Vincenzo Martucci per il Messaggero - Estratti
SINNER DJOKOVIC
Jannik Sinner è più bravo a scendere a valle con gli sci, dribblando i paletti di slalom, che a scalare le montagne. Ma stasera (ore 21) dovrà inerpicarsi oltre i 2.000 metri del Kopaonik, perché Novak Djokovic, che è cresciuto lassù, per diventare il numero 1 dei numeri 1, è arrivato a svettare ancora più in su dell'Everest a quota 8.849.
Il profeta dai capelli rossi conosce talmente bene il suo secondo ostacolo di stasera alle Atp Finals che, al di là della legittima, euforica, soddisfazione per gli ultimi risultati, fra tornei vinti e top 10 finalmente battuti (9 quest'anno, 5 nell'ultimo mese e mezzo), considera questo incrocio, il quarto, dopo 3 ko contro il re, come «un'occasione per vedere a che punto sono».
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Ma punta già Holger Rune nella probabile sfida da dentro o fuori di giovedì per le semifinali del Masters di Torino. (...) Speriamo di riuscire a superare per la prima volta anche Holger: l'anno scorso a Sofia mi sono infortunato ma lui era avanti di un break al terzo e quest'anno a Montecarlo giocava un gran tennis».
REALTÀ Paolo Bertolucci, dal microfono di Sky, concorda: «Ad inizio anno c'erano due piste di distanza, vediamo quante ce ne sono ora. Ovviamente mi auguro che Jannik faccia la partita della vita e quindi l'impresa. Ma non può spaccare Nole da dietro, deve avere alte percentuali di prime, spingere, essere più propositivo e fare pochissimi errori. Varierà, proverà qualche servizio-volée, ma può farlo 3 volte a game, poi Nole è un po' come una coperta corta: tiri da una parte e ti supera dall'altra. Guarda con l'ottimo Rune».
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Sempre più lupo fra gli agnellini che l'attaccano in massa, Nole I di Serbia, con l'età, ha imparato a chiedere scusa ai bambini quando distrugge le racchette come domenica sera: «Scusate, è sbagliato, ma sono umano anch'io». Ma i suoi sorrisi sono ghigni che fanno tremare: quando festeggia col team l'ottava stagione-record che chiude da numero 1 del modo, quando gli urla irripetibili epiteti in campo se le cose gli vanno storte, quando parla degli avversari: «Jannik probabilmente ha un diritto migliore di Holger, che però contro di me ha giocato talmente bene che si ripeterà può battere sia Sinner che qualsiasi altro avversario. Ma Jannik è chiaramente in gran forma, sta forse giocando il suo miglior tennis di sempre nella migliore stagione della carriera».
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Anche il pubblico merita uno dei suoi famosi ghigni: «In Italia mi sono sempre sentito a casa, la gente mi apprezza, è appassionata e sportiva. Ovviamente giocare in casa aiuta molto Jannik: gli aumenta la fiducia, gli mette in qualche modo le ali per giocare il miglior tennis, come ha fatto con Tsitsipas».
Altro ghigno, altri complimenti: «L'ho guardato un po'. Molto solido, servizio buono, Jannik è uno dei colpitori più veloci e potenti da fondo che abbiamo oggi al mondo e degli ultimi due anni in assoluto». Ma, c'è un ma, c'è sempre un ma con Novak: «Conosco il suo gioco molto bene, abbiamo avuto partite tirate - l'ultima nelle semifinali di Wimbledon - ma non ci ho mai perso. So che da lui posso aspettarmi solo il massimo, con l'aiuto del pubblico. Per il torneo sarà un bello scontro fra due in forma». Chissà. Magari, dopo due ko sull'erba e uno sulla terra, sul veloce indoor, Sinner ha una chance in più contro "il cannibale".
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