In conferenza stampa il cellulare di un cronista non smette di ricevere whatsappate, e ad un certo punto #Spalletti...
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— nonleggerlo (@nonleggerlo) 26 aprile 2019
Gianluca Oddenino per la Stampa
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L' ultimo tango a San Siro l' ha ballato lui. Con poca sensualità e incredibile irruenza, ma serviva quello e Gonzalo Higuain si è fatto trovare al posto giusto e nel momento giusto. Solo che mai avrebbe pensato che quello sarebbe stato il suo ultimo gol juventino. Figurarsi poi immaginarsi lo stadio di Milano come la sua nuova casa, anche solo per pochi sfortunati mesi, dopo la fine del matrimonio bianconero. Il tempo corre veloce nel calcio, bruciando ricordi e riconoscenze, ma per il Pipita tutto sembra essersi fermato ad un anno fa.
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In quella notte indelebile per tutti i bianconeri con la sfida scudetto del 28 aprile 2018, decisa proprio dall' attaccante argentino. Suo il 3-2 all' Inter, in rimonta e all' 89° minuto, che mandò in tilt il Napoli e fece risorgere gli uomini di Allegri dopo la sconfitta allo Stadium nello scontro diretto della settimana precedente. La felicità di regalare il settimo scudetto consecutivo alla Juve, però, si trasformò in rabbia qualche giorno dopo, causa panchina punitiva nella finale di Coppa Italia a Roma, e fu il preludio alla sua cessione per fare spazio (in campo e nel bilancio) a Ronaldo.
Pesante minusvalenza Higuain si è lasciato male con la Juve, cercando riscatto prima nel Milan (vendetta sfumata con il rigore sbagliato e l' espulsione rimediata al primo incrocio da ex) e poi nel Chelsea del suo mentore Sarri.
Solo che il Pipita è finito in una girandola di prestiti illusori, vivendo la stagione più negativa (appena 12 gol in 36 partite), ed ora il suo futuro diventa un rebus. Il club londinese, infatti, non è intenzionato a riscattare il suo cartellino per 36 milioni di euro o anche solo rinnovare il prestito (nonostante il blocco del mercato) di un altro anno per 18 milioni. Salvo sorprese o nuove intese, leggi forte sconto, Higuain tornerà così a Torino.
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Un problema per i campioni d' Italia che rischiano una pesante minusvalenza, visto che era stato comprato per 90 milioni dal Napoli nell' estate 2016 e il Milan non l' ha riscattato per 55. In più i bianconeri non possono pagare ad una riserva uno stipendio da 9 milioni netti a stagione fino al giugno 2021. Il ds Paratici è già al lavoro per trovare una soluzione, anche se la parabole discendente, l' ingaggio e l' età (31 anni e mezzo) non aiutano a trovare club disposti ad investire su di lui. La Juve ha fatto un tentativo anche con l' Inter, che si ritrova alle prese con il caso Icardi, ma Beppe Marotta ha già chiuso la porta.
L' ipotesi che possa restare, per fare di nuovo coppia con CR7 come ai tempi del Real , viene considerata remota. Anche perché la Juve ha Mandzukic e Kean, mentre per l' attacco cerca una seconda punta come Chiesa o Joao Felix.
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Nessun pentimento Il Derby d' Italia di domani sera non ha lo stesso valore di un anno fa e vede altri argentini al centro di amori, tradimenti e mercato, però il fantasma di Higuain si aggira su San Siro.
«Non mi pento di aver lasciato Napoli - ha spiegato nei giorni scorsi il Pipita a Espn - e mai mi sono pentito di una decisione.Penso di aver scelto in modo corretto e in questo momento della mia vita non mi tocca nulla, non m' interessa ciò che dice la gente». Per dimenticare il momento-no si è divertito alla festa di compleanno di David Luiz, cantando travestito da Elvis Presley, anche se una certa malinconia resta dopo tutto quel che ha vissuto in Italia. Nel bene come nel male.
«Non uscivo di casa per paura di quello che la gente avrebbe potuto dirmi - ha aggiunto Higuain -: è il rimpianto più grande della mia vita».
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