JOHN KIRBY
USA, SEMPRE PIÙ PREOCCUPATI DA USO ARMA NUCLEARE RUSSA
(ANSA) - Gli Stati Uniti sono "sempre più preoccupati" dal possibile uso di armi nucleari da parte della Russia. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing virtuale con la stampa ribadendo tuttavia che non c'è nessun segnale di minaccia imminente.
"Gli Usa continuano a prendere sul serio la minaccia da parte di Putin di usare l'arma nucleare. Lo abbiamo fatto sin dall'inizio della guerra in Ucraina", ha aggiunto il funzionario della Casa Bianca, sottolineando che "continuiamo a monitorare al meglio delle nostre possibilità la minaccia".
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MOSCA, USEREMO ARMI NUCLEARI SOLO IN RISPOSTA AD UN'AGGRESSIONE
(ANSA) - La Russia "ipoteticamente consente una reazione utilizzando armi nucleari esclusivamente in risposta all'aggressione con l'utilizzo di armi di distruzione di massa o ad un'aggressione con armi convenzionali quando l'esistenza stessa dello stato è minacciata".
vladimir putin joe biden ginevra 2021
Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri russo in una nota citata da Interfax. "Confermiamo pienamente il nostro impegno per la dichiarazione congiunta dei leader dei cinque Stati che dispongono di armi nucleari sulla prevenzione di una guerra nucleare e sulla prevenzione di una corsa agli armamenti del 3 gennaio 2022", ha affermato il ministero.
"Chiediamo agli altri Stati dotati di armi nucleari di dimostrare in pratica la loro volontà di lavorare per risolvere questo compito prioritario, e di abbandonare i pericolosi tentativi di violare gli interessi vitali reciproci mentre restano in equilibrio sull'orlo di un conflitto armato e incoraggiano provocazioni con armi di distruzione di massa che possono portare a conseguenze catastrofiche", afferma il documento.
MOSCA, ADERIAMO RIGOROSAMENTE A INAMMISSIBILITÀ GUERRA NUCLEARE
droni ucraini attaccano navi russe in crimea 3
(ANSA) - La Russia aderisce rigorosamente al principio di inammissibilità di una guerra nucleare, e considera la prevenzione dello scontro militare tra potenze nucleari una priorità in questa difficile situazione. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri russo in una nota citata da Interfax.
"Mentre persegue le sue politiche nell'ambito della deterrenza nucleare, la Russia segue rigorosamente e coerentemente il postulato sull'inammissibilità di una guerra nucleare, in cui non ci possono essere vincitori e che non dovrebbe mai iniziare", ha affermato il ministero russo. "Siamo fermamente convinti che in questa situazione difficile e turbolenta, divenuta conseguenza di azioni irresponsabili e sfacciate volte a minare la nostra sicurezza nazionale, la prevenzione di qualsiasi confronto militare tra potenze nucleari diventi una priorità", si legge nel documento.
«ARMI NUCLEARI» NELLE CONVERSAZIONI DEI GENERALI RUSSI INTERCETTATE DALL’INTELLIGENCE USA
Giuseppe Sarcina per www.corriere.it
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L’intelligence americana ha intercettato conversazioni tra alcuni generali russi, mentre stavano discutendo il possibile ricorso alle bombe tattiche nucleari in Ucraina. I colloqui, scrive il New York Times, sono avvenuti a metà ottobre, cioè proprio nei giorni in cui Joe Biden avvertiva ripetutamente Vladimir Putin: in caso di attacco atomico ci sarebbero state «conseguenze catastrofiche» per il Cremlino.
Le tensioni, poi, si sono attenuate il 27 ottobre scorso, quando il leader russo, in un discorso pubblico, ha detto: «Un attacco nucleare contro l’Ucraina non ha senso, né dal punto di vista politico né da quello militare».
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Tuttavia i generali russi hanno appena condotto esercitazioni nucleari, alla presenza dello stesso Putin, simulando, secondo le indiscrezioni, la distruzione degli Stati Uniti e del Regno Unito. Le rivelazioni del New York Times confermano come lo scenario sia pericolosamente confuso. Il portavoce del Consiglio di Sicurezza nazionale, John Kirby, ha più volte ripetuto che non ci sono indizi che i russi si stiano preparando a lanciare questi ordigni. Ma resta il dubbio, riportato dai media Usa, che i servizi segreti Usa siano in grado di cogliere, sempre e comunque, questi segnali.
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Le bombe nucleari tattiche hanno un raggio d’azione tra gli 1 e 2 chilometri, ma con un potenziale devastante, capace di causare centinaia, se non migliaia di morti. Senza contare l’effetto, fin qui poco calcolato, delle radiazioni che i venti potrebbero portare anche molto lontano dal luogo dell’esplosione. Ci sarebbe anche la variante della cosiddetta «bomba sporca» cioè un esplosivo tradizionale, dinamite o tritolo, arricchito con materiale radioattivo.
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I russi stanno agitando la minaccia nucleare almeno dalla fine di aprile, dopo la rovinosa ritirata dal nord dell’Ucraina. Viene considerata l’ultima risorsa per rovesciare il corso della guerra: ormai da mesi l’armata putiniana perde terreno, incalzata dalla controffensiva ucraina sorretta dall’artiglieria pesante, dai missili inviati dai Paesi occidentali. Stati Uniti in testa. L’atteggiamento di Putin è un pendolo snervante. Alle intimidazioni, alle provocazioni si alternano flebili aperture.
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La scorsa settimana il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, si è sentito due volte per telefono con la controparte Usa, il capo del Pentagono Lloyd Austin.
Qualcuno ha interpretato questi approcci come l’inizio di una vera trattativa per arrivare almeno a un cessate il fuoco. In realtà, come hanno fatto capire lo stesso Kirby e i portavoce della Difesa, il problema ora è mantenere attivo il «canale di comunicazione» tra Washington e Mosca proprio sull’arsenale nucleare. Austin sta spiegando a Shoigu che l’uso dell’atomica cambierebbe «la natura del conflitto».
attacco russo a kiev 17 ottobre 2022 3
Che cosa significhi nel concreto, non lo sa nessuno. Ci sono solo delle ipotesi elaborate anche dei centri studi di Washington. Gli Stati Uniti, per esempio, potrebbero rispondere attaccando le basi di lancio russe, oppure fornendo agli ucraini gli strumenti, jet e altri missili sofisticati, per farlo. Il Segretario di Stato, Antony Blinken, già a fine aprile aveva fatto sapere che «un gruppo di esperti» americani e della Nato «sta studiando tutte le possibili contromosse». Finora, però, non è filtrato nulla.
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