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Gli aggettivi si stanno già sprecando per l’impresa di Jannik Sinner a Miami. Cinque match point annullati a un giocatore esperto e teoricamente solido come Pablo Carreno Busta, che invece ha visto i suoi nervi – prima che i suoi colpi – sgretolarsi insieme all’enorme vantaggio che non è riuscito a capitalizzare (un flash su tutti: il servizio perso a zero sul 5-3, nel set decisivo).
Per sapere che nelle vene di Sinner scorra ghiaccio, non c’era probabilmente bisogno dell’ennesima prova di forza e resistenza mentale. Si sono aggiunti, questa volta, anche i suoi anticorpi fortissimi contro la sconfitta. Un’ombra che viene allontanata ogni volta che si avvicina all’allievo di Riccardo Piatti, passato in questa stagione tra le mani di Simone Vagnozzi. Un dato: a 20 anni – statistica elaborata da Luca Fiorino – l’altoatesino ha raggiunto quota sei partite vinte salvando almeno un match point. Le stesse (a quell’età) di Roger Federer, più di Nadal e Djokovic.
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“All’inizio tutti e due non abbiamo giocato al meglio – ha raccontato il numero 11 ATP -, anche per il vento. Poi nel secondo set mi sono tirato fuori dai guai nei turni di battuta, perché da fondo non stavo facendo bene. ll servizio rimane un fondamentale sul quale devo lavorare molto, ma ho cambiato il lancio e l’energia che ci ho messo, riuscendo a centrare 15 ace tutti tra secondo e terzo set.
Lì era ormai diventata una maratona e ho saputo cogliere le mie opportunità per portarla a casa“. La necessità di variare il suo gioco, per rimanere aggrappato alla partita, l’ha spinto anche ad alzare il coefficiente di rischio tra discese a rete e palle corte più o meno riuscite: “Col senno di poi non rifarei quelle due smorzate che non hanno funzionato, non è il mio colpo e soprattutto nei momenti di stress bisogna evitare. Non è stata la scelta giusta in quel momento, l’ho fatta pensando anche di sfruttare il vento contro, ma ho sbagliato e ho preso un break che poi per fortuna sono riuscito a recuperare“.
SIMONE VAGNOZZI 2
Sulla sua strada, adesso, l’inedito incrocio agli ottavi con Nick Kyrgios (vincente contro Fognini) riproposto dal tabellone dopo l’appuntamento mancato a Indian Wells per il ritiro dell’azzurro: “Con lui non mi ci sono nemmeno mai allenato – conclude Sinner – ma stiamo vedendo tutti quanto è forte e come gioca qui. Ci siamo incrociati negli spogliatoi prima delle nostre partite augurandoci di vincere entrambi, per poi ritrovarci, E’ andata così“.
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