Martina Oliva per it.businessinsider.com
smartphone mare
Molti degli smartphone attualmente commercializzati vengono dichiarati come impermeabili, dunque in grado di resistere, quantomeno in minima parte, a schizzi d’acqua o, addirittura, a vere e proprie (brevi) immersioni, a seconda del tipo di certificazione IP (acronimo di “International Protection Rating”, è il marchio internazionale di protezione che classifica il grado di protezione contro i corpi solidi). Peccato solo che nessun cellulare sia veramente waterproof, almeno non per più di un giorno dopo l’acquisto.
La notizia, diffusa da iFixit, il portale esperto nella riparabilità dei dispositivi, è arrivata un po’ come una doccia fredda (è proprio il caso di dirlo!). Sul sito, infatti, è stato pubblicato un lungo e dettagliato intervento in cui, appunto, viene spiegato come funziona la resistenza all’acqua degli smartphone e perché non sarebbe assolutamente il caso di fare troppo affidamento sulla loro capacità di essere impermeabili, nonostante le dichiarazioni fatte dai produttori.
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Partendo dal presupposto fondamentale che nessun telefono è realmente al sicuro quando bagnato, iFixit dichiara esplicitamente che ad oggi non vi è cellulare che possa essere davvero considerato impermeabile, se non nei primissimi periodi di “vita”, ovvero solo per le prime 24 ore dopo essere stato estratto dalla confezione di vendita, in quanto con l’uso quotidiano tutto ciò che era stato progettato per reggere all’acqua va man mano perdendo di efficacia.
Più precisamente, nella maggior parte dei casi l’impermeabilità delle componenti interne di un cellulare viene garantita da uno strato adesivo costituito da colla o da silicone. Entrambi sono capaci di creare una guarnizione a tenuta stagna attorno ai pulsanti, alle porte, agli altoparlanti e a tutti gli altri componenti che possono essere esposti ad acqua e aria, ma con l’andar del tempo e con l’eventuale esposizione a varie sostanze chimiche (cloro in primis), i materiali in questione diventano soggetti a usura e crepe, perdendo quindi di efficacia.
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Per cui, sempre stando a quando affermato da iFixit, quando lo smartphone è nuovo e non è stato ancora mai utilizzato, può resistere fino a ben 8 ore di immersione in un acquario. Successivamente, però, anche una sola goccia d’acqua a contatto con le componenti interne potrebbe danneggiare irrimediabilmente il dispositivo, esponendo la circuteria (e non solo) a inevitabili problemi di corrosione.
Per tutte le ragioni di cui sopra, chi ha deciso di trascorrere le vacanze al mare o di passare qualche giorno in piscina portando con sé il proprio smartphone, farebbe bene a procurarsi, in via preventiva, una custodia impermeabile, capace concretamente di fare da scudo all’acqua. Certo, non sarà bella ed elegante come una “classica” cover e va ad appesantire l’estetica del dispositivo, data la sua progettazione, ma almeno è in grado di fare il suo sporco lavoro.
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