Giuseppe De Lorenzo per "il Giornale"
visto schengen
La notizia trapela grazie ad una nota «urgente» che il Giornale può mostrare in esclusiva. È datata 9 giugno 2021 e porta la firma del ministero degli Esteri del Pakistan. Riguarda la scomparsa di mille visti Schengen trafugati all'interno dell'Ambasciata d'Italia a Islamabad.
Il furto, così viene definito dai pakistani, sarebbe avvenuto nella «locker room» degli uffici italiani. «C'è stato un ammanco», conferma l'ambasciatore Andreas Ferrarese che non può ancora sbilanciarsi a parlare di «furto» finché le indagini delle autorità competenti non verranno concluse.
ambasciata italiana in pakistan
«Lo abbiamo individuato grazie a controlli periodici e regolari che facciamo. E una volta accertato, abbiamo subito informato l'autorità giudiziaria italiana, tutti i partner Schengen, le autorità di frontiera e quelle del Paese ospite per far sì che si potessero prendere tutte le misure precauzionali per limitare il danno».
ambasciata italiana a islamabad 4
In ambienti diplomatici non si nasconde che quanto successo sia «effettivamente un problema» e da considerare come «allerta massima». I visti sono degli adesivi che possono essere facilmente applicati da chiunque sul proprio passaporto per salire su un aereo e sbarcare in Italia. Prima porta per l'intera Europa.
visti schengen
Da qualche giorno il ministero dell'Interno pakistano e l'Agenzia Federale Investigativa (Fia) si sono attivati per «tenere traccia dei visti in tutti i punti di ingresso e uscita dal Paese»: se il sistema negli aeroporti dovesse segnalare un caso sospetto, il visto verrebbe sequestrato.
Quelli scomparsi sono identificabili da un numero di serie. Ma la questione sta tutta nelle tempistiche. Ovvero nel periodo intercorso tra la denuncia e il giorno in cui è avvenuto il furto. L'Ambasciata ha scoperto l'ammanco nei primi giorni di giugno.
ambasciata italiana a islamabad 3
Ma da quanto tempo erano scomparsi? E soprattutto: qualcuno ha già sfruttato il visto prima dell'allerta? Fonti autorevoli confermano al Giornale che «certamente» alcuni degli adesivi potrebbero essere già stati usati dalle reti di trafficanti per inviare clandestini in Italia. Bucando così la rete europea di controllo dell'immigrazione. Il caso ha ripercussioni anche sul tema sicurezza.
Fonti diplomatiche straniere si mostrano allarmate: «Quanto successo è pericoloso e può aiutare terroristi ad entrare illegalmente in Europa». Altre fonti aggiungono che «ogni ingresso non controllato rappresenta un potenziale rischio», soprattutto da un Paese come il Pakistan già conosciuto come «hub del terrorismo».
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Gli autori del furto potrebbero vendere i visti, l'adesivo ha ottimo mercato: esiste una lunga lista di criminali interessati ad ottenere illegalmente un documento che non otterrebbero mai presentandosi in ambasciata. I controlli infatti sono rigidi: il Pakistan nel 2020 era all'11° posto nella classifica degli Stati col più alto tasso di rigetto delle domande di visto Schengen.
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