Federico Berni per milano.corriere.it
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La richiesta di aiuto arriva nel pomeriggio di domenica, da un appartamento di Sesto San Giovanni. La voce è quella di una donna: «Sono stata violentata... aiutatemi... non so nemmeno dove mi trovo». Dopo tutti gli accertamenti e le verifiche del caso, l’intervento delle pattuglie dei carabinieri si conclude in prima serata con l’arresto di uomo, il 43enne peruviano C.Y., pregiudicato, accusato di violenza sessuale nei confronti di una 35enne che abita a Milano.
Sul corpo l’uomo presenta diversi graffi, che sono stati procurati — secondo le accuse della vittima — in un suo estremo e purtroppo vano tentativo di difesa. Ma, nell’immediatezza dei primi riscontri, le tracce della brutalità sono visibili anche sul collo di lei, segnato da evidenti lividi. Su tutti questi fatti permane un fortissimo riserbo degli inquirenti, ma i primi esiti delle visite nella clinica Mangiagalli confermerebbero in pieno gli abusi. Il che non toglie che alcuni contorni della vicenda, che sarebbe da inserire in un contesto di degrado, siano ancora molto fumosi. Quello che è emerso è che tra i due non c’era un rapporto di conoscenza diretta.
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È a questo punto che nella vicenda bisogna inserire la figura di un secondo uomo, un altro peruviano, che la donna già frequentava. I tre si incontrano a Sesto San Giovanni nel primo pomeriggio e si spostano in una casa sfitta non distante dalla fermata Rondò, lungo la linea uno della metropolitana, dove l’arrestato, in passato, ha vissuto, e della quale conservava ancora una copia delle chiavi. Il sospetto, ancora da appurare, è che i presenti assumano alcol e droghe, in un pomeriggio di trasgressione.
Stando a quanto ricostruito, la 35enne ha un rapporto sessuale consenziente con l’altro sudamericano, l’uomo che già conosce. Quest’ultimo, successivamente, si allontana dall’appartamento per una commissione, lasciando all’interno lei, semi-addormentata, e il 43enne. La vittima, a quel punto, viene sopraffatta. Lotta, si ribella, ma non può fare nulla.
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Le ferite e le ecchimosi sui rispettivi corpi racconterebbero da soli quanto è successo. Sarebbe rimasta inerme, dolorante e terrorizzata, fino al momento in cui recupera un cellulare e chiama i soccorsi. Al telefono, racconta quello che le è capitato, ma l’arrivo dei medici e delle forze dell’ordine non è immediato, perché la donna non si rende nemmeno conto di dove si trova esattamente. Con fatica, viene rintracciata la zona come viene rintracciata la casa esatta.
Mentre la vittima è trasferita in ambulanza alla Mangiagalli, dove viene sottoposta a tutte le visite mediche del caso, e dove le fissano anche un colloquio con uno psicologo, i carabinieri della stazione di Sesto San Giovanni identificano il sudamericano. Si tratta di un immigrato senza fissa dimora, senza lavoro, senza permesso di soggiorno. Dal passato emergono precedenti penali per resistenza a pubblico ufficiale.
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