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Alberto Busacca per “Libero quotidiano”
Aboubakar Soumahoro, classe 1980, italiano di origini ivoriane, sindacalista dei braccianti agricoli, è uno dei nuovi eroi dei progressisti. Appena eletto alla Camera nella lista Verdi-Sinistra, Aboubakar ha analizzato i risultati elettorali in una lunga intervista al Domani. Senza però fare sconti a Pd e alleati. Anzi, distruggendoli (politicamente parlando) con spietata lucidità.
«Io», spiega Soumahoro, «ho girato casa per casa, strada per strada». E così, stando sul campo, ha capito che «oggi la sinistra è un ostacolo al miglioramento socio-lavorativo e al benessere psico-fisico delle persone che vorrebbe rappresentare. È vista come il problema da 4,3 milioni di lavoratrici e lavoratori che percepiscono un salario da fame, da 5,6 milioni di persone sotto la soglia di povertà, dai giovani che lottano per la crisi climatica e per l'uguaglianza dei diritti».
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Ecco. Difficilmente si poteva dire in maniera più chiara. Ma non è ancora tut to... La sinistra, aggiunge il neo -onorevole, «non è con gli esercenti che affrontano bollette triplicate, con il mondo operaio o con quello delle partite Iva, abbandonati a loro stessi, con le donne che non riescono a conciliare i tempi di vita e di lavoro, con chi vive il dramma di non avere una casa. La sinistra si è arroccata su se stessa ed è diventata invisibile anche a se stessa. Non la si vede in giro».
Il paradosso, quindi, è che i compagni sono stati scaricati proprio da quelli che a parole dicono di voler difendere. «Gli invisibili e gli ultimi delle periferie», continua Soumahoro, «respingono la sinistra perché è considerata la pianta che causa l'allergia, intesa come disuguaglianze, povertà, mancanza di futuro. Torniamo alla politica del noi, con una sinistra che fa sorridere ogni persona e non che dice facciamo piangere i ricchi. L'obiettivo è far uscire le persone dalla povertà, sia materiale sia immateriale». Sono parole, quelle dell'ex sindacalista, che dalle parti del Pd dovrebbero leggere con attenzione.
elly schlein
Anche perché, dopo la batosta elettorale, Aboubakar non è stato l'unico esponente della sinistra a criticare duramente la sinistra stessa. Il leader delle Sardine Mattia Santori (sul Resto del Carlino) e il filosofo Massimo Cacciari (sul Dubbio), hanno ad esempio parlato esplicitamente di Pd «malato», mentre Marco Modugno, uno degli otto portavoce nazionali del Fridays for future, lo ha definito, sul Domani, partito «moribondo e parassita». E una vecchia volpe come Nichi Vendola, su Repubblica, ha rincarato la dose, descrivendo il carrozzone dem come «balcanizzato e irrisolto, ondivago nelle idee ma ben saldo nelle pratiche di potere». Bé, se lo dicono perfino i compagni...
ELLY SCHLEIN ABOUBAKAR SOUMAHORO ELLY SCHLEIN aboubakar soumahoro e la moglie soumahoro papa francesco aboubakar soumahoro con la moglie ILARIA CUCCHI E ABOUBAKAR SOUMAHORO CANDIDATI DA SINISTRA ITALIANA E VERDI ABOUBAKAR SOUMAHORO ABOUBAKAR SOUMAHORO 5