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    SOTTO LA MOLE IL CAMPO LARGO È SOLO UN MIRAGGIO – NEL PD SOGNANO DI RIPROPORRE IN PIEMONTE LO SCHEMA SARDO, PER SBARRARE AD ALBERTO CIRIO LA STRADA VERSO UNA RICONFERMA CHE ORA SEMBRA SICURA – A BLOCCARE OGNI TRATTATIVA SONO IL SINDACO DEM DI TORINO, STEFANO LO RUSSO, E LA VICEPRESIDENTE GRILLINA, CHIARA APPENDINO, CHE SI DETESTANO CORDIALMENTE – DAL M5S GELANO IL NAZARENO: "NON C'È NESSUN COLLEGAMENTO TRA IL NOSTRO PERCORSO QUI E LA SARDEGNA"


     
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    Estratto dell’articolo di Andrea Rossi per “La Stampa”

     

    CHIARA APPENDINO E STEFANO LO RUSSO CHIARA APPENDINO E STEFANO LO RUSSO

     «Con quei due è quasi impossibile». Le parole di un alto dirigente romano del Pd fotografano alla perfezione lo stallo che – anche il giorno dopo la vittoria del "campo largo" in Sardegna – regna impassibile in Piemonte. I «due» sono Chiara Appendino e Stefano Lo Russo, considerati su entrambe le sponde – pur se per ragioni diverse – ostacoli pressoché insormontabili a un accordo che provi a sbarrare al presidente della Regione Alberto Cirio la strada verso una riconferma a oggi scontata.

     

    […] Il pressing dei dirigenti locali del Pd è ripartito di buon mattino: tutti a lodare la generosità del partito, che in Sardegna ha incassato il doppio dei voti del M5s ma portato acqua alla candidata di Conte, e a chiedere di battere il ferro pure in Piemonte. «Mi auguro uno scatto di responsabilità di tutte le forze che si riconoscono alternative alla destra che governa il Paese e la nostra regione. Uniti si può vincere, anche in Piemonte», dice il segretario regionale Domenico Rossi. «Come ripetiamo da mesi, siamo disponibili a costruire un'alleanza senza nomi e schemi predefiniti. Ma non c'è più un minuto da perdere».

     

    giuseppe conte chiara appendino giuseppe conte chiara appendino

    […]

     

    A stretto giro arriva la replica di Sarah Di Sabato, coordinatrice regionale dei Cinquestelle, ed è una doccia gelata: «Abbiamo sempre ribadito che non c'è alcun collegamento tra il nostro percorso e quello intrapreso in Sardegna o in altre regioni e oggi è bene rimarcarlo. In Piemonte, come appare sempre più chiaro, la realtà è ben diversa: le risposte che aspettavamo dal Pd non sono arrivate».

     

    Al quartier generale di Elly Schlein predicano calma. La segretaria prende tempo. Certo, la linea è quella espressa dal responsabile Enti locali Davide Baruffi: «La vittoria di Todde è lo sprone a proseguire su questa strada, a partire dall'Abruzzo, e poi in Basilicata e Piemonte, dove un accordo unitario è ora indispensabile esercitando tutti un di più di responsabilità». Però l'ordine di scuderia è non alzare i toni, non fornire alibi a chi vuole lo strappo, far decantare la vittoria di Todde per un paio di giorni e poi provare a riavviare le trattative.

     

    stefano lo russo e chiara appendino al gay pride di torino nel 2016 stefano lo russo e chiara appendino al gay pride di torino nel 2016

    La tela del Nazareno è fragilissima, almeno in Piemonte. L'idea di Schlein – ma anche di Alleanza Sinistra-Verdi – è che far naufragare il "campo largo" nella più importante regione al voto nei prossimi mesi sarebbe un segnale di debolezza, trasmetterebbe l'idea che le alleanze si fanno per convenienza e solo là dove ci sono condizioni favorevoli (al M5s). E indebolirebbe anche Conte.

     

    Però, come sostiene il dirigente dem, ci sono «quei due». Se fosse per Appendino, forse, la trattativa non sarebbe nemmeno cominciata. L'ex sindaca oggi vice presidente del M5s non ha mai dimenticato l'opposizione durissima subita dal Pd né la condanna in primo grado (poi cancellata in appello) per falso il bilancio nata da un esposto dell'attuale inquilino di Palazzo Civico, Stefano Lo Russo.

     

    stefano lo russo 1 stefano lo russo 1

    Per di più – come tutto il gruppo dirigente locale del M5s – ritiene i dem piemontesi, nei volti e nei programmi, molto distanti dal corso di Schlein e deludenti gli incontri delle settimane scorse sul programma.

     

    Dal canto suo il Pd considera le condizioni poste dal M5s un artificio per rompere. In più in Comune tra Cinquestelle e Lo Russo la tensione è perennemente oltre il livello di guardia. Quanto al sindaco, la sua è una posizione più defilata ma comunque ingombrante: in questi mesi si è ben guardato dall'entrare a gamba tesa nella partita delle regionali ma è chiaro che farebbe volentieri a meno della compagnia del M5s. Basta leggere tra le righe: «La vittoria del centrosinistra in Sardegna è un ottimo segnale». Todde e il M5s nemmeno citati.

     

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    giuseppe conte alessandra todde elly schlein giuseppe conte alessandra todde elly schlein

    Tutti i sondaggi finora commissionati invece – pur con il forte limite di testare un quadro di alleanze e candidature incerto – sono concordi nell'attribuire a Cirio percentuali superiori al 50%. Il presidente gode di robusta popolarità ed è stato scaltro a legarsi a Lo Russo, cosa che rende difficile colpirlo nel suo unico punto debole: Torino. Ecco perché la vittoria di Todde offre sì a Pd e Sinistra un assist per tornare alla carica ma non rimescola più di tanto le carte. Anche perché ci sono sempre «quei due».

    giuseppe conte chiara appendino 1 giuseppe conte chiara appendino 1 giuseppe conte alessandra todde elly schlein giuseppe conte alessandra todde elly schlein stefano lo russo stefano lo russo

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