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Per sette minuti il suo cuore ha smesso di battere. Poi è tornato in vita e adesso ha deciso di raccontare, tramite la sua arte, cosa ha vissuto in quegli attimi che, come dice lui stesso, gli hanno fatto provare l’esperienza del passaggio dalla vita alla morte.
Era il 2013 quando l'attore Shiv Grewal, 60 anni, ebbe un arresto cardiaco dopo un pranzo con la moglie a Peckham, nel sud-est di Londra.
Per sette minuti il suo cuore smise di battere. Poi i paramedici riuscirono a riportarlo in vita: restò in coma un mese, per poi iniziare la lenta riabilitazione.
Non potendo più tornare sul palco per i problemi al linguaggio che gli ha comportato l’arresto cardiaco, ha iniziato a dipingere ciò che dice di aver visto, descrivendo le sensazioni di quegli attimi con dei quadri astratti caratterizzati da colori forti e linee sfocate.
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«Era come se fossi nel vuoto, come se mi stessi staccando dal corpo: sapevo che in qualche modo ero morto, ero consapevole di quanto mi stava accadendo. Ho visto meteoriti, lo spazio, era come se viaggiassi verso la luna».
«Adesso voglio raccontare con la mia arte cosa sperimenta una persona quando varca la soglia dei non viventi. Pur sapendo che ero morto, sapevo anche che c'era la possibilità di tornare a casa… Volevo tornare alla vita, al mondo materiale e a mia moglie.
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Ho anche capito che mi sarei reincarnato, ma non lo volevo ancora: mi sono state offerte diverse possibilità di reincarnazione, ma non era ancora il mio tempo. Ho chiesto di tornare e il desiderio è stato esaudito» .
Le opere dell'artista saranno messe in mostra dal 15 agosto al 24 settembre al The Sanctum Hotel di Londra: «Ricordo tutto quello che è successo: il mio cuore si è fermato e ho deciso di trasformare questa esperienza in arte».
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