Colosseo Ipogeo 4
Il Colosseo come non è stato mai visto prima. Una prospettiva nuova, quasi da grandangolo, dove tutto sembra ancora più amplificato. Dal basso, da un ventre fitto di corridoi, murature, pilastri, archi e canali d' acqua, con gli occhi all'insù, a scalare a volo d' uccello la cavea fino all' attico che sfiora i cinquanta metri.
È la magia dei sotterranei dell' Anfiteatro Flavio, monumento nel monumento, cuore della macchina da spettacoli più grande dell' antichità, che diventano visitabili da oggi con un nuovo percorso lungo una passerella di oltre 170 metri che si snoda come un serpente a regalare un affaccio inedito su 15 mila metri quadrati di strutture ipogee, mai viste prima.
Un capitolo nuovo per il monumento icona di Roma e d' Italia scritto grazie al restauro finanziato da Diego Della Valle con il Gruppo Tod' s, seconda tappa del più vasto piano di interventi al centro della convenzione tra il Ministero della Cultura e la maison dell' imprenditore marchigiano.
Colosseo Ipogeo
IL LABIRINTO I sotterranei appaiono come un labirinto di murature, tasselli di quattrocento anni di storia. Si passa sotto archi, si accarezzano pilastri, si scoprono volte e canali pieni d'acqua. Il laterizio si alterna al tufo, alla pietra gabina (prelevata dalla città di Gabi perché ignifuga), fino al travertino. Il restauro è stata l'occasione per una revisione totale delle strutture murarie per documentare tutte le diverse fasi edilizie. Tracce di incendi, crolli, ricostruzioni. Monumento tanto famoso, il Colosseo, quanto ancora sconosciuto.
I sotterranei raccontano l'altra vita del Colosseo sotto l'arena, la dimensione infernale che dobbiamo immaginare affollata di umanità al servizio dello spettacolo, segnata dal lavoro pesante degli schiavi, dall'ingresso dei gladiatori che entravano nelle viscere dell'anfiteatro attraverso il tunnel di collegamento con il Ludus Magnus (la palestra), le gabbie delle belve, i meccanismi d' azione dei montacarichi-ascensori.
Colosseo Ipogeo 3
«Nella prima fase ce n'erano 28, poi col tempo, a seguito di crolli, incendi e ristrutturazioni ne costruirono 60», spiega Federica Rinaldi, responsabile del Colosseo. Tutto appariva alla luce di fiaccole, in spazi saturi di odori acri, fango e sudore, avvolti dalla penombra.
L'attesa di chi sfidava la sorte, la fatica di chi orchestrava la magia del divertimento. Questa era la dimensione infernale del Colosseo, prologo al sangue dell' arena. Alla morte. Il grande show per il popolo che si assiepava sulle gradinate degli spalti, per la plebe confinata all'ultimo livello sotto l' attico, e per la corte imperiale seduta sul grande palco nobile.
Colosseo Ipogeo 2
LE TRASFORMAZIONI «I lavori sono partiti nel dicembre del 2018 grazie al sostegno di Tod's - racconta la direttrice del Parco archeologico del Colosseo Alfonsina Russo - Hanno interessato strutture che si estendono per mezzo ettaro, coinvolgendo 81 operatori per 7000 giornate lavorative nel segno della multidisciplinarietà. Gli ipogei, d'altronde - continua la Russo - seguono la storia di 400 anni dall'80 d.C., quando venne inaugurato il Colosseo, fino all'ultimo spettacolo del 523, e le trasformazioni delle murature hanno assecondato funzioni e gusti dei diversi imperatori. Tutti i dati raccolti con il restauro - conclude l'archeologa - sono stati catalogati in una piattaforma informatica e sono confluiti in un sistema digitale, strumento indispensabile ora per la manutenzione».
diego della valle al colosseo
LE SCOPERTE Non sono mancate piccole sorprese, come alcuni graffiti di insoliti motivi floreali in una porzione di muro, ancora tutto da studiare e analizzare. Un traguardo frutto di un grande lavoro di squadra, partito sotto l' egida di Rossella Rea e preso in consegna da Federica Rinaldi, Martina Almonte, Barbara Nazzaro, Maria Bertoli, Elisa Cella, Simona Morretta, Angelica Pujia, Valentina Milano e Luciana Festa. I sotterranei vanno letti come una cittadella incorniciata da due corridoi anulari e attraversata da tunnel paralleli: un sistema che permetteva al personale di correre da un lato all' altro al servizio dell' arena.
Dario Franceschini
LE APP Oggi il percorso scandito in sei tappe raccontate in App, parte dalla Porta Libitinaria (dove uscivano i morti) alla Porta Triumphalis (dove uscivano i vincitori). L'emozione è fortissima. «Quando iniziai il mio primo mandato - ricorda il Ministro della cultura Dario Franceschini - Della Valle aveva già avviato l'operazione sul Colosseo. Rimasi allibito come quel gesto, anziché un'ovazione, suscitò polemiche. Anche questo ci ha spinto ad approvare le norme dell'Art Bonus, ma il loro è vero mecenatismo e liberalità perché lo hanno fatto prima, senza godere dei nuovi sgravi fiscali. Oggi l'Art Bonus ha raccolto 500 milioni di euro - conclude il ministro - ma è ancora poco, soprattutto sono piccoli donatori, non grandi imprese». L' appello è servito.
alfonsina russo COLOSSEO ALFONSINA RUSSO