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    SPACCIO A PIÙ NON POS - A CASERTA I PUSHER ACCETTANO PAGAMENTI CON LA CARTA - I MEMBRI DEL CLAN PICCA-DI MARTINO, ORA FINITI IN MANETTE, OPERAVANO DA UN NEGOZIO DI ABITI: I CLIENTI FINGEVANO DI ACQUISTARE VESTITI, QUANDO IN REALTÀ COMPRAVANO LE DOSI. SE NON ALTRO, CI PAGAVANO LE TASSE - IL PROCURATORE DI NAPOLI, NICOLA GRATTERI: "UNA CAMORRA AL PASSO CON I TEMPI…"


     
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    (ANSA) - La droga si pagava anche con il pos nel Casertano, tra Teverola e Carinaro: emerge dall'indagine dei carabinieri del comando provinciale di Caserta che hanno sgominato una organizzazione criminale, il clan Picca-Di Martino, eseguendo stamani 32 arresti in carcere, tre ai domiciliari e altre misure cautelari meno afflittive. Secondo quanto emerso dall'analisi delle transazioni l'esercizio commerciale coinvolto era un negozio di abiti: in sostanza si comprava lo stupefacente facendo risultare che si erano venduti vestiti.

     

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    Sul fronte delle estorsioni sono una ventina quelle documentate tra quelle consumate e quelle tentate: le vittime venivano invitate a casa dal capoclan per incutere un maggiore livello di soggezione maggiore. Si tratta, ha detto ancora Gratteri, insieme con i comandanti dei carabinieri presenti in conferenza stampa con il procuratore aggiunto Michele Del prete: "una camorra al passo con i tempi, in attività non solo estorsioni e droga ma anche riciclaggio che gli ha consentito di infiltrarsi nel tessuto economico, come dimostra il bar con fatturati da 900mila euro euro". La zona sul quale il clan agiva è quella sulla quale insiste l'area Asi. (ANSA).

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