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La Sogin continua a restare senza amministratore delegato, dopo le dimissioni di Riccardo Casale annunciate a fine ottobre, ma non smette di macinare soldi. Ad esempio sulla comunicazione. In semi-clandestinità, la Sogin ha indetto a inizio 2015 una gara di ben 3 lotti sulla comunicazione del Deposito Nazionale Rifiuti Nucleari. Una scelta un po’ singolare, visto che il sito del Deposito non è ancora stato scelto… cosa c’è da comunicare? Infatti i tre lotti sono stati banditi e assegnati (e pagati), ma le campagne sulla comunicazione o latitano o nessuno le ha viste!
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Il primo lotto assegnato riguarda l’organizzazione di eventi e del Seminario Nazionale previsto dalla roadmap del Deposito: assegnato ma ancora dormiente.
Il secondo lotto, per pubblicità e informazione, è stato assegnato e la campagna pubblicitaria completata, la spesa totale è stata di circa 3,2 milioni di euro, ma la tempistica non è sembrata delle più fortunate: gli spot sono andati in onda in piena estate, a partire dallo scorso luglio, per promuovere appunto un soggetto che ancora non esiste, il Deposito nazionale, il cui sito non è stato ancora individuato.
Poi c’è il terzo lotto, per le attività di Stakeholder Engagement e campagne di informazioni per i processi di autorizzazione del DNPT. Assegnato a giugno del 2015, di questa parte di bando le uniche notizie che circolano tra i corridoi della Sogin riguardano il fatto che l’assegnazione non avrebbe convinto l’amministratore delegato (che poi si è dimesso).
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Casale, prima di lasciare, avrebbe chiesto un audit interno per verificare i procedimenti che hanno portato all’aggiudicazione. L’audit, però, la cui delega è in capo al presidente Giuseppe Zollino, non sarebbe mai stato concesso, tanto che nell’ultima riunione del Cda sarebbe stato fatto mettere a verbale il diniego. Forse oggi se ne saprà di più, visto che è previsto al question time alla Camera dei Deputati un quesito proprio sulla Sogin.