per dirmi come stava mio padre».

     

    In realtà la telefonata partita dal reparto di medicina, come abbiamo detto, è frutto di un equivoco. C’è stato un banale errore nella trascrizione del numero di telefono di un familiare da chiamare in caso di necessità, così ha spiegato l’Asl ieri sera.

     

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    Numero finito sulla cartella elettronica del padre della signora Sozzi anche se si riferiva a un altro paziente che ieri mattina è venuto a mancare, sempre nello stesso reparto. «Quando ho ricevuto la telefonata – racconta la donna – mi è preso un colpo. Poi il medico mi parlava del diabete, ma mio padre non ha questa malattia».

     

    Per fortuna, dopo poco più di trenta minuti l’incresciosa situazione si chiarisce. Una seconda telefonata ribalta la situazione. «È una storia incredibile: c’è stato uno sbaglio, si sono confusi tra mio padre e un altro paziente: aggiunge Sozzi – così quando mi hanno chiamato per la seconda volta mi hanno detto che era morto un altro, non mio padre, non ho capito più nulla.

     

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    Ma ci rendiamo conto della situazione? Capisco che questo sia un momento complicato, che negli ospedali ci siano mille difficoltà, ma non si può fare così. Da una parte mi dispiace se qualcuno ci va in mezzo, ma non mi andava di nascondere un fatto così.

     

    Ti senti dire: “No, scusi, ci siamo sbagliati. È morto un altro, non suo padre, Ci scusi, arrivederci”. Come un altro? Ma è possibile? È stato un sollievo pensare che mio padre è vivo, ma per poco non muoio io dallo spavento».

     

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    Abbiamo contattato l’ospedale di Cecina e l’Asl Toscana Nord Ovest per sapere cosa ha determinato lo scambio di persona. «C’è stato un errore nella trascrizione di un numero di telefono sulla cartella elettronica di un paziente. Ci scusiamo con la figlia e i familiari per il disagio creato», questa in sintesi la risposta dell’ospedale che si è subito attivato per chiarire l’episodio.

     

    Un errore umano in tempo di pandemia, con il personale sotto stress e con carichi di lavoro importanti. Il medico ha letto il numero telefonico sulla cartella e ha dato la triste notizia alla famiglia.

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