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    “SONO PRONTO A PAGARE PER I DANNI CAUSATI ALLA SCALINATA” – È STATO DENUNCIATO L’INGEGNERE SAUDITA DI 37 ANNI CHE PÈ SCESO CON LA MASERATI DALLA SCALINATA DI TRINITÀ DEI MONTI - DIFESO DALLO STESSO LEGALE DI AMANDA KNOX, IL RICCASTRO SI È COSPARSO IL CAPO DI CENERE DICENDO DI ESSERSI “CONFUSO CON LE INDICAZIONI DEL NAVIGATORE E DI AVER SBAGLIATO MANOVRA” – DALLE IMMAGINI DELLE TELECAMERE DI SICUREZZA SI VEDE CHE L’UOMO SCENDE DALLA MACCHINA E… 


     
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    Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”

     

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    Dopo aver sbagliato strada martedì notte, imboccando la Scalinata di Trinità dei Monti invece di proseguire dritto verso il Pincio, adesso ha perso il passaporto. E per questo motivo non può ancora lasciare l'Italia. Ma potrà farlo forse non appena in possesso del nuovo documento. Un altro contrattempo per l'ingegnere saudita di 37 anni che ieri mattina si è presentato negli uffici del I Gruppo Trevi della polizia municipale dove gli è stata notificata la denuncia a piede libero per danneggiamento aggravato di beni culturali e monumentali. Domani partirà invece l'informativa in procura.

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    Con lui una squadra di avvocati, messi a disposizione dall'ambasciata del suo Paese, guidati da Carlo Dalla Vedova, già difensore di Amanda Knox nel caso dell'omicidio di Meredith Kercher a Perugia il primo novembre 2007. «Sono molto dispiaciuto per quello che è successo, chiedo scusa e sono pronto a pagare per i danni causati alla Scalinata», avrebbe ribadito il 37enne, appartenente a una famiglia molto facoltosa, spesso in Italia sia per motivi di lavoro sia per svago.

     

    Le sue dichiarazioni, già fatte a chi indaga per telefono nei giorni scorsi, sono state tradotte da un interprete, anche questo fornito dall'ambasciata, che ha collaborato fin dal primo momento con gli investigatori, diretti dalla comandante Donatella Scafati. In particolare è stato l'ufficio del console della delegazione diplomatica nella Capitale a coordinare il ritorno a Roma del 37enne, che era già stato identificato dalla polizia di frontiera all'aeroporto di Malpensa dopo aver restituito alla società di noleggio la Maserati Levante con la quale è sceso per la prima rampa di Trinità dei Monti mentre cercava di tornare in albergo in compagnia di una ragazza rumena che aveva conosciuto poche ore prima in un locale notturno.

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    Le immagini del suv sui gradini della Scalinata hanno fatto il giro del mondo, ma dal comportamento dell'ingegnere, con le mani nei capelli dopo aver scoperto di averne rotto uno (poi fatto subito riparare la mattina successiva dalla Soprintendenza ai Beni culturali), si intuisce che possa essersi davvero trattato solo di un incidente. La versione del professionista, confermata dalla ragazza, è quella di essersi confuso mentre guardava il navigatore dell'auto percorrendo l'ultimo tratto di via Sistina, ma su questo punto chi indaga rimane cauto. «Ho sbagliato manovra», aveva ammesso subito con i vigili il 37enne che poi, quella notte, grazie all'aiuto di alcune persone, e senza aspettare l'arrivo del carro attrezzi chiamato dall'amica, si era allontanato con la Maserati per proseguire il suo soggiorno a Milano, dove alla fine è stato rintracciato.

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