Giuseppe Oddo per Business Insider
sole 24 ore napoletano
Il 29 agosto 2016 l’amministratore delegato del Sole 24 Ore Gabriele Del Torchio è informato dell’esistenza di una scrittura privata che, a determinate condizioni, garantirebbe al direttore del quotidiano confindustriale, Roberto Napoletano, una buonuscita milionaria. Fino a quel lunedì 29 agosto, di questo accordo segreto – datato 3 febbraio 2015 e pubblicato per la prima volta in esclusiva da Business Insider Italia – non sa niente nessuno: né il consiglio d’amministrazione, né il comitato nomine e remunerazioni, né il collegio sindacale, né gli azionisti del Sole 24 Ore.
A conoscerlo, a parte lo studio legale Trifirò, che lo ha redatto, sono soltanto in tre: Napoletano, in quanto diretto interessato, il presidente del Sole 24 Ore in carica nel 2015, Benito Benedini, che lo ha firmato pur non avendone i poteri, e l’amministratore delegato Donatella Treu, rimasta a capo del gruppo dal 1° febbraio 2010 all’aprile 2016. Oggi sono indagati tutti e tre dalla Procura di Milano per false comunicazioni sociali.
Il sole ore rappresentatissimo il direttore Roberto Napoletano lAD Donatella Treu e il neo Presidente Cav Benito Benedini
In realtà c’è una quarta persona che sa del documento, Giorgio Squinzi, che l’ha ricevuto da Benedini durante il passaggio di consegne. La notizia è nel verbale del comitato nomine e remunerazioni del Sole 24 Ore del 1° settembre 2016. Il 29 aprile 2016 l’assemblea degli azionisti del gruppo elegge Squinzi presidente, al quale Benedini affida la scrittura privata. In quel momento Giorgio Squinzi è ancora formalmente in carica come numero uno di Confindustria.
Il suo successore, Vincenzo Boccia, è stato da poco designato al vertice, ma non è ancora operativo come presidente, anche se ha dato il proprio assenso al doppio incarico di Squinzi. Di fatto è Squinzi a inserire se stesso nella lista dei candidati al rinnovo del Cda sottoposta da Confindustria al voto dell’assemblea del Sole 24 Ore.
boccia squinzi cambio Confindustria
In sostanza, il 29 aprile 2016 Squinzi ha già in mano la scrittura privata che ricopre d’oro il direttore del giornale in caso di licenziamento senza giusta causa o di modifica dell’azionariato, ma prima di renderla pubblica agli organi di governo dell’azienda lascia passare quattro mesi. Forse, affaccendato sul bilancio, che peggiora di mese in mese, non ha trovato il tempo di studiare il documento. Forse è proprio da quel documento che comincia la rottura tra Napoletano e Squinzi, che fino ad allora ha sempre difeso e elogiato il direttore.
del torchio napoletano boccia
Forse è da quel momento che Del Torchio comincia a ispezionare le note spese di Napoletano e a chiederne a Confindustria il licenziamento come conditio sine qua non di qualsiasi piano di rilancio editoriale. Abbiamo tentato di entrare in contatto con uno dei più diretti collaboratori di Squinzi per avere spiegazioni, ma invano. Sta di fatto che il 1° settembre 2016 il comitato nomine e remunerazioni del Sole 24 Ore si riunisce per prendere atto per la prima volta dell’accordo segreto di cui è anche a conoscenza Donatella Treu: “Il presidente – leggiamo nel verbale – apre i lavori comunicando di aver ricevuto in data 29 agosto scorso dall’amministratore delegato dr. Gabriele Del Torchio la scrittura privata datata 3 febbraio 2015 il quale a sua volta l’aveva ricevuta dal presidente Squinzi. A quest’ultimo era pervenuta nel passaggio di consegne dal presidente uscente dr. Benito Benedini come documento non risultante agli atti della società”.
SALVATORE TRIFIRO
Peraltro, stranamente, non risultano agli atti nemmeno “parcelle emesse dallo studio Trifirò & Partners rispetto all’attività svolta…per la predisposizione” del documento. Chi le ha pagate? Per stabilire la validità giuridica e le conseguenze della scrittura privata, il comitato incarica l’avvocato Fabrizio Daverio, esperto di diritto del lavoro, e l’avvocato Giuseppe Lombardi, esperto di diritto societario, di redigere nel giro di pochi giorni un parere legale congiunto.
Il 12 settembre il comitato è di nuovo riunito per esaminare il lavoro svolto da Daverio e Lombardi. Nel frattempo Napoletano ha già comunicato a Squinzi di “ritenere superata” la scrittura, cioè di non volerla più esercitare al verificarsi delle condizioni date. Un gesto di generosità per non aggravare le pessime condizioni economico-finanziarie del gruppo o la preoccupazione di aver sottoscritto una carta che potrebbe rivelarsi un boomerang?
SEDE DEL SOLE 24 ORE
Annota il comitato nella riunione del 12 settembre: “I poteri di nomina, ‘revoca’ e licenziamento sono competenza esclusiva del consiglio…nel passato tutte le modifiche del rapporto di lavoro con il direttore hanno ottenuto il preventivo parere del comitato prima della delibera consigliare”. In altre parole, Benedini non aveva alcuna delega né alcun potere per concedere a Napoletano una buonuscita.
L’accordo avrebbe dovuto essere sottoposto all’approvazione del Cda che avrebbe dovuto consultare preventivamente il comitato nomine e remunerazioni. “Il comitato osserva inoltre che il parere mette in evidenza l’opacità della scrittura privata anche per la mancanza di motivazioni razionali e che la stessa condiziona la libertà di determinazione del consiglio ed è potenzialmente dannosa per la società in quanto viene assunto un impegno economico senza una sostanziale o, almeno esplicitata, contropartita”.
SEDE DEL SOLE 24 ORE A MILANO
Conclusione: “Sono stati individuati, proprio in ragione di dette anomalie, profili di possibile contestazione dell’efficacia della scrittura stessa nei confronti della società, nell’evenienza in cui essa fosse invocata dall’interessato. Il comitato prende anche atto dei profili relativi alla comunicazione al mercato”.
La rinuncia di Napoletano ad invocare la scrittura privata chiude sul nascere il contenzioso con l’azienda, ma ne apre uno ancora più delicato con la Consob, l’autorità che vigila sulla trasparenza delle operazioni di Borsa, per aver occultato al mercato un documento sensibile per le quotazioni del titolo. L’esito dell’indagine svolta dalla Consob non è ancora noto.
Intanto corre voce con insistenza che Napoletano possa dimettersi da un momento all’altro dalla direzione del Sole 24 Ore, mantenendo solo la direzione editoriale del gruppo. L’avviso di garanzia emesso contro di lui dalla Procura di Milano e lo sciopero a oltranza della redazione, fintantoché Confindustria non deciderà di rimuoverlo dall’incarico, ne hanno irrimediabilmente segnato la sorte.
IL SOLE 24 ORE
Per di più sembra rappresenti un ostacolo anche per l’aumento di capitale. Con il patrimonio netto negativo e il titolo che precipita (il valore di Borsa del Sole 24 Ore è crollato del 94,5% dal giorno della quotazione a oggi), le banche subordinano il loro sostegno finanziario al gruppo alla nomina di una nuova direzione giornalistica. A rimpiazzare Napoletano nell’immediato, probabilmente in via transitoria, potrebbero essere Alberto Orioli o Edoardo De Biasi, entrambi vicedirettori, in attesa che l’azionista di maggioranza individui una figura autorevole e carismatica cui affidare la responsabilità della testata.