mario draghi al senato
“PACE CON L’ITALIA” - IL MESSAGGIO RECAPITATO DA BERGOGLIO A "MARIOPIO" DRAGHI FA CAPIRE CHE IL VATICANO NON SCOMUNICA IL DDL ZAN, CHE ALLA FINE PASSERÀ CON PICCOLI MA SOSTANZIOSI AGGIUSTAMENTI - A FAR CIRCOLARE LA “NOTA VERBALE” DEL VATICANO È STATO “IL PARTITO DI RUINI”, CHE HA VOLUTO FARE UNO SGAMBETTO AL PAPA MA SOPRATTUTTO AL CARDINAL GUALTIERO BASSETTI, GIUDICATO TROPPO FAVOREVOLE ALLE TEMATICHE OMO-ZAN-ZAN...
mario draghi al senato
Draghi ha iniziato a rispondere alle richieste dei senatori. Tra le tante domande, la risposta più attesa è quella annunciata ieri sul caso del concordato tra Italia e Vaticano: «Mi preme ricordare che il nostro è uno stato laico, non è confessionale, quindi il parlamento ha tutto il diritto di discutere e legiferare. Il nostro ordinamento contiene tutte le garanzie per verificare che le nostre leggi rispettino sempre i principi costituzionali e gli impegni internazionali, tra cui il Concordato con la Chiesa».
JOSE MARIA BERGOGLIO MARIO DRAGHI
Specificando come «la laicità non è indifferenza dello Stato rispetto al fenomeno religioso. La laicità è tutela del pluralismo e delle diversità culturali». Poi ribadisce brevemente la posizione del governo italiano sulla situazione dell’Ungheria e la legge contro l’omosessualità: «Ieri l'Italia ha sottoscritto con 16 Paesi europei in cui si esprime preoccupazione per gli articoli di legge in Ungheria in base a cui si discrimina l'orientamento sessuale».
E ha esaurito la risposta alle polemiche tornando sul Ddl Zan: «Senza entrare nel merito della discussione parlamentare, che il governo sta seguendo, questo è il momento del Parlamento, non è il momento del governo».
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Le altre risposte di Draghi al Senato: migranti, Recovery, Patto di stabilità e cambiamento climatico
«Sentendo tutti i vostri interventi, appare che oggi siamo tutti europei. Se si confronta l'atmosfera oggi con quella di 5, 6 mesi fa, per non parlare di un anno fa, prima del Pnrr, si vede una enorme differenza» ha dichiarato Draghi. Che ha aggiunto: «C'è maggiore riconoscimento dell'Europa come entità di riferimento».
Tra le cause anche il tema dell’Immigrazione, su cui l’Unione Europea ha fatto quadrato: «Una sfida di queste dimensioni non si può affrontare da soli, ma insieme. Infatti appena chiesto di mettere all'ordine del giorno del Consiglio il tema immigrazione, la risposta è stata subito sì, e questo non va a credito di chi lo ha chiesto ma è frutto della consapevolezza che si tratta di una sfida sovranazionale».
PAPA FRANCESCO MARIO DRAGHI
E ha aggiunto, sulla gestione interna dei migranti: «Sulla gestione dell'immigrazione, una brutta parola che non mi piace usare, dobbiamo affrontare l'aspetto che probabilmente non è stato affrontato con sufficiente determinazione, che è quello dell'integrazione. Una volta entrati con flussi legali», i migranti «devono essere integrati o facciamo un danno a noi stessi, perché creiamo dei nemici della nazione».
Sulle riforme ha ricordato: «Non è vero che nulla è stato fatto: le semplificazioni, la riforma della Pa e stanno arrivando quelle della giustizia, della concorrenza. I problemi ci sono sempre ma si sta cercando di affrontarli con rapidità, efficacia, incisività». Poi il Premier ha attaccato la Cina sul cambiamento climatico: «Dobbiamo difenderci dalla concorrenza sleale dalla CIna. Il 30% delle emissioni arriva da quel Paese, serve cooperazione. Com’è successo con gli Stati Uniti che col passaggio tra Trump e Biden hanno deciso di allinearsi».
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Sul Recovery: «Mi auguro, spero, voglio, che questi soldi siano spesi bene, con onestà. Tutto ciò è fondamentale per la nostra crescita ma per dimostrare al resto dell'Europa, a chi ha pagato le tasse, che questi soldi non sono stati spesi male. Non bisogna pensare a una politica restrittiva e nessuno ci sta pensando. Anche i Paesi che avevano molto a cuore la stabilità di bilancio si rendono conto che questa è l'epoca dei grandi impegni di spesa, non dell’austerity». Ricordando, sul Patto di stabilità e crescita, che è «superato così com’era prima. Saranno tre anni che continuo a osservare che le regole fiscali non erano adeguate. Ma abbiamo tutto il tempo per una discussione che mi auguro determinata e informata. Per quanto mi ha detto Gentiloni la discussione continuerà per tutto il 2022 e si comincerà a vedere quali regole di bilancio avere nel 2023».
ROBERTO SPERANZA FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO
Sulla gestione dell’emergenza coronavirus il premier ha aggiunto: «Dobbiamo ringraziare le forze armate, la protezione civile, la croce rossa e milioni di volontari, che non hanno finito il loro compito, dobbiamo tenere alta la mobilitazione perché non sappiamo cosa ci aspetta» Poi sul fattore climatico che potrebbe aver inciso sulla diminuzione dei contagi Draghi spiega come non ci siano dubbi «che c'è un beneficio, ma questo non è un liberi tutti, l'anno scorso abbiamo avuto una lezione, dobbiamo essere pronti, con logistica, identificando i focolai e affrontandoli subito».
Il discorso di Draghi e il traguardo dei 5 milioni di Green Pass scaricati
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«Per quanto riguarda il pass italiano, il 17 giugno è stato firmato il Dpcm che definisce le modalità di rilascio. Il ministro Speranza mi ha comunicato poco fa che più di cinque milioni ha già scaricato il certificato di vaccinazione». Lo ha detto il premier Mario Draghi in Aula al Senato, ripetendo il discorso fatto alla Camera.
In meno di una settimana, con l’invio dei primi messaggi per chi ne ha diritto, i primi passi del Green Pass hanno avuto un bilancio positivo: «È operativa in Italia la piattaforma informatica di rilascio della certificazione, che facilita la partecipazione ad alcune tipologie di eventi e gli spostamenti tra regioni, in caso di peggioramento del quadro epidemiologico. Dal primo luglio, la certificazione sarà valida anche come certificato verde europeo, per poter viaggiare» in Unione Europea.
IL SITO PER OTTENERE IL GREEN PASS
Sui vaccini: «Cooperazione con le Regioni fondamentale per individuare varianti e focolai»
Sull’emergenza sanitaria il premier Draghi, nel discorso ad inizio seduta, ha dichiarato: «Occorre continuare con le vaccinazioni, ricercare quelli che hanno più di 50 anni e non sono ancora vaccinati, se sono contrari convincerli, sono loro i futuri fragili. Siamo in un periodo in cui tutto appare roseo, ma non illudiamoci, abbiamo la lezione dell'anno scorso. Cerchiamo di essere più preparati».
Ad esempio «la cooperazione con le regioni è fondamentale per una pronta individuazione di varianti e focolai». Così il premier Mario Draghi, nella replica in Aula alla Camera in vista del Consiglio Ue di domani e venerdì. Il presidente del Consiglio ricorda quanto accaduto in «ottobre, con i trasporti, un'altra lezione imparata.
GREEN PASS
Ci sono stati fondi cospicui l'anno scorso, ma o non bastavano o era troppo complesso» da gestire il problema, «fatto sta che ci siamo trovati con dei mezzi che fossero capienti solo in minima parte, che ha avuto ripercussioni anche sul rientro a scuola. Speriamo di averle imparate queste lezioni».
Il lavoro: «Nella pandemia abbiamo protetto posti e aiutato imprese»
green pass per viaggiare
Nella pandemia «abbiamo protetto i posti di lavoro e l'occupazione, aiutato le imprese a superare le situazioni di crisi di liquidità, ora dobbiamo tenere alta la domanda». Il premier Mario Draghi nel suo intervento in Senato in vista del Consiglio europeo ha trattato anche del tema del lavoro: «È fondamentale - ribadisce - mantenere a livello europeo una politica di bilancio espansiva nei prossimi mesi. Durante la pandemia, abbiamo impiegato risorse ingenti per proteggere la capacità produttiva della nostra economia. Ora dobbiamo assicurarci che la domanda aggregata sia in grado di soddisfare questi livelli di offerta.
mario draghi alla camera.
Raggiungere tassi di crescita notevolmente più alti di quelli degli ultimi decenni ci permetterà anche di ridurre il rapporto tra debito e prodotto interno lordo, che è aumentato di molto durante la pandemia. E ci consentirà di creare nuovi lavori, fondamentali per affrontare le transizioni, come quella digitale e quella ambientale».
L’impegno dell’Unione Europea sui corridori umanitari
«Vogliamo che il Consiglio promuova un'azione più incisiva sui rimpatri, anche attraverso lo strumento dei rimpatri volontari assistiti, e che favorisca un impegno comune a sostegno dei corridoi umanitari. Noi riusciamo a farlo, lo facciamo anche abbastanza bene, ma ovviamente sono numeri molto piccoli Più in generale, serve una maggiore considerazione dal punto di vista politico e finanziario delle rotte migratorie nel Mediterraneo centrale e occidentale. Oggi è privilegiata soprattutto la rotta orientale, sul piano giuridico e finanziario». Così il premier Mario Draghi intervenendo al Senato.
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