1 – INTERVISTA A LILIAN SORA (DA FANO TV – 21 NOVEMBRE 2018)
2 – CHI È LILIAN SORA, LA FONDATRICE DELLA ONLUS AFRICA MILELE CHE PORTÒ SILVIA ROMANO A CHAKAMA
Francesco Battistini per www.corriere.it
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Si chiama Karen Blixen, ma ha poco dell’esotismo africano che incantò la scrittrice danese: è la pizzeria degli italiani a Malindi, il ritrovo d’expat e di pettegolezzi. Ventilatori sospesi, wi-fi a manetta, spaghetti all’aragosta. Per mesi è stato anche l’ultimo deposito dello zainetto di Silvia Romano. Poche cose lasciate lì, qualche sera prima di partire per Chakama e per il suo destino di rapita.
Lilian Sora della Onlus Africa Milele
Come le altre volontarie dell’onlus Africa Milele, la ragazza spesso passava dal Karen Blixen a vedere qualcuno. «Le chiamavamo le ragazze con la valigia», dice un assicuratore veneto in pensione: «Atterravano dall’Italia con queste borse piene di medicinali e di latte in polvere da portare a Chakama. Facevano un po’ da postine. Perché lavoravano per un’organizzazione piccola e, insomma, dovevano arrangiarsi…».
SILVIA ROMANO
Arrangiarsi, la parola giusta. Africa Milele e la sua fondatrice, Lilian Sora, 42 anni, fanese di Falcineto Castracane, così sono sempre state percepite nel mondo del volontariato. Ultime arrivate, poco conosciute, un filo improvvisate. Anche un po’ troppo sorde ai consigli di chi già lavorava da anni in Kenya e predicava prudenza, nell’adozione di misure di sicurezza e nella scelta dei collaboratori: «Io per esempio smisi nel 2013 d’accettare volontari, perché sono pericolosi», fu il commento a caldo di Popi Fabrizio, dopo il sequestro. Lui è un ex discografico che collaborava con Renato Zero e che a Chakama aveva aperto una fattoria solidale, prima d’avere discussioni proprio con Lilian Sora e d’andarsene.
lilian sora
Esiste una responsabilità di chi manda questi ragazzi e una tendenza di molti volontari a mettersi nei guai, è sempre stato il pensiero di Fabrizio. Perché sono «pericolosi per la loro leggerezza, per la loro ingenuità, per la mancanza assoluta di rispetto delle regole del Paese che li ospita, per l’esagerato amore nei confronti dei bambini, solo perché sono scalzi, sporchi, affamati e fanno tanta tenerezza. Pensano a una bella vacanza, pensano alla novità, pensano alle foto, ai milioni di video che poi di sera postano sui social. Pensano di essere immuni da tutto e quasi ogni giorno, senza saperlo, rischiano grosso. Sono pericolosi e controproducenti, anche se apprezzo il loro grande impegno, che riconosco spontaneo e genuino».
AFRICA MILELE
SILVIA ROMANO
Spontanea e genuina, la figlia diciannovenne coinvolta, la bambina di tre anni e due cagnolini a trotterellarle intorno, Lilian in questi anni ha messo tutta se stessa nel progetto africano. «Devo dire che s’è data molto da fare», le riconosce un’elegante signora romana che da quindici anni frequenta Malindi e che per un po’ aveva collaborato con Africa Milele: «Anch’io ho portato queste famose valigie. Poi ho smesso. A un certo punto — ride —, qualcuno malignava che assieme agli aiuti servissero a trasportare anche qualche prosciutto…». Cattiverie della comunità italiana, probabilmente, che un po’ sospettosa soprannominava «la Sora Lella» quest’esuberante marchigiana piombata dal nulla in vacanza a fine anni Zero, ancora con l’ex marito italiano, e poi folgorata dal Kenya e dall’amore per un masai, Joseph, messo subito a capo della missione a Chakama.
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Il progetto d’un orfanotrofio, l’educazione dei piccoli, la raccolta di cibo, il sostegno a distanza, le bomboniere solidali. «Lilian ha aiutato decine di bambini — racconta l’ex volontaria romana —. Una volta ne ho incontrato uno in Italia, che aveva portato per curarsi: felice, ben accudito, amato…». Proprio quest’entusiasmo di Lilian aveva forse attratto Silvia, giunta via Facebook pochi mesi prima del sequestro e dopo un’esperienza con un’altra onlus, la Orphan’s Dream.
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Senza troppa attenzione ad alcune possibili leggerezze organizzative, come ipotizzano i Ros che in questi mesi hanno ascoltato più volte «la Sora Lella» e hanno riscontrato, per esempio, come Silvia fosse in Kenya senza nemmeno uno straccio d’assicurazione per le malattie e gli infortuni («non c’era stato ancora il tempo materiale di fare la polizza», la spiegazione).
La mamma della volontaria milanese non vuole più sentir parlare di Lilian Sora, «da mo’», e la famiglia Romano ha chiesto alla Farnesina di fare qualcosa contro questa onlus che ha mandato «allo sbaraglio» la figlia, lasciandola sola nella savana la notte del sequestro. Lei, Lilian, ha tentato in mille modi e inutilmente di parlare con l’appartamento di via Casoretto: si difende, spiegando che Silvia era rimasta in compagnia di Joseph e d’un altro masai fino al giorno prima, che solo un contrattempo aveva creato quelle ore di buco organizzativo, d’abbandono solitario, in cui s’erano infilati rapidamente gli otto banditi.
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SILVIA ROMANO CON IL GIUBBOTTO ANTIPROIETTILE
Ora Lilian dice d’avere fatto indagini sue sul sequestro, scoprendo dettagli come l’alloggio dei sequestratori a Chakama, peraltro ampiamente descritto sui giornali a suo tempo. Sostiene d’essere sicura su chi abbia «incastrato» Silvia, senza però fare nomi. Tempo fa, raccontò in tv d’un keniano che mandava richieste di riscatto e alludeva a un misterioso italiano — mai identificato — come organizzatore della truffa. L’ultimo compleanno della ragazza, a settembre, Lilian aveva fatto gli auguri da lontano e accennato alle difficoltà nate dal sequestro: «Nonostante l’amarezza, non abbiamo mai smesso di lavorare, in silenzio, con lo stesso impegno e la coerenza di sempre». Il giorno del rilascio, dopo tanto silenzio, è ricomparsa sul suo sito con due parole in maiuscolo: «LA GIOIA». Nessuno dalla famiglia ha condiviso con lei tanta contentezza. I suoi progetti si sono fermati, i donatori si sono eclissati, la scuoletta di Chakama è semichiusa. Il ricordo della sua Africa Milele, Africa per sempre, resterà per sempre legato a questa brutta storia.
3 – LILIAN, LA CAPOMISSIONE "IN KENYA MAI MINACCE MA SO CHI L'HA TRADITA"
assembramento per il ritorno a casa di silvia romano
Estratto dell’articolo di Paolo G. Brera per “la Repubblica”
«Certo che so chi ha tradito Silvia», sorride amaro Lilian Sora, fondatrice della Onlus Africa Milele con cui collaborava Silvia Romano: «Ma l' ho detto a familiari e inquirenti e basta. Ho fatto le mie indagini, non per cercare di liberare Silvia ma per capire cosa fosse successo. E penso di averlo scoperto».
lilian sora
(…) La sicurezza, sostiene Lilian, a Chakama c' era: «Lo so, ci hanno buttato addosso tanto fango ma la protagonista ora è Silvia e risponderà lei, sono sicura».
Ma ora Silvia è libera, e i familiari hanno preso le distanze dalla Onlus. «Davvero? Per tramite dei volontari mi sono arrivate parole carine, da parte di Silvia. (…)
silvia romano
Dovremo assolutamente parlare, in questo anno e mezzo anche io mi sono avvicinata all' Islam. Suo papà non l' ho mai conosciuto, sono separati e io parlavo con la mamma, che non sapeva neppure dove si trovasse esattamente sua figlia in Kenya.
(…) Non avevamo i numeri l' una dell' altra, evidentemente Silvia non lo riteneva necessario... strano no? Se stavo zitta per rispettare il loro dolore dicevano che me ne infischiavo, se parlavo di Silvia mi dicevano di rispettare il silenzio per le indagini».
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«il villaggio era tranquillo, non ci saremmo mai aspettati quello che è successo. Al massimo poteva passare qualcuno con troppo liquore di cocco in corpo, niente più, e ci pensava il masai ». «Possono avere solo il machete, la legge vieta le armi da fuoco». Mai una minaccia, dagli islamisti? «Nel villaggio sono quasi tutti anglicani, la prima moschea è nata un anno fa e ha successo solo perché dà da mangiare». (…)
silvia romano torna a casa a milano 12 silvia romano 6 SILVIA ROMANO ARRIVA A CIAMPINO CON GLI UOMINI DEI SERVIZI SEGRETI ITALIANI silvia costanza romano 4 silvia romano con il padre SILVIA ROMANO conte di maio silvia romano conte di maio silvia romano Il secondo tweet di Conte su Silvia Romano nel quale ringrazia i servizi di intelligence "esterna", cioè l'Aise guidata da Luciano Carta Il primo tweet di Conte su Silvia Romano nel quale ringrazia i servizi di intelligence ma senza indicare quale servizio aveva portato a compimento l'operazione silvia romano con la madre e la sorella silvia romano con la madre e la sorella silvia romano 11 silvia romano e il padre silvia romano 10 silvia romano 12 silvia romano 13 silvia romano torna a casa a milano 1