Marcello Sorgi per “la Stampa”
meme su berlusconi e mattarella
Ci vorrà tempo per sapere con certezza chi ha armato la mano che ha pugnalato Draghi in Senato e quanto lunga è la lista dei pugnalatori. Dal Quirinale trapela una certa irritazione per la versione "a discolpa" fornita da Berlusconi, secondo la quale ci sarebbe stato un mezzo via libera dal Colle alla proposta del centrodestra di dar vita a un Draghi bis senza i 5 stelle, iniziativa che il premier giudicò provocatoria e che determinò un'accelerazione dello scioglimento della maggioranza di unità nazionale.
berlusconi Mattarella gentiloni
In realtà, che il clima in Parlamento fosse tale da non consentire al governo di andare avanti, Draghi lo aveva capito da tempo: indicativo, del resto, era stato il modo in cui a gennaio era scattato uno sbarramento alla sua candidatura al Quirinale. La descrizione del presidente del Consiglio dell'indisponibilità a consentire all'esecutivo di realizzare le riforme necessarie per il Pnrr, mercoledì nelle "comunicazioni" a Palazzo Madama, sarà stata pure urticante, ma era senz' altro realistica.
Mattarella Quirinale Osho Berlusconi
E la giornata parlamentare arrotolatasi fino all'ultimo nelle sue convulsioni ha dato prova di una generale incapacità a trovare un compromesso che potesse consentire al governo di andare avanti. Ora arriva anche una ricostruzione di Renzi, che rivela a Bruno Vespa come anche il centrosinistra avesse tentato la strada di un bis, con il sostegno o l'appoggio esterno di Conte, tornato sui suoi passi, e che sarebbe stata questa manovra a sollevare la reazione del centrodestra.
BERLUSCONI MATTARELLA
L'una e l'altra iniziativa - ammesso che la rivelazione renziana sia confermata - avrebbero avuto come risultato la conclusione dell'esperienza dell'unità nazionale. Fondata, come si sa, sull'equidistanza e sulla collaborazione simmetrica, non sotto forma di alleanza, ma di stato di necessità, delle due coalizioni, adesso in lotta per scaricarsi addosso la colpa del crac del governo e di aver fatto ruzzolare l'Italia verso una tornata di elezioni anticipate in autunno in una fase di emergenza.
Non che sia proprio indispensabile, vista l'evidenza dell'accaduto, accertare di chi sia stata la colpa: presto infatti saranno i problemi del Paese a richiamare i partiti dalla campagna elettorale a nuove, difficili prove. Sperando che, dopo aver compiuto il disastro, siano in grado di affrontarle.