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    CIME DI RAPPER - SOSPESO IL PROCESSO AL TRAPPER "ELIA17BABY", NOME D'ARTE DI ELIA DI GENOVA, ACCUSATO DI AVER ACCOLTELLATO UN 35ENNE A OLBIA - IL SUO AVVOCATO HA PRESENTATO UN'ISTANZA DI RICUSAZIONE DEL GIUDICE: "NEL RESPINGERE UN'ISTANZA DI ARRESTI DOMICILIARI HA USATO ESPRESSIONI TIPO 'NON SI È FATTO SCRUPOLI DAL COMMETTERE UN ALTRO REATO' (LEGATO ALLA DROGA), DI FATTO ANTICIPANDO IL SUO GIUDIZIO DI COLPEVOLEZZA" - IL RAPPER SOSTIENE DI...


     
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    ELIA17BABY ELIA17BABY

    (ANSA) - Una richiesta di ricusazione del giudice e nel processo per tentato omicidio ai danni di Fabio Piu, 35enne sassarese pugnalato alla schiena la notte del 14 agosto del 2022 sulla spiaggia di Marinella a Olbia , subentra un colpo di scena. Pietro e Gian Maria Nicotera, avvocati difensori di Elia17Baby, al secolo Elia Di Genova, il trapper romano di 27 anni accusato di essere l'artefice dell'aggressione, hanno presentato alla Corte d'appello di Sassari un'istanza di ricusazione del giudice del tribunale di Tempio Pausania, Marco Contu, che ha in carico il fascicolo.

     

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    Il processo è stato quindi sospeso in attesa della decisione dei giudici di Sassari. La prossima udienza è stata fissata per il 9 maggio. Stando a quanto sostenuto dal legale del giovane artista, "il giudice nel respingere un'istanza di arresti domiciliari ha usato espressioni tipo 'non si è fatto scrupoli dal commettere un altro reato', di fatto anticipando il suo giudizio di colpevolezza". Il reato a cui fa riferimento il giudice è quello legato alla droga, per cui il trapper è già stato condannato.

     

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     All'udienza tenutasi questa mattina a Tempio, Elia Di Genova non era presente, ma si è collegato dal carcere di Viterbo in cui è detenuto e dal quale continua a proclamarsi innocente, sostenendo di non essere lui l'autore materiale dell'aggressione a Fabio Piu. Nel frattempo, le condizioni del salute del 35enne, costituitosi parte civile con l'avvocato Jacopo Merlini, non migliorano. A sette mesi dalla pugnalata alla schiena, l'uomo è ancora costretto su una sedia a rotelle, impossibilitato a camminare autonomamente a causa delle gravi lesioni subite alla colonna vertebrale.

     

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    "Il mio assistito sta continuando il suo pellegrinaggio nei vari ospedali - racconta all'ANSA l'avvocato Merlini - Dopo Olbia, Sassari e il centro di riabilitazione di Caglairi, da novembre si trova a Ferrara in un centro specializzato. Continua a lottare e da sportivo quale era non salta una seduta di riabilitazione, ma le sue condizioni restano gravi".

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