Fulvio Fiano e Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”
STUPRO DI GRUPPO
Si preparavano a organizzare altre feste. Party proibiti a base di alcol, farmaci e stupefacenti - compreso il ghb, la droga dello stupro - fra Primavalle, Parioli e Roma nord, con il sesso come sottinteso.
Volevano rivedersi la notte della Befana dell'anno scorso, proprio nella stessa villetta (sfitta e di proprietà del padre di un ragazzo minorenne) che aveva ospitato la festa di Capodanno 2021 finita con una 16enne violentata - dicono ora i pm - da tre giovani: Patrizio Ranieri e Claudio Nardinocchi, 19 e 21 anni, e Flavio Ralli (19).
GHB
I primi due sono ai domiciliari, il terzo ha l'obbligo di firma. Sono saliti a dieci gli indagati per quella notte. Ragazzi e ragazze, maggiorenni e minorenni, accusati di essersi occupati del rifornimento di droga e alcolici per il party proibito - anche per le norme anti-Covid - organizzato nell'abitazione.
Un'ulteriore svolta nelle indagini dei carabinieri della compagnia Cassia sullo stupro di gruppo. E ora fra le piste c'è quella che il party di San Silvestro non fosse l'unico del genere e che ci siano state altre feste organizzate in precedenza dalle stesse comitive.
STUPRO CAPODANNO 1
L'ipotesi, quasi una certezza, arriva dalle analisi delle chat dei ragazzi: lì ci sono i segni di una meticolosa organizzazione della serata, oltre che della determinazione e capacità di trovare quello che serve e rifornirsene. Un gruppo era dedicato agli inviti, un altro alle sostanze da acquistare.
Insomma non una festa improvvisata e finita male per colpa di poche «mele marce», ma una sorta di schema collaudato alla ricerca di situazioni estreme. Uno spaccato inquietante dello sballo notturno di due comitive di ragazzi con compiti precisi e consapevolezza diffusa, come ritengono gli investigatori, coordinati dal pm Stefania Stefanìa. Fra i circa 30 invitati al veglione una minoranza era all'oscuro di quello che sarebbe accaduto, altri si sarebbero infiltrati accodandosi ad amici o intercettando il passaparola.
STUPRO DI GRUPPO
La 16enne potrebbe essere finita in una trappola, indotta ad abbassare la guardia forse proprio dopo aver assunto ghb, o aver sottovalutato i rischi che una serata di quel tipo comportava. Altri, come lei, si sarebbero sentiti male.
Una perdita di coscienza, confermata dalla successiva visita medica al Pronto soccorso (30 giorni di prognosi per la violenza subìta), che l'avrebbe messa in balìa degli stupratori senza nessuno che intervenisse in sua difesa o la proteggesse. Sono questi i particolari sui quali ora si concentra chi indaga, anche se il quadro sulle feste proibite di quel gruppo di giovani era già emerso nella primavera dello scorso anno, quando i carabinieri avevano ricostruito la serata da incubo della minorenne.