Marcello Sorgi per la Stampa - Estratti
antonio tajani giorgia meloni matteo salvini
La Grande Riforma, certo. E l'invio di immigrati in Albania. Al di là della concreta possibilità di realizzarli, gli obiettivi annunciati negli ultimi giorni rappresentano, per la premier, i due capisaldi della campagna per le Europee del prossimo anno. E sono la prova che ha cominciato a ragionare nei termini proporzionali della prossima competizione, in cui ognuno gioca per se e i conti, semmai, si fanno dopo.
Meloni ritiene che l'appuntamento di giugno 2024 possa rappresentare per lei ciò che ha significato per Salvini nel 2019 (Lega al 34,7 per cento) e per Renzi nel 2014 (Pd al 40,8). Cioè la concreta possibilità di sfondare nelle urne e superare anche le più rosee previsioni dei sondaggisti, che le attribuiscono oltre il 30 per cento, quattro punti in più del 26,5 cumulato nelle politiche del 2022. Inoltre è fortemente tentata dal candidarsi come capolista in tutte e cinque le circoscrizioni, per "trainare" il proprio partito e rafforzare il suo ruolo in Europa, in una tornata che promette varie sorprese a livello continentale.
matteo salvini, antonio tajani e giorgia meloni 1
(...) Se invece la crescita di Fratelli d'Italia dovesse avvenire a scapito di Lega e Forza Italia, Meloni non si strapperà le vesti, convinta com'è che il compito di trainare il governo spetti a lei, e una crescita del suo partito sarebbe comunque positiva per la coalizione. Che Salvini e Tajani condividano in pieno questa impostazione, non è detto. Avremo dunque una primavera vivace, per non dire di più, anche all'interno della maggioranza.
matteo salvini antonio tajani ANTONIO TAJANI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI ANTONIO TAJANI, MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI antonio tajani giorgia meloni matteo salvini 2