Estratto dell'articolo di Stefano Montefiori per www.corriere.it

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Ancora accuse di violenze sessuali contro una personalità pubblica in Francia, dopo l’emozione suscitata dal documentario su Gérard Depardieu. Stavolta al centro delle testimonianze c’è Gérard Miller, 75 anni, celebre psicanalista e regista, molto noto in Francia per le sue partecipazioni a talk show e dibattiti per il suo impegno politico nella sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon.

Sul settimanale «Elle» tre donne raccontano di violenze subite nel corso di sessioni di ipnosi. Sullo stesso giornale lo psicanalista assicura di «non avere mai abusato sessualmente di nessuno, in nessuna circostanza». 

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La giornalista e regista Muriel Cousin dice di essere stata toccata sotto ipnosi nel 1990, quando aveva 23 anni. All’epoca non aveva presentato denuncia perché «i tempi erano diversi ed erano cose che non si facevano».

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Un’altra donna denuncia una violenza in occasione di un’altra sessione di ipnosi, nel 2004, all’età di 19 anni, dopo avere accettato l’invito a casa di Miller incontrato poco prima nello studio di una trasmissione televisiva. «Non posso muovermi – ricorda la donna -. In quel momento sono una bambola che viene spogliata e alla quale si può fare ciò che si vuole». La terza accusatrice è un’attrice del film «Terminale» del 1998, del quale Miller era sceneggiatore, che «avrebbe subito un’aggressione sessuale durante una sessione di ipnosi sul divano del suo studio di psicanalista».

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