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    "INUTILE NASCONDERE CHE PER L'ELETTORATO LEGHISTA IL BIS DI MATTARELLA RAPPRESENTA UNA SCONFITTA INACCETTABILE" - SORGI INFILA LA PENNA NELLA CRISI DEL CARROCCIO: "SALVINI E' DI FRONTE A UN BIVIO: NON PUÒ STARE NEL GOVERNO CON UN PIEDE DENTRO E UNO FUORI COME HA FATTO FINORA, MA USCIRNE GLI METTEREBBE CONTRO UNA LARGA PARTE DELL'ALA NORDISTA DEL PARTITO. E REGGERE IL MARTELLAMENTO DELLA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA IN QUESTE CONDIZIONI DIVENTA OGNI GIORNO PIÙ COMPLICATO…"


     
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    Marcello Sorgi per "la Stampa"

     

    salvini giorgetti salvini giorgetti

    Sguardo a destra: macerie. E a sinistra (ammesso che il Movimento 5 stelle sia sinistra), altrettanto. Annunciata da dichiarazioni bellicose, già prima che la scheda 505 fosse scrutinata, l'autodistruzione delle coalizioni emersa con chiarezza nelle lunghe giornate che hanno preceduto l'elezione di Mattarella farà ora sentire i suoi effetti sulla vita del governo, che torna a riunirsi oggi con il viatico dei dati sulla crescita economica, certificati dall'Istat, superiori a qualsiasi favorevole aspettativa.

     

    fedriga salvini giorgetti fedriga salvini giorgetti

    La conferma della "coppia" Mattarella-Draghi ai vertici del Paese porterà certo anche una buona accoglienza dei mercati finanziari, preoccupati per l'incertezza che accompagnava la corsa al Colle. Ma tutto ciò non basterà a frenare le dichiarazioni di guerra interne che s' affacciano tra Lega e Fratelli d'Italia e tra le file dei 5 stelle. Il Carroccio si accinge a celebrare in Consiglio federale il processo a Salvini, uscito con le ossa rotte dal tentativo di portare al Quirinale un presidente di centrodestra.

     

    ATTILIO FONTANA GIANCARLO GIORGETTI MATTEO BIANCHI MATTEO SALVINI MASSIMO GARAVAGLIA VARESE ATTILIO FONTANA GIANCARLO GIORGETTI MATTEO BIANCHI MATTEO SALVINI MASSIMO GARAVAGLIA VARESE

    Le dimissioni minacciate da Giorgetti, sponsor della promozione fallita al Colle del premier, sono solo un sintomo del duro confronto che si prepara, perché è inutile nascondere che per larga parte dell'elettorato leghista il bis di Mattarella rappresenta una sconfitta inaccettabile e il lavoro ai fianchi di Meloni, che ha ottenuto una trentina di voti in più nella votazione finale sul candidato Nordio, pone Salvini di fronte a un bivio: non può stare nel governo con un piede dentro e uno fuori come ha fatto finora, ma uscirne gli metterebbe contro una larga parte dell'ala nordista del partito.

     

    giancarlo giorgetti e matteo salvini 2 giancarlo giorgetti e matteo salvini 2

    E reggere il martellamento della leader di Fratelli d'Italia in queste condizioni diventa ogni giorno più complicato. Analogamente il braccio di ferro, in corso da mesi ma adesso venuto allo scoperto nei Cinquestelle, tra Conte, autore di un azzardata riedizione dell'asse gialloverde con Salvini sulla candidatura di Belloni, e Di Maio, schierato per Draghi e poi per Mattarella, rivela una forte instabilità nel Movimento, incalzato dall'esterno dall'ex Di Battista. Così Draghi dovrà cercare di tenere insieme una maggioranza sempre più rissosa in un anno pre-elettorale, pagando anche le conseguenze della sua, ancorché solo iniziale, partecipazione alla corsa al Colle.

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