Silvio Buzzanca per la Repubblica
attacco usa in siria
"L'azione ordinata stanotte da Trump è una risposta motivata a un crimine di guerra. Credo che le immagini di sofferenza che abbiamo dovuto vedere nei giorni scorsi in seguito all'uso delle armi chimiche non possiamo pensare di rivederle". Paolo Gentiloni scende in mattinata nella sala stampa di Palazzo Chigi prima del Consiglio dei ministri e schiera l'Italia accanto a Washington. "L'uso di armi chimiche - ricorda il presidente del Consiglio - è vietato dalle convenzioni internazionali e da numerose risoluzioni dell'Onu. E non può essere circondato da indifferenza. Chi ne fa uso non può contare su attenuanti o mistificazioni".
GENTILONI
Gentiloni poi assicura che l'iniziativa americana non prelude ad un'escalation militare e spende parole per il riavvio del negoziato. "Sono convinto - dice il premier - che l'azione di questa notte degli Usa possa accelerare le chance di un negoziato politico". E aggiunge: "Era e resta la nostra posizione, il negoziato deve comprendere tanto le forze di opposizione quanto il regime, sotto l'egida delle Nazioni Unite, con il ruolo decisivo e costruttivo della Russia".
attacco usa in siria 4
Una linea anticipata in mattinata da una nota ufficiale della Farnesina che recita: "L'Italia comprende le ragioni di un'azione militare Usa proporzionata nei tempi e nei modi, quale risposta a un inaccettabile senso di impunità nonché quale segnale di deterrenza verso i rischi di ulteriori impieghi di armi chimiche da parte di Assad, oltre a quelli già accertati dall'Onu".
La Farnesina definisce gli attacchi con armi chimiche "spietati", "atti vili", e continua: "Ora è necessario e urgente riattivare la piena funzionalità del Consiglio di Sicurezza e pervenire all'adozione di una risoluzione consensuale onde identificare responsabilità e scongiurare nuove atrocità. Quale membro del Consiglio di Sicurezza l'Italia continuerà ad adoperarsi a tal fine". Alfano invoca poi la ripresa del dialogo fra Mosca e Washington, spiega che "è necessario che la Russia usi la propria influenza in favore di un reale cessate il fuoco, del pieno accesso umanitario e di un processo di progressiva costruzione della fiducia tra le parti siriane".
FARNESINA
Le dichiarazioni del presidente del Consiglio non piacciono per niente al Movimento Cinque Stelle. "Le parole di Gentiloni sono sconvolgenti. Doveva richiamare alla pace ma un vassallo evidentemente non è libero di farlo, twitta Alessandro Di Battista. I grillini, replica il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, "non capiscono che in Siria non c'è alcuna pace violata".
DI BATTISTA
Matteo Salvini, notoriamente un ammiratore di Vladimir Putin, invece evita di schierarsi fra Trump e Putin. ma dice: "Missili Usa sulla Siria pessima idea e regalo all'Isis. Forse per i problemi interni, forse mal consigliato dai guerrafondai che stanno ancora cercando le armi chimiche di Saddam Hussein, Trump in Siria fa la scelta più sbagliata e riapre una guerra contro il terrorismo islamico che era già stata vinta", dice il leader della Lega. Che alla fine chiede: "Forse qualcuno a Washington vuole ripetere i disastri dell'Iraq, della Libia e delle primavere arabe con tutte le devastanti conseguenze per Italia e Europa?".
TRUMP SALVINI
Per il Pd parla Andrea Manciulli, presidente della delegazione italiana all'Assemblea parlamentare della Nato. "L'attacco Usa alla base dalla quale sono partiti gli attacchi chimici è giustificato. Lo smaltimento delle armi chimiche è stato il presupposto sul quale si costruirono gli accordi sulla Siria. Non aver ottemperato a questo punto e aver di nuovo impiegato queste armi terribili per colpire la popolazione civile è intollerabile ed è quindi giusta una reazione", dice Manciulli.
matteo salvini for putin
A sinistra, intanto, c'è molta preoccupazione. "Il lancio di 59 missili americani sulla Siria rischia di provocare gravi tensioni e un'escalation internazionale senza peraltro risolvere il nodo della guerra in Medio Oriente e impedire le criminali azioni siriane contro la popolazione civile", dice Giulio Marcon. Il capogruppo di Sinistra Italiana- Possibe, chiede "che il governo venga a riferire in Parlamento a spiegare le sue posizioni e che cosa intenda fare per l'unica strada possibile: la strada delle Nazioni unite contro ogni unilateralismo, la strada del negoziato e della soluzione politica contro la guerra".
Andrea Manciulli
Il panorama politico registra anche i dubbi di Giorgia Meloni: "Lascia perplessi l'attacco missilistico Usa in Siria prima che sia stata fatta piena luce sull'uso di gas letali nella città di Idlib. In Siria, come in Iraq e nel resto del mondo, la priorità per difendere la sicurezza delle nazioni europee deve essere quella di schiacciare l'Isis e i terroristi islamici", spiega la leader di Fratelli d'Italia. Per Renato Brunetta, invece "l'attacco era prevedibile, data la situazione. Ho letto della reazione della Federazione russa, tutto sommato moderata, considerando la situazione della quale stiamo parlando. Credo che, nonostante la gravità dei fatti, stiamo assistendo ancora a un gioco tattico".