Estratto dell’articolo di Antonio Noto per “la Repubblica”
GIOVANNI TOTI - GIORGIA MELONI
La corruzione aumenta e non sarà mai sconfitta, la politica è una cosa sporca ed i fatti corruttivi potrebbero influire sia in una minore partecipazione alle prossime elezioni europee che nella decisione di cambiare il partito precedentemente scelto. È questa la percezione che hanno gli italiani e che emerge dall’indagine condotta dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per Repubblica.
Uno dei dati fondamentali è che il 67% non ritiene che la “mala politica” abbia un “colore”, si tratta di malcostume comune a tutti i partiti. Solo il 15% pensa che i più corrotti siano di centrodestra ed una percentuale simile, l’11%, di centrosinistra.
SONDAGGIO DI NOTO SU CORRUZIONE E EUROPEE
Ovviamente se si disaggregano questi risultati in relazione all’appartenenza politica ognuno pensa che a commettere reati siano gli avversari. Infatti tra gli elettori Pd solo il 2% è convinto che il malaffare si annidi nella propria coalizione ma al contempo il 22 punta il dito contro lo schieramento opposto, così anche il 14% dei forzisti suppone che la corruzione sia più concentrata nel centrosinistra mentre solo il 6% pensa che sia presente nel proprio raggruppamento.
LA CORRUZIONE IN POLITICA PER GLI ITALIANI - SONDAGGIO NOTO PER REPUBBLICA - 1
La convinzione prevalente però è che gli episodi illegali non abbiano colori politici. Forse è proprio per questo che prevale lo scetticismo visto che l’81% degli italiani considera questa una battaglia persa. Tra l’altro il 53% percepisce che negli ultimi 2-3 anni il fenomeno sia addirittura aumentato ed a pensarlo non sono solo i sostenitori dei partiti di opposizione, ma anche il 43% di coloro che votano FdI e il 44% di quelli che sostengono FI.
Ciò che emerge è un sentimento di rassegnazione che potrebbe interferire sia sulla propensione al voto delle prossime elezioni europee dell’8-9 giugno che sull’ipotesi di cambiare il partito finora scelto.
LA CORRUZIONE IN POLITICA PER GLI ITALIANI - SONDAGGIO NOTO PER REPUBBLICA - 2
In discussione c’è il comportamento elettorale di una quota del 10% di italiani che nei mesi scorsi aveva già deciso ed invece adesso, dopo i fatti di Bari e della Liguria, si sta interrogando se rivedere la scelta o addirittura astenersi.
Tradotto in numero di elettori si tratta di 5 milioni di persone. Non poco. In particolare il dubbio su cosa fare è di 1 elettore su 7 tra chi scelse FdI e FI alle scorse politiche. Anche una parte dei votanti le liste dell’opposizione sta ripensando su quale debba essere il comportamento in cabina elettorale. Sta ancora riflettendo il 6% di chi nel 2022 espresse la preferenza a favore del Pd e di Azione-Italia Viva ed il 4% di chi scelse il M5S.
meloni toti
Un altro dato da tenere in considerazione è che la corruzione possa influire su un eventuale calo di votanti. Alle precedenti europee l’affluenza fu del 54,5%, ad oggi è stimata tra il 50-54%, quindi in flessione e potrebbe colpire leggermente più i partiti di centrodestra (24% di chi votò FdI e 30% Lega) che dello schieramento opposto (21% di chi scelse Pd e M5S).
Non solo. Il 54% degli elettori ha dichiarato che per decidere quale partito votare terrà conto anche del livello di corruzione in cui è coinvolto. È da notare però che questo fattore influenza in misura minore i simpatizzanti di FdI e Lega visto che rispettivamente il 61 ed il 64% di questi elettori non prende in considerazione il tema della “corruzione” […].
Il divario fra la politica ed i cittadini è forse ancor più ampio di quanto si pensi: per il 56% degli italiani la politica è una “cosa sporca”, punto. In questo ambito però è interessante notare la differenza attribuita in termini di fiducia tra la politica nazionale e quella locale.
LA CORRUZIONE IN POLITICA PER GLI ITALIANI - SONDAGGIO NOTO PER REPUBBLICA
Ad ottenere un maggior livello di reputazione, anche se con performance non elevate, è la classe politica del proprio comune (25%), mentre quella regionale cala al 15 e addirittura all’ 11% la politica nazionale.
[…] solo il 32% della popolazione segue con attenzione gli avvenimenti mentre il rimanente 68% rimane lontano. Fra questi ultimi è la percezione della distanza dei politici dai cittadini (29%) a generare il maggior motivo di disaffezione. La corruzione è comunque al terzo posto fra i motivi indicati che incidono nel disinteresse (16%). […]
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