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    “SOSPENDETELI A VITA” – DOPO IL CASO DEL GINNASTA, ARRIVANO GLI HOCKEISTI RUSSI PRO PUTIN: SUL GHIACCIO FORMANO IN CAMPO LA LETTERA “Z” CHE CONTRADDISTINGUE I MEZZI MILITARI DI MOSCA CHE HANNO INVASO L'UCRAINA – LE REAZIONI DI SDEGNO DEL MONDO SPORTIVO (MA NON TUTTI I GIOCATORI HANNO MANIFESTATO A FAVORE DELL'INVASIONE, C’E' PURE CHI E’ TORNATO SCIOCCATO NEGLI SPOGLIATOI)


     
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    Lorenzo Nicolao per corriere.it

     

     

    hockeisti russi hockeisti russi

    Sono scesi in campo per disputare quella che poteva essere una delle tante partite del campionato nazionale di bandy, una versione dell’hockey, ma sul ghiaccio i giocatori di alcune squadre russe hanno prima deciso di disporsi per formare una Z. La lettera è ormai il simbolo che manifesta il sostegno all’invasione dell’Ucraina, apparso per la prima volta sui carri armati russi dell’operazione militare, per invocare il motto «Za pobedu» (che in italiano si traduce con «Per la vittoria»). Come il ginnasta Ivan Kuliak prima di loro (con la Z mostrata sul petto al momento della premiazione a Doha), anche gli hockeisti hanno deciso di manifestare in questo modo il sostegno all’iniziativa bellica unilaterale del loro presidente.

     

     

    Le reazioni

    KULIAK E LA Z SUI CARRI ARMATI RUSSI KULIAK E LA Z SUI CARRI ARMATI RUSSI

    Protagonisti dell’episodio i giocatori di quattro club: l’Ska Neftyanik, la Dinamo Mosca, il Vodnik e il Kuzbas, che hanno generato un vero e proprio scandalo per la loro scelta di formare con i loro corpi la lettera che viene ormai associata ai sostenitori del Cremlino. Una scelta di fatto premeditata, con l’iniziativa coordinata degli atleti che avrebbero giocato due partite differenti di campionato. Le squadre coinvolte sono da sempre quelle tradizionalmente più vicine al governo, avendo una storia molto legata all’Unione sovietica, dal momento che l’Ska Neftyanik, per esempio, è stato perfino frutto dell’unione tra il club dell’allora esercito sovietico l’Ska e il Neftyanik, la rappresentativa delle principali compagnie petrolifere del Paese.

     

    ivan kuliak ivan kuliak

    La Dinamo Mosca, il club più antico, ha invece avuto in passato una relazione molto stretta con il Ministero degli Affari interni dell’Urss e il Kgb, i servizi segreti sovietici. Lo sport, molto seguito nel Nord Europa e «Oltrecortina» era già stato escluso da ogni competizione internazionale, ma per le federazioni di Russia e Bielorussia i giocatori non rinunciano a dare un’ulteriore testimonianza di sostegno al proprio Paese, protestando anche per le sanzioni adottate dalla Federazione internazionale della disciplina. Di fronte a questo provvedimento, le nazioni interessate avevano perfino creato tornei alternativi, per rispondere all’ostracismo subito.

     

     

    I protagonisti

    la z sui carri armati russi in ucraina la z sui carri armati russi in ucraina

    Non sono mancate immediate reazioni di sdegno, rabbia e sconcerto, non solo nell’ambiente sportivo. Molti messaggi sono apparsi sui social network, tra i quali chi chiede una sospensione a vita per i giocatori che hanno agito in questo modo, con la federazione internazionale di bandy ora chiamata a prendere provvedimenti. Il quotidiano svedese «Aftonbladet» specifica però che non tutti gli atleti che sono scesi in campo hanno manifestato e formato la Z. Simon Jansson, giocatore del Kuzbas, ha subito preso le distanze dal gesto, raccontando poi negli spogliatoi quanto fosse scioccato per l’accaduto. Alla fine di marzo nella città russa di Syktyvkar avrebbero dovuto svolgersi anche i campionati del mondo di bandy , prima femminili e poi maschili. Di fronte ai boicottaggi da parte delle altre nazionali, Svezia, Finlandia e ovviamente Ucraina in primis, la stessa federazione internazionale aveva però comunicato il rinvio, secondo quanto suggerito agli organi sportivi di ogni disciplina dallo stesso Comitato olimpico internazionale.

     

    la z sui carri armati russi in ucraina la z sui carri armati russi in ucraina

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